Fallout 3: The Pitt
Bethesda aggiusta il tiro dopo i problemi di Operation Anchorage.
Eccoci a parlare di Fallout 3: The Pitt, seconda espansione del gioco di ruolo firmato da Bethesda e considerato uno dei migliori titoli usciti sul mercato lo scorso anno. Fallito il primo tentativo di espandere l'esperienza con Operation Anchorage, che difettava di un'eccessiva linearità, lentezza e assenza di quella componente di sfida che caratterizza la campagna principale, questo secondo DLC punta a recuperare quanto non è riuscito al suo predecessore.
Una volta avviato il gioco ci siamo trovati di fronte immediatamente un uomo chiamato Wernher, che dopo averci fatto soccorrere tre individui rinchiusi all'interno di una piccola cella nei pressi di una delle linee metropolitane, ci ha chiesto di aiutarlo camuffandoci da schiavi per infiltrarci all'interno di un'enorme campo di prigionia denominato The Pitt. Abbiamo quindi imboccato la ferrovia sotterranea e ci siamo diretti verso i resti di quella che una volta era la città di Pittsburgh.
La vicenda che si vive nelle poche ore aggiuntive messe a disposizione è perfettamente in linea con i migliori momenti che si possono assaporare nel corso della trama principale. Nonostante il tipo di approccio che si decida di adottare, ben presto si finirà col perdere tutte le armi. Anziché muoversi armati fino ai denti, supportati dalla propria armatura, massacrando qualunque cosa arrivi a tiro del fucile al plasma, si è spinti a cercare le risorse sparse per l’ambientazione, avvolti nella propria misera divisa da schiavo, senza nemmeno il supporto di un semplice coltello.
Una volta giunti all’interno della struttura, ci si mette molto poco a comprendere che la popolazione costretta a lavorarci è talmente disperata da provare il desiderio di ribellarsi nei confronti del padrone Ashur, oltre a cercare una cura contro le mutazioni genetiche che trasforma tutti in feroci e aggressivi trogloditi. All’inizio si sarà impegnati in una breve quest con l’obiettivo di recuperare dei lingotti di acciaio. Proprio in queste fasi preliminari si dovrà svolgere un’attenta opera di recupero degli oggetti presenti per l’intero complesso. Peraltro servirà diverso tempo per passare in rassegna l’intero territorio, dal momento che si verrà a più riprese impegnati in battaglie contro molteplici unità di avversari. E’ superfluo dire che bisogna rimanere costantemente in allerta, ma è sufficiente avere un personaggio almeno di ventesimo livello per non trovare particolare resistenza.