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Fast & Furious: Showdown - review

Tamponamento a catena.

Parliamoci apertamente, anche se non avete sbirciato il voto finale avrete già capito dai sottotitoli che Fast & Furious: Showdown non può certo dirsi un lavoro ben riuscito, semmai l'opposto. Anche se siamo di fronte a uno di quei rari titoli che è possibile definire letteralmente inspiegabili, ci sono un paio di doverose premesse da fare.

Prima di tutto, i videogiochi sono una cosa complessa da realizzare. Ci sono molte cose che possono andare storte o comunque non proprio come pianificato, per non parlare di compromessi e cambi di programma decisi in corsa per rispettare scadenze o ovviare a un qualsiasi, anche minimo, imprevisto. I tool pronti all'uso come il popolarissimo Unreal Engine o Unity non sono esattamente facili da padroneggiare... per farla breve, è comprensibile che qualcosa non funzioni a dovere sia in fase concettuale che realizzativa.

Secondo, personalmente non amo il bashing a tutti i costi riservato di tanto in tanto a un titolo sottotono che diventa valvola di sfogo e subisce critiche oltre gli effettivi demeriti. I "l'avrei fatto meglio perfino io" et similia sono spesso ingenerosi e non tengono conto della miriade di fattori che entra in gioco durante lo sviluppo di titoli anche relativamente semplici.

La grafica non riesce a stare al passo con produzioni anche molto datate.

Ho voluto fare questa premessa per far capire in che prospettiva mi senta di dire come Fast & Furious: Showdown vada oltre ogni umana ragionevolezza sotto tutti i punti di vista, entrando a far parte a pieno diritto di quella rara categoria di videogiochi di cui non si salva letteralmente nulla, neanche per sbaglio.

"La formula scelta è abbastanza prevedibile: corse, furti, fughe dalla polizia e scontri a fuoco"

La formula scelta è abbastanza prevedibile: corse, furti, fughe dalla polizia e scontri a fuoco sempre su quattro ruote, legati da una vaga trama che collega tra loro le missioni. Già qui il team si da la zappa sui piedi rinunciando in partenza a una qualsiasi pretesa di spettacolarità o tensione. Le missioni durano appena pochi minuti e propongono una serie di obiettivi poco interessanti abbinati in alcuni casi al backtracking delle strade appena percorse.

Le poche scene prese di peso dalla serie cinematografica sono però anche peggio, come quella della fuga con la cassaforte vista in Fast & Furious 5 che non si sforza neanche di applicare un minimo di fisica o di proporre collisioni credibili, risultando in una scena ai limiti del comico.

L'effetto del NOS è di breve durata e praticamente irrilevante sotto ogni aspetto.

La gigantesca cassaforte rimbalza di qua e di là e i cavi si muovono come degli elastici con un effetto finale difficile da descrivere per quanto approssimativo. Andando avanti le cose peggiorano, soprattutto con l'inserimento delle scene action in cui è necessario difendersi con armi da fuoco o saltare su mezzi in corsa per impossessarsene.

"I personaggi si muovono in maniera veramente legnosa"

Durante le sparatorie e in altre sezioni ove sia previsto, è possibile passare dal controllo diretto della macchina a quello del personaggio armato in tempo reale tramite la pressione di un tasto, e fare fuoco su una serie di nemici tutti uguali che tra l'altro rimangono immobili al loro posti dopo l'esplosione della vettura. Sfortunatamente le velleità action non si fermano qui, ma si estendono ai menzionati furti in corsa che sfoggiano meccaniche e animazioni probabilmente mai viste in un videogioco di questa generazione.

I personaggi si muovono in maniera così legnosa che sfigurerebbero perfino come placeholder in un'alpha, nonostante siano ancorati a binari ben precisi. Le meccaniche di salto dalla macchina al mezzo da rubare sono spartane e consistono nella pressione di qualche tasto (col tapping furioso delegato a recuperare l'equilibrio).

Missioni e gare sono quasi sempre uguali, e i pochi diversivi pessimamente realizzati.

Il gioco praticamente è tutto qui: c'è una barra caricabile che una volta piena permette di attivare il NOS con un effetto impalpabile sulle prestazioni dell'auto o di rallentare l'azione a mò di Bullet Time durante le sparatorie. Non contenti, gli sviluppatori hanno aggiunto anche alcune armi supplementari come lanciagranate, fucili a impulsi elettrici o lanciatori di rampini che permettono di apprezzare la già citata fisica della sezione della cassaforte.

"Texture e animazioni non sono in grado di reggere alcun confronto con la concorrenza"

Tutto questo, legato debolmente da intermezzi futili che hanno il solo effetto di far perdere tempo prima di ogni missione. Dialoghi e relativo doppiaggio sono appropriati al contesto, vale a dire totalmente anonimi e privi di qualsiasi mordente. A questo proposito, non c'è assolutamente traccia di un alter ego digitale di Vin Diesel, probabilmente per questioni di licenze, ma anche in caso contrario le cose non sarebbero cambiate di una virgola.

A dare una bella accelerata al tutto per lo schianto finale, troviamo una realizzazione tecnica che definire mediocre è poco. A parte il polycount assolutamente fuori standard, texture e animazioni non sono in grado di reggere alcun confronto con i concorrenti di questa generazione. La fisica non è neanche un optional, con autocisterne a pieno carico che si comportano più o meno come uno qualsiasi degli altri automezzi che capita di controllare.

In queste missioni, le macchine colpite rimbalzano via come se non avessero peso.

Niente che valga la pena menzionare a livello di tuning o modalità supplementari, visto che pensare di giocare in multiplayer cooperativo non sembra essere un'opzione desiderabile in nessuna circostanza. Non c'è molto altro da dire perché Fast & Furious: Showdown è scarso anche dal punto di vista di longevità e varietà di sfide e situazioni, e approfondire uno qualsiasi dei suoi difetti sarebbe veramente infierire.

In realtà Fast & Furious: Showdown tiene fede al suo nome, ma in maniera abbastanza perversa: il gioco dura poco meno di tre ore, un'esperienza sicuramente veloce e in grado di far infuriare chiunque, soprattutto considerando il prezzo a cui viene proposto.

3 / 10
Avatar di Emiliano Baglioni
Emiliano Baglioni: Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all’epoca del Vic 20. Vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi crescerà e mollerà il joypad, ma non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto.

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Fast & Furious: Showdown

PS3, Xbox 360, Nintendo Wii U, Nintendo 3DS

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