Far Cry New Dawn - prova
Oltre il semplice 'more of the same'.
Negli ultimi anni la serie Far Cry ha alternato capitoli ufficiali a spin-off ambientati in situazioni notevolmente più desuete. È stato così per Far Cry: Blood Dragon con la sua ambientazione syfy dal retrogusto anni '80, o per quel Far Cry Primal che ci ha riportati agli albori dell'evoluzione umana.
Con Far Cry New Dawn, pur seguendo la stessa filosofia, Ubisoft ha deciso di continuare il racconto delle disavventure di Hope County, regione che in Far Cry 5 è stata falcidiata dal credo del Padre Joseph Seed. Ambientato ben diciassette anni dopo i tragici eventi vissuti nel finale del quinto capitolo della saga, New Dawn ci porta in una Hope County che vive una vera e propria nuova vita post apocalittica.
I ricordi di quello che fu la gloriosa regione del Montana sono ora sovrastati da quella che gli sviluppatori hanno chiamato "super bloom", un'anomala fioritura che ha trasformato il contesto rurale della mappa in una distesa placida e colorata di fiori e sgargiante vegetazione.
Analizzando la situazione in cui ci troveremo a giocare Far Cry New Dawn, troviamo il primo vero elemento di rottura che, con estremo coraggio, il team di sviluppo ha voluto inserire all'interno del titolo.
"La nostra intenzione era quella di creare un mondo colorato, florido e rigoglioso. Un contesto lontano dai connotati classici del post apocalittico, senza che però venisse intacca la violenta voglia di sopravvivenza dell'uomo". Sono queste le parole che Isaac Papismado, art director di New Dawn, ha utilizzato per raccontare la precisa scelta di design fatta dal team.
Una scelta che, dopo alcune ore di gioco, ci ha colpito e affascinato. La mappa di gioco (la stessa di Far Cry 5) è infatti un luogo che vive di enormi contrasti: colori sgargianti che si contrappongono alla violenza delle bande di sopravvissuti capitanate dalle gemelle (le villain principali della storia), la potenza della natura che s'infrange sulla decadenza delle strutture umane. Un contesto affascinante, all'interno del quale troviamo tutti gli elementi classici che, ormai da tempo, compongono le esperienze open world di Ubisoft.
Missioni primarie, secondarie, segreti da scoprire e tesori da scovare, le caratteristiche che abbiamo visto nel quinto capitolo della saga, in New Dawn le ritroveremo tutte al loro posto. Come dicevamo poche righe sopra, però, gli sviluppatori hanno provato a inserire degli elementi di rottura che dal lato del gameplay hanno un nome specifico: "light RPG".
Per la prima volta nella serie i giocatori avranno alcuni elementi tipici dei giochi di ruolo da tenere in considerazione, come ad esempio il livello dei nemici. Più sarà alto (quattro quelli disponibili) più sarà difficile abbatterli. Per fronteggiare i nemici più duri sarà quindi necessario migliorare il proprio arsenale con armi di adeguato livello.
La fase di miglioramento dell'equipaggiamento rientra all'interno di uno spettro certamente più ampio di scelte che riguardano la crescita del campo, all'interno del quale si sviluppa buona parte della fase iniziale della main quest. Nei panni di un sopravvissuto dovremo aiutare Carmina Rye (sì, proprio lei, la figlia Di Nick e Kim di Far Cry 5) a sviluppare e rendere sempre più sicura questa comunità non violenta di sopravvissuti. All'interno dell'accampamento ci saranno varie locazioni come l'armeria, il garage, la dispensa e così via. Grazie all'utilizzo dell'etanolo (la risorsa più rara del gioco) potremo migliorare questi luoghi, dandoci così la possibilità di creare mezzi, armi o altri tipi di oggetti più potenti di quelli in nostro possesso, o addirittura di imbarcarci in alcune spedizioni al di fuori di Hope County (anche questa novità assoluta per la serie).
Tra i tanti modi che ci permetteranno di recuperare l'etanolo, quello degli avamposti è sicuramente il più efficace. Come in Far Cry 5 sarà chiesto ai giocatori di liberare gli avamposti sparsi per la mappa, che si trasformeranno così in dei nuovi, piccoli, distaccamenti dell'insediamento centrale.
Tuttavia, attraverso una scelta presente all'interno di essi chiamata "escalation", potremo decidere di liberare una seconda volta l'avamposto appena smantellato, ma con una mole di nemici più cospicua e agguerrita. Motivo? Una difficoltà più alta vuol dire maggior etanolo guadagnato, e ve lo assicuriamo: senza etanolo sarà difficile migliorare i luoghi e di conseguenza gli oggetti.
Oltre alle varie migliorie già citate, il nostro personaggio può fare affidamento su tutta un'altra serie di elementi che non sono da trascurare. In primis la follia di alcune armi, come ad esempio una "lancia sega circolare" che permette al proiettile di rimbalzare contro le superfici e colpire più nemici contemporaneamente.
I mezzi di trasporto non sono assolutamente quelli classici, e molti vi permetteranno di entrare trionfali all'interno dei tanti scontri che si verranno a creare durante la vostra esperienza, con un'incredibile e appariscente potenza di fuoco.
Infine, ma non meno importante, la possibilità di approcciare qualsiasi situazione in modo stealth/silenzioso. Indipendentemente dall'approccio scelto, acquisendo punti esperienza e spendendoli all'interno dell'apposito skill tree del personaggio, il giocatore potrà godere di particolari abilità che lo aiuteranno in maniera significativa.
A questa già varietà si aggiungono una serie di elementi come side quest o collezionabili, che ci riconducono al precedente Far Cry 5. Tra luoghi iconici che tornerete a visitare, e alcuni dettagli sulla fine che ha fatto Seed ed il suo credo, i momenti amarcord non mancheranno di sicuro.
Fortunatamente il nostro alter ego potrà contare ancora una volta sul supporto degli specialisti, personaggi che potremo sbloccare nel corso della campagna e che ci faranno da spalla (gestiti dalla IA) nel corso degli scontri, ognuno con dotato di caratteristiche uniche e particolari. Se invece siete giocatori che preferiscono la condivisione, il gioco offre la possibilità di giocare in cooperativa con un altro amico.
Tecnicamente su PS4 Pro non abbiamo notato particolari differenze con il motore grafico di Far Cry 5. Nel complesso è un titolo piacevolissimo da vedere e in linea con molte delle migliori produzioni di questa generazione.
Insomma, Far Cry New Dawn nelle quasi tre ore di gioco che abbiamo potuto compiere ha dimostrato uno straordinario carattere. Il team di sviluppo poteva proporre il classico more of the same e invece, stupendoci, ha cercato di creare qualcosa con un'anima e un'identità tutta sua, aggiungendo elementi addirittura inediti per la saga.
Una scelta che non possiamo non condividere, e che pone di diritto questo Far Cry New Dawn tra i titoli da seguire con maggior interesse nel mese di febbraio.