Fallout 3 Operation: Anchorage
Prima espansione per il capolavoro Bethesda.
Non mancano comunque i tocchi di classe tipici del team Bethesda. Ogni nemico abbattuto non resterà inerme al suolo, ma scomparirà con un apprezzabile effetto olografico, rimarcando la natura "irreale" del conflitto. Ciò significa che non potrete rivoltarli come un calzino in cerca di item o armi utili, ma non abbiate timore: sparsi nelle location troverete un buon numero di distributori capaci di fornirvi salute e munizioni qualora ne abbiate esigenza.
Alcuni passaggi sono angusti e sembrano voler sottolineare la linearità delle missioni. Potremmo facilmente sorvolare su tale aspetto se non fosse per l'esiguo tasso di sfida contemplato da Anchorage. Questo accade perché, qualunque sia il livello del vostro personaggio, l'intelligenza artificiale del nemico vi si adatterà in automatico. Una scelta del genere è ovviamente giustificabile dal bisogno di rendere l'espansione fruibile a tutti i possessori del gioco, prescindendo dai loro progressi nella main quest. Il problema è che risulta tutto troppo semplicistico, quanto meno rispetto ai molteplici risvolti della storia principale.
Alcuni dei nemici più interessanti sono quelli dotati di tuta mimetica (sorta di particolari ninja ultratecnologici) capaci di confondersi con l'ambiente circostante. Anche nel loro caso, però, basteranno un paio di fucilate ben assestate per toglierli di mezzo. Insomma: procedendo di obiettivo in obiettivo l'impressione di un lavoro superficiale comincerà a farsi sempre più presente. Persino quegli aspetti atti a variegare il gameplay (ritrovare oggetti e munizioni, fasi stealth, addomesticare sistemi informatici ecc...) non riescono mai ad assorbire completamente il giocatore. Inutile dire che "l'essenza" del gioco viene così a perdere gran parte del proprio fascino.
Nel prosieguo della quest potrete decidere le truppe che vi affiancheranno negli scontri, giusto per non farvi sentire troppo estranei al contesto nonostante l'aspetto prettamente simulativo del conflitto. Il comparto grafico si mantiene sui medesimi standard ammirati in precedenza, anche se ci dispiace evidenziare qualche problema di sincronia nel doppiaggio e lievi sbavature relative alla localizzazione. I freddi scenari e gli elementi non ancora contaminati dalle radiazioni offrono comunque un efficiente diversivo estetico a quanti avessero già ultimato il titolo.
La domanda quindi è: cosa manca davvero a questa prima espansione di Fallout 3? Quasi ci imbarazza ammetterlo, ma a fronte degli 800 Punti Microsoft richiesti per il download, Bethesda ha confezionato un prodotto capace di durare non più di quattro ore, ammesso che si voglia affrontare l'esperienza con molta calma. La potenza delle armi conseguite alla fine può di certo essere considerata un ottimo incentivo (soprattutto data la possibilità di riutilizzarle nell'avventura principale) ma in fin dei conti siamo sicuri che una longevità così scarsa non possa che indispettire la maggioranza dei giocatori. Anchorage non riesce pertanto ad andare oltre la sufficienza, risultando un prodotto idoneo solo ai fan più fedeli. Non si tratta di un misero equino agghindato a festa (Oblivion avrà pur insegnato qualcosa, grazie a Dio...) ma la speranza è che si possa ottenere di meglio con The Pitt, il prossimo add-on esclusivo per Xbox 360 e PC in uscita a breve.