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Fallout 4 - Reloaded

La guerra non finisce mai, anche in fascia midprice.

La fine del 2015 non è stata particolarmente prolifica di titoli originali: molti seguiti hanno caratterizzato l'attenzione del pubblico, ma questo è un trend consolidato ormai da un sacco di tempo. Per fortuna si è trattato di seguiti di qualità, in particolare lo splendido Tomb Raider, ma anche un grande classico di Bethesda, qual è stato Fallout 4. Molti speravano in un capitolo rivoluzionario della serie GDR fantascientifica dello sviluppatore americano, ma la realtà è stata diversa: per quanto abbia ottenuto ottime valutazioni per la consueta vastità dell'ambientazione, complessità della trama nelle sue numerose varianti e l'incredibile libertà di movimento concessa al giocatore, era fondamentalmente una riproposizione della stessa identica formula dell'ottimo Fallout 3, con un'aggravante non da poco.

Vale la pena dare un'occhiata al postvendita di Fallout 4 per numerosi motivi: il gioco è ancora venduto a prezzo pieno, il supporto non si è mai fermato, ma sopratutto nella sua versione PC, è diventato il nuovo punto di riferimento dei modder con produzioni di notevole qualità.

Ma torniamo al novembre 2015: quando il gioco è stato lanciato sul mercato, il successo è stato immediato: tutti i fan di Bethesda che si dividono equamente tra la serie Fallout e Skyrim sono corsi in massa ad acquistarlo, decretandone ancora una volta il successo commerciale che analizzeremo tra poco. Questo nonostante un'infrastruttura sandbox tutt'altro che perfetta dal punto di vista dei bachi che erano numerosi ed evidenti fin da subito, in particolare glitch grafici dovuti all'età del motore e tutta una serie di problemi legati all'intelligenza artificiale degli NPC e alla complessità delle varie trame e sottotrame che si dipanano.

Il sistema di combattimento è il solito mix tra tempo reale o punti azione, anche se in realtà pochi ancora usano questa opzione, a prescindere dai Perk ottenuti.

In effetti, se un titolo originale fosse uscito con un engine così datato e con tutta la classica serie di problemi che da sempre accompagnano la pubblicazione di un open world Bethesda, sarebbe stato accolto dalla consueta sequela d'insulti e pernacchie. Invece, messe da parte le immancabili e sotto molti aspetti giuste lamentele, la reazione della community è stata molto composta nell'attesa dell'arrivo delle patch che Bethesda ha iniziato a pubblicare seguendo sempre uno schema preciso: prima la versione beta PC, poi quella definitiva (sempre su PC) e infine il porting su console.

L'approccio è stato quello di diluire gli aggiornamenti a cadenza mensile, privilegiando soprattutto l'ottimizzazione delle prestazioni e la risoluzione di bug relativi a singole quest o aree specifiche del gioco. A dicembre 2015 è arrivato il primo aggiornamento, ma si è trattato di semplici fix: a metà gennaio 2016 è invece comparsa la prima vera patch di grosse dimensioni, che ha corretto vari problemi ma soprattutto inserito nuove feature ed effetti grafici.

Su PC è arrivata infatti l'HBAO di livello avanzato così come tutta una sere di effetti per le armi, oltre a una serie di miglioramenti di varia natura su prestazioni e gameplay. La lista di fix è l'aspetto più corposo di questo aggiornamento sia per il gioco in generale, sia per le quest, ma soprattutto per il sistema di gestione del workshop e dell'accampamento.

Il trailer di lancio di Fallout 4.Guarda su YouTube

Anche l'aggiornamento 1.4 del mese di febbraio è stato altrettanto corposo soprattutto perché è stato aggiunto il supporto ufficiale al modding tramite il Creation Kit. Tuttavia il successo di Fallout 4 sul fronte dei mod era stato evidente fin dal periodo di lancio, complice anche una sostanziale identità del motore grafico e infrastruttura di gioco con quella di Skyrim.

Anche la patch 1.5 ha portato belle novità: è stato introdotto il terribile livello di difficoltà Survival e l'ennesima serie di fix aggiuntivi mentre le patch, 1.6, 1.7 e 1.8 hanno proseguito su questa falsariga. Recentemente gli aggiornamenti si sono diradati e il numero di fix elencati nei vari changelog tende a diminuire, segno della sempre maggiore stabilità delle ultime build del codice e della rarità dei bachi riscontrati. Sicuramente altri aggiornamenti arriveranno nel corso dei prossimi mesi, ma l'impressione è che il grosso del lavoro sia stato ormai svolto e il gioco abbia raggiunto una stabilità notevole su PC e, a cascata, su PS4 e Xbox One.

In parallelo con le patch Bethesda ha dato alla luce anche vai DLC e per quanto Fallout sia talmente vasto e complesso da essere l'ultima cosa che un giocatore possa desiderare, almeno nella fase iniziale, i pacchetti sono arrivati a ritmo costante. In Automatron ci si trova a fronteggiare un'orda di robottoni, mentre Wasteland Workshop permette di andare a caccia di creature di ogni genere e domarle per poi usarle in combattimento. Far Harbor è un'avventura tutta nuova che dal seguire le tracce di una persona scomparsa porta al ritrovamento di una colonia di sintetici.

Appena fuori dal Valult durante le prime ore di gioco. I companion intercambiabili sono una delle novità più benvenute.

Il secondo Workshop DLC è Contraptions: permette al giocatore di costruire macchinari d'ogni genere per personalizzare ulteriormente il proprio accampamento. Una variante di questo concetto è il Vault-Tec Workshops in cui è possibile fare la stessa cosa ma con un Vault da customizzare al massimo. Lo scopo è quello di attrarre altri coloni e costruire una comunità sotterranea fiorente come un insediamento in superficie. L'ultimo add-on a pagamento è stato Nuka-World, un'altra area completamente inedita; un tempo era un parco divertimenti, mentre ora è covo di briganti e feccia d'ogni sorta da spazzare via o comandare a bacchetta per conquistare altri insediamenti.

Come dicevamo, se c'è un gioco che non ha bisogno di extra a pagamento per allungare il brodo, quello è sicuramente Fallout 4: dei sei DLC proposti solo tre hanno aggiunto nuovi contenuti sotto forma di missioni, mentre gli altri ne hanno sostanzialmente espanso la natura sandbox aggiungendo maggiori possibilità di personalizzazione degli insediamenti. Tutti sono di buona qualità, ma costano parecchio, in particolare Far Harbor e Nuka-World: decisamente più abbordabili sono tutti gli altri, certo è che il season pass è una vera e propria botta da 49 euro che per il momento vi consigliamo di non spendere.

È molto probabile durante la primavera del 2017 un taglio di prezzo del season pass o dei singoli DLC che permetta di effettuare un acquisto mirato a un prezzo decisamente più abbordabile. Per chi apprezza il risparmio e dispone della versione PC, è possibile fare un salto su Nexus Mods, dove è presente una sterminata sezione dedicata proprio a Fallout 4. Da qui è possibile scaricare un verso e proprio tesoro di mod per l'open world di Bethesda: armi, grafica, insediamenti, intelligenza artificiale, quest: letteralmente ogni aspetto estetico e di gameplay è stato modificato e arricchito al punto da rendere Fallout 4 incredibilmente più ricco di quanto già non fosse.

Una compilation di gameplay di Fallout 4.Guarda su YouTube

E il bello è che una volta tanto, i mod non sono ad esclusivo appannaggio della comunità PC, ma grazie al supporto ai mod e add-on preparato da Bethesda nelle patch della scorsa primavera, sono arrivati, anche se in numero non altrettanto importante, su console. Su Gottabemobile.com trovate un articolo molto interessante sulla lista dei mod ufficialmente supportati da Bethesda che è possibile installare con gli ultimi aggiornamenti. Su Xbox One se ne possono trovare molti di più che non su PS4: si tratta di una limitazione dovuta al fatto che sulla console Sony non è possibile caricare asset esterni, ed è per questo motivo che i pacchetti aggiuntivi sono limitati quasi esclusivamente a semplici modifiche del gameplay, per quanto benvenute.

Tornando al PC, i content mod sono in numero nettamente minore a causa della maggiore difficoltà dello sviluppo di quest inedite, in particolare i dialoghi di storyline complesse, che richiedono un lavoro di gestione e implementazione del doppiaggio non semplice. Molti modder tra i più talentuosi stanno lavorando a progetti del genere che vedranno la luce nel 2017 e probabilmente anche oltre. Per il momento ci limitiamo a segnalarvi una selezione dei migliori con una puntata speciale dedicata a Fallout 4 nella nostra rubrica MODGamer, su cui torneremo di nuovo nei prossimi mesi , vista la pubblicazione quasi quotidiana di mod aggiuntivi.

Quella di abbracciare il modding in ogni sua forma, è sempre stata una prerogativa di Bethesda che critica e pubblico apprezzano da sempre. Da una decina d'anni è pratica comune per molti sviluppatori di tagliare il supporto al modding su PC nel timore che questo possa impattare negativamente le vendite dei DLC ufficiali. Non abbiamo dati di riferimento sui DLC, ma una cosa è certa: l'enorme successo di Fallout 4 su PC è sicuramente dovuto alla natura aperta al modding esterno e questo sembra essere confermato anche dai dati di vendita che su Steam parlano chiaro: dopo un anno siamo arrivati a quattro milioni e mezzo di copie vendute, a cui si aggiungono i rilevamenti di VGChartz e il suo milione e mezzo di pacchettizzate per un totale di quasi cinque milioni.

L'arrivo dello Zeppelin della Confraternita è uno dei punti cruciali della trama di Fallout 4.

Un risultato eccellente per una serie che non conosce cedimenti grazie a un pubblico trasversale con quello della serie Elder Scrolls: il grosso del fatturato è arrivato però dall'ottimo lavoro di conversione che ammonta a sette milioni di copie piazzate su PS4 e quattro per Xbox One; il totale, sicuramente arrotondato per difetto, arriva ad oltre sedici milioni di pezzi. Un dato confermato dall'annuncio di Bethesda a inizio 2016 di aver piazzato complessivamente dodici milioni di copie per un fatturato di 750 milioni di dollari complessivi.

Un successo annunciato? Secondo il personalissimo cartellino di chi scrive non poi così tanto: le qualità di Fallout 4 sotto il profilo delle dimensioni del gioco, degli intrecci tra le varie quest e sottoquest sono innegabili al punto che nemmeno un titolo della magnificenza di The Witcher 3 riesce a scalfirle. I punti deboli di Fallout 4 sono altri. Il primo è che si tratta essenzialmente di una riproposizione del terzo capitolo (e di New Vegas) che ha deluso chi si aspettava un'evoluzione sostanziale del gameplay, appagando chi desiderava il più classico dei more of the same. Meno dubbi sussistono invece sull'aspetto tecnico: Fallout 4 non è sempre una gioia per gli occhi: l'ambientazione vasta e complessa aiuta a passare sopra a texture datate e le animazioni legnose, ma è indiscutibile come questa versione del Creation Engine non sia più al passo con i tempi soprattutto se messa a confronto con le performance spettacolari del RED Engine di CD Project o del Frostbite di Electronic Arts.

È lecito supporre che la scelta di continuare su questa piattaforma sia stata dettata da necessità precise: sviluppare su un ambiente familiare, cercando di limitare al massimo la presenza di bachi ma anche favorire le prestazioni delle console di nuova generazione. L'uso di un motore grafico più esigente avrebbe quasi sicuramente costretto a scendere a compromessi sul fronte dell'immagine e delle prestazioni che con un motore datato come questo sono praticamente assenti, un aspetto confermato anche dalla nostra analisi comparativa del Digital Foundry.

Il sistema di gestione del personaggio tramite Pip-boy.Guarda su YouTube

Potendo scegliere non ci sono dubbi: la versione PC è chiaramente quella da gettonare, non solo per le migliori prestazioni, ma soprattutto per l'incredibile quantità di mod di ogni genere usciti finora, e in arrivo da qui almeno fino al 2018. Gli utenti console tuttavia non piangeranno miseria come accade di solito perché anche le loro piattaforme oggi possono ospitare modification di vario genere, anche se in numero nettamente inferiore e senza la stessa libertà d'azione dei loro colleghi PC.

A distanza di oltre dodici mesi Fallout 4 vale ancora quello che costa? Non abbiamo dubbi a riguardo, soprattutto per le build console già in fascia midprice a 29 euro. La pacchettizzata PC è stata l'ultima ad allinearsi mentre la versione digitale su Steam è ancora ferma a 59, un prezzo decisamente fuori mercato per un prodotto digitale che sicuramente diminuirà nei prossimi mesi. Se volete subito un RPG mastodontico nel miglior stato di forma possibile e la grafica non proprio all'ultimo grido non vi crea grossi problemi, Fallout 4 a 29 euro è un no brainer che ripaga ampiamente del denaro investito anche a oltre un anno di distanza. Chi non era rimasto particolarmente colpito dall'approccio conservativo di Bethesda, passi pure oltre, ma si metta l'animo in pace: l'attesa per un RPG fantascientifico di questo livello, quale dovrebbe essere Cyberpunk dei CD Project, si preannuncia piuttosto lunga.