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Far Cry 4: La Valle degli Yeti - recensione

Tutte le leggende hanno un fondo di verità.

Dopo l'annuncio di Far Cry 4 alcuni giocatori avevano storto il naso per il fatto di non poter esplorare i freddi spazi dell'Himalaya o del K2. Con La Valle degli Yeti, Ubisoft ha in parte accolto queste richieste, mescolando ambientazioni glaciali con elementi tower defense e survival horror.

La Valle degli Yeti è infatti un posto estremamente inospitale, una terra spazzata da venti gelidi, piena di caverne con vapori termali ustionanti e stalattiti pronte a trafiggere i malcapitati che ci passano sotto al momento sbagliato.

Una landa misteriosa piena di segreti, in cui esploratori e curiosi si avventurano anno dopo anno in cerca di preziose reliquie, senza farne mai ritorno. Il perché è già facile intuirlo dal nome, insomma, non si chiama Valle degli Yeti per caso.

Questo DLC di Far Cry ci fa iniziare la nostra avventura senza armi, senza abilità e senza upgrade dell'equipaggiamento. Sopravvissuti all'atterraggio di fortuna di un elicottero, dobbiamo in qualche modo cercare di sopravvivere.

Non cercate di ragionare con gli yeti, anni di isolamento li hanno resi poco inclini alla presenza di visitatori.

Ben presto scopriremo però che il pilota è stato rapito dagli adepti di un misterioso culto che, ovviamente, non vedono di buon occhio la nostra presenza nella zona. Per fortuna potremo comunque consolidare il nostro campo base in una stazione radio che rappresenterà il nostro punto di rifornimento prima di ogni missione, nonché il luogo che dovremo difendere ogni notte.

La principale differenza tra il gioco originale e questo DLC sta infatti in una meccanica a metà tra l'Orda e il Tower Defense che si articola attraverso cinque notti da superare. Al sorgere del sole si sbloccheranno nuove missioni che dovremo portare a termine per far scattare la sessione difensiva successiva e così via.

Completando poi alcuni incarichi secondari potremo ottenere fortificazioni, trappole incendiarie, campi minati, medikit e armi pesanti che, se utilizzati durante la notte, ci faciliteranno il compito di eliminare le orde nemiche.

L'unico problema, anche per i più esperti, sarà che spesso in queste missioni secondarie dovremo guidare un camion pieno di rifornimenti lungo stradine talmente strette e impervie che persino le capre himalayane sembrano non avere molta voglia di affrontarle.

Le atmosfere de La Valle degli Yeti sono decisamente più glaciali e primitive, guardate come vanno in giro i cultisti!

Per il resto, in questo DLC ritroveremo tutti gli elementi che caratterizzano Far Cry 4: la fauna molesta che attaccherà sempre al momento sbagliato, il sistema di upgrade dell'equipaggiamento basato sulle pelli degli animali, la possibilità di comprare armi dagli sherpa e nella base oppure di sbloccarle trovandole in giro. Non mancano neppure canaloni perfetti per usare la tuta alare.

L'unica parte un po' sottotono è la caccia, visto che qua e là troveremo ad aspettarci alcune casse piene di pelli che ci permetteranno di migliorare molto velocemente la capienza del nostro arsenale.

Ah, ovviamente non sarebbe una valle degli Yeti senza i suddetti bestioni pelosi, che si inseriscono nella meccanica di gioco con tutta la proverbiale delicatezza di una scimmia albina alta tre metri che mastica teste.

Gli yeti sono estremamente coriacei, aggressivi e potenti. Possono farci a pezzi con la forza delle loro braccia o lanciarci rocce da una certa distanza. Quando saremo abbastanza equipaggiati ci capiterà di fronteggiarli direttamente, dovremo quindi sparare per indebolirli in modo da poterli accoltellare nella schiena. Ma spesso la loro presenza trasformerà il gioco in una variante montana di Alien Isolation.

Ogni notte dovrete difendere la vostra base, e ogni notte i nemici saranno sempre di più, riuscirete a farcela?

Se infatti è difficile affrontare uno yeti in campo aperto quando si è armati fino ai denti, figuriamoci quanto può essere divertente farlo in una caverna, armati solo della nostra paura, come capiterà in alcune missioni.

Dovremo dunque muoverci in silenzio, tirando sassi per distrarli, evitando di essere visti o fiutati, per fuggire dalle loro tane. I cultisti infatti adorano portare gli intrusi al cospetto degli yeti, ritenendoli evidentemente bestie sacre.

Con circa tre, quattro ore di gioco, a seconda del livello di abilità e di quante missioni secondarie si vogliono sboccare, spaziando tra quelle ricche di azione, violenza e qualche spavento, La Valle degli Yeti può essere tranquillamente definito un DLC di qualità, un'espansione in grado di dare a tutti gli amanti di Far Cry nuovi contenuti col giusto pizzico di originalità.

8 / 10