Far Cry 5: Dannati Luridi Zombie (DLC) - recensione
Ci sono idee da lasciare sottoterra.
Strana la storia di Far Cry 5. In fase di recensione del capitolo principale abbiamo apprezzato determinate scelte che, a nostro avviso, riuscivano a rompere certi vecchi e scomodi legami col passato della serie. Fatto tesoro dell'esperienza ci siamo quindi lanciati nel season pass del titolo Ubisoft, che quasi a sbeffeggiare il suo "nuovo corso" ha inanellato una serie di cliché largamente abusati nel mercato dei videogiochi: la guerra in Vietnam, l'esplorazione di Marte e, per ultimo, i morti viventi. Fatte le dovute premesse riuscirà Dannati Luridi Zombie a risollevare il morale di un season pass che ha (in parte) divertito senza sconvolgere?
Per scoprirlo dobbiamo fare la conoscenza di Guy Marvel, un bifolco che si è dato alla scrittura di sceneggiature per creare il proprio z-movie. La stessa interfaccia del DLC presenta una bacheca con diverse locandine, quasi un omaggio a titoli alla serie Left 4 Dead. Scelto il film da "interpretare" vedremo in ogni introduzione Marvel tampinare di volta in volta registi diversi, proponendo i propri soggetti. Esattamente in questo momento fa capolino la prima sostanziale differenza di Dannati Luridi Zombie rispetto ai precedenti episodi: non troverete alcuna mappa da esplorare, bensì delle microzone in cui completare obiettivi sopravvivendo alle ondate di morti viventi.
Sul piano contenutistico gli episodi non brillano di certo in quanto a longevità, richiedendo infatti un paio d'ore scarse per completare l'intero DLC ed arrivare ai titoli di coda. La possibilità di rigiocare i livelli tramite sfide a punti, per ottenere oggetti e perks extra, non rappresenta un incentivo alla ripetizione spasmodica degli stage. Persiste la stessa leggerezza vista nel season pass, con Guy Marvel che rivaluta certi elementi del soggetto cambiando lo scenario o i nemici presenti in tempo reale, ma sono cartucce sparate piuttosto frettolosamente e che ben presto non sorprendono più.
Il problema di fondo di Dannati Luridi Zombie è che non riesce ad ingranare mai, appena le situazioni in game diventano vagamente interessanti il livello si conclude bruscamente, con Marvel cacciato dalla security del tormentato regista di turno. Neanche la varietà degli obiettivi riesce effettivamente a distinguersi: in breve ci si imbatte in numerose schiere di non morti, oppure si devono percorrere strade dal punto A al punto B attraverso lunghi corridoi ed arene.
Da un certo punto di vista la decisione di circoscrivere l'azione porta ad un ritmo sicuramente elevato, a cui contribuisce l'aggressività dei mangiacervelli (in stile "28 giorni dopo"). Anche in questo DLC l'approccio stealth risulta assolutamente inutile, se non dannoso, ai fini della sopravvivenza. Di frequente si incontrano delle stazioni che creano infiniti non morti da distruggere in tempi brevi, pena l'arrivo di una nuova ondata di nemici. Una soluzione che sin dalle prime battute non diverte, e di cui gli sviluppatori hanno abusato. Più interessante invece la scelta di sfruttare la fauna del Montana in versione zombi: ecco quindi arrivare cervidi affamati di carne umana, temibili orsi e persino api (Guy Marvel tende spesso ad esagerare).
Se dal punto di vista quantitativo non sono presenti mancanze, a sfavorire Dannati Luridi Zombie è proprio la varietà dell'esercito di cadaveri, rimpolpato da appena tre tipologie di avversari (esclusa la fauna locale), un numero decisamente esiguo e che contribuisce all'appiattimento della breve esperienza. Il tempo di gioco viene artificialmente prolungato a causa della totale assenza di checkpoint: in caso di morte si è chiamati infatti a ripetere da capo l'intera sceneggiatura. Una scelta non apprezzabile, ma che alla fine rappresenta un ostacolo minimo al completamento dei livelli.
Nei sette stage da portare a termine, raramente si affrontano momenti degni di nota. Non manca la filosofia autoironica che permea l'intero season pass di Far Cry 5, ma arrivati al terzo DLC le continue battute, specie quando collegate a personaggi estranei alla campagna principale, ormai non sortiscono più alcun effetto. La sensazione è quella di trovarsi davanti a dei livelli realizzati con il buon editor di Far Cry Arcade, tanto sono brevi le sezioni presenti, collegate da un plot narrativo blando e poco coinvolgente. Sul fronte del mero gameplay alcune sessioni sembrano esser lasciate lì per puro caso: ad esempio in certi passaggi è possibile "scappare" dagli scontri per raggiungere velocemente l'obiettivo finale, concludendo difatti lo stage.
Come detto all'inizio di questo articolo, abbiamo apprezzato Far Cry 5, trovandolo persino "coraggioso" in determinate scelte fatte. Stupisce (in negativo) vedere come i DLC creati non rendano onore all'episodio principale, mancando di molto il loro obiettivo primario: arricchire l'offerta ludica di chi ha apprezzato le scorribande nel Montana. La voglia di inserire un mood più scanzonato è legittima, ma già in "A Spasso su Marte" se ne era abusato fin troppo. Di titoli leggeri con schiere di non morti ne esistono in gran quantità, e questo DLC non riesce in alcun modo a reggere il confronto.
In virtù quindi di un'offerta ludica e contenutistica alquanto scarna il nostro giudizio è sicuramente negativo. E non consiglieremmo Dannati Luridi Zombie neanche ai fan sfegatati dei film di Romero e compagnia (e chi vi scrive adora i mangiacervelli). Certe idee meritano di restare sottoterra, e come ci insegnano i lungometraggi sui non morti, nel caso saltassero fuori dalla loro tomba basterà un preciso colpo alla testa per donar loro il riposo eterno.