Famous
Un giorno sarò qualcuno!
Se non avete mai sentito parlare di questo gioco vi capisco. Passato quasi inosservato e coperto dalla marea di uscite degli ultimi mesi, Famous è un titolo decisamente originale, che miscela tra loro elementi manageriali con fasi tipiche dei giochi musicali, il tutto immerso in un'atmosfera che potrebbe essere paragonata a quella di The Sims.
Per molti versi il titolo Nobilis rappresenta un ritorno a un lontano passato, in cui le stelle del pop e del rock non venivano create in laboratorio come accade ormai da tempo immemore con le varie boy-band. Un passato in cui non era un televoto a decretare il successo di un gruppo messo insieme giusto per partecipare all'ultimo Talent Show.
In Famous (scusate il gioco di parole, il titolo PS3 dei Sucker Punch non c'entra nulla) sarete voi a scegliere il destino del vostro alter ego, iniziandone la carriera nel variegato mondo della musica in modo molto più tradizionale. L'unica cosa ce avrete all'inizio è il talento, virtuale s'intende, ma per metterlo a frutto dovrete sudare le proverbiali 9 camicie... o quelle erano le code del gatto?
Ok, non divaghiamo. Il gioco inizia con un tutorial che vi permetterà di orientarvi nei vari menu del gioco. I primi passi vedono il solista della band alla ricerca di altri componenti per il gruppo ma, almeno inizialmente, dovrete accontentarvi di quello che passa il convento. Trovati batterista, chitarrista e bassista sarete pronti per iniziare, ma non aspettatevi di incidere subito il primo disco o di mettere piede su un palco fin dall'inizio.
La gavetta che dovrete fare vi vedrà cercare qualche lavoretto da accordatore nei negozi di musica, che vi permetterà di racimolare un gruzzolo utile a comprare i primi strumenti. Anche questi all'inizio non saranno i migliori disponibili ma, come per i membri della band, potrete sbloccarne di nuovi nel corso del gioco in base a quanto bene (o male) andrà la vostra carriera.
Tra le mete sparse nella mappa della città, decisamente piacevole da vedere anche se sembra uscita da una puntata di Miami Vice, c'è anche quella della sala d'incisione, dove potrete prendere mano con il sapore vero e proprio della musica.
Dopo qualche sessione di pratica potrete decidere di fare un po' di shopping (a patto che abbiate guadagnato qualche soldo) o magari di prendere qualche lezione di musica per migliorare le vostre abilità personali e quelle della band.
Quando comincerete a tenere i primi concerti dovrete fare in modo di essere ben pubblicizzati in tutto il paese o la vostra popolarità calerà drasticamente e con essa gli incassi e i sogni di bella vita. Tutti questi obiettivi, e altri ancora che si sbloccheranno man mano che procederete con il gioco, vengono vissuti sotto forma di brevi mini giochi.
Alcuni di essi ricordano il mitico Osu! Tatakae! Ouendan (o Elite Beat Agents per chi conosce solo la versione occidentale) e richiedono la pressione dello schermo in determinati punti seguendo il tempo dettato dalla musica. Altri, ovviamente, non potevano non assomigliare ai vari Guitar Hero o Rock Band, e nella maggior parte dei casi vi ritroverete ad affrontarli quando metterete mano alla vostra chitarra o al basso elettrico.
Fin qui il gioco sembra piuttosto piacevole, e infatti lo è, il problema è che dopo un paio d'ore ci si accorge di aver visto tutto (o quasi) quello che Famous: Road to Glory ha da offrire. Le prove diventano ovviamente più difficili, ma si ripetono senza grosse varianti e le aggiunte al gameplay si fanno sempre più scarse.
Apprezzabili alcuni simpatici tocchi di classe, come il mini-gioco che permette di lanciare qualche regalo ai fan durante i concerti, ma in generale il gioco Nobilis soffre di una malattia piuttosto frequente nel mondo dei videogiochi... la ripetitività.
Le circa 20 mini-sfide a disposizione sono abbastanza divertenti, ma anche loro alla lunga sono destinate a diventare monotone e molto meno piacevoli di quanto lo erano inizialmente. Il consiglio che posso dare ai giocatori più giovani, a cui il prodotto è chiaramente indirizzato, è di prendere questo titolo a piccole dosi. Se giocato in sessioni non troppo lunghe, il problema ripetitività di Famous si fa sentire di meno e il divertimento che se ne ricava è decisamente maggiore. D'altronde, anche una futura pop-star deve riposarsi di tanto in tanto o la sua carriera potrebbe risentirne.