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Feudalism - recensione

Corso d'addestramento per lo feudatario pugnace.

Chi gioca su PC da decenni o si è appena approcciato al ridente universo di Steam e retailer vari molto probabilmente sarà incappato almeno una volta in un gestionale o in uno strategico, generi da sempre di spicco per chi ad analogici e grilletti preferisce la precisione del mouse e le infinite possibilità di una tastiera. Spesso le ambientazioni di questi progetti si basano più o meno fedelmente su certi periodi storici e, al di là di excursus spaziali di varia natura, nella maggior parte dei casi i giocatori sono rimasti saldamente con i piedi per terra.

Sono parecchie le produzioni che decidono di metterci di fronte a una civiltà estremamente arretrata dal punto di vista tecnologico, con a disposizione un semplice pezzo di terra, per poi proporci uno sterminato ventaglio di possibilità per espanderci a macchia d'olio sia dal punto di vista delle conoscenze che da quello strettamente territoriale e militare. Al tempo stesso, ci sono progetti come questo Feudalism: un titolo sotto molti aspetti più contenuto e sotto altri decisamente ambizioso.

Ogni casata selezionabile è caratterizzata da tratti unici e conoscenze in ambiti ben precisi. I Dottocapo, come potete intuire, sono ferrati nella ricerca e nelle scienze.

Ma che cos'è Feudalism? Si tratta di un particolare mix tra gli strategici a turni e il più classico dei gestionali che ci proporrà in un periodo ben preciso della storia: gli anni che vanno dall'800 al 1492, concentrandosi sostanzialmente sull'ascesa e sul progressivo abbandono del sistema feudale. Il nostro unico obiettivo sarà quello di prendere il controllo di una certa casata e farne letteralmente ciò che vogliamo, avendo comunque un occhio di riguardo per l'espansione territoriale e per il dominio del maggior numero di feudi.

Ciò che alimenta ulteriormente la nostra curiosità nei confronti di questo titolo è il fatto di avere la possibilità di provare con mano il progetto di una software house italiana, i romani di Imagimotion, e di dare un'occhiata al lavoro di Feudalesimo e Libertà. Già, perché la conosciutissima pagina Facebook che ha raccolto quasi 500.000 Mi Piace si è occupata della localizzazione in "Italico" di ogni menù e di qualsiasi elemento di gioco. Quindi, senza ulteriori indugi, alla pugna prodi feudatari!

La nostra avventura nell'800 parte con la scelta del casato che andremo a controllare. Non si tratta di una decisione che va presa a cuor leggero o che deve essere sottovalutata, perché ogni famiglia si comporta in modo diverso a livello di diplomazia e può contare su dei bonus unici in certi ambiti come la ricerca o la guerra. Dopo questa decisione avremo a disposizione il nostro primo feudo con un piccolo villaggio da cui partire alla conquista dei territori circostanti.

L'inizio del gioco è piuttosto lento e consente di espanderci in zone libere e di ottenere le risorse fondamentali per qualsiasi nostro progetto futuro: i minerali, il legno e il grano. Si parte così con il costruire le strutture necessarie per i bisogni fondamentali del nostro feudo, continuando intanto l'espansione con la creazione di nuovi borghi, prima di arrivare a concentrarci anche in altri ambiti come la ricerca.

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È sicuramente questo l'aspetto più riuscito di Feudalism, dato che le possibilità sono molto interessanti, permettendoci di crescere esponenzialmente andando a creare una dinastia di tuttofare o un popolo di guerrieri pronto e a espandere il proprio dominio a discapito dei casati rivali. Ogni singola azione richiederà un certo numero di turni per essere completata, turni e anni che saremo noi stessi a far scorrere premendo semplicemente un tasto.

Il gameplay risulta, quindi, piuttosto classico con la gestione di risorse e l'importanza della ricerca per costruire strutture e unità migliori. Allo stesso tempo, sarà importante approcciarsi anche a quei campi non strettamente necessari, ma comunque importanti per mantenere in salute i nostri possedimenti. Inizieremo così a edificare luoghi per il divertimento del popolo, per lo spionaggio e anche per essere pronti a delle manovre ostili nei confronti dei nostri vicini.

Non potremo controllare direttamente tutti i cittadini dei nostri borghi e ci ritroveremo a gestire in prima persona solo i coloni (possono essere utilizzati soprattutto per creare nuovi insediamenti) e la forza militare. Proprio a partire dai fanti e dalle varie macchine di morte iniziano ad essere evidenti i due più grandi difetti di questo titolo: un gameplay macchinoso e inutilmente complesso in alcune fasi e la mancanza di chiarezza di fronte a certe meccaniche di gioco.

Come si ottengono certe unità e come possiamo per esempio dare vita ad un esercito pieno di macchine da guerra efficaci? Purtroppo non è semplice capirlo, a causa della mancanza di indicazioni precise, che in alcuni casi ci obbligano a intraprendere delle ricerche in campi che in seguito non portano all'esito auspicato. Allo stesso tempo, per effettuare una certa azione bisognerà passare attraverso un numero smodato di comandi, allungando anche le azioni che dovrebbero essere semplici e immediate.

La mappa globale ci mostra la diffusione delle altre dinastie e le zone che è possibile conquistare.

Incappare in questi problemi è un peccato. Feudalism è un titolo che non spicca di certo rispetto al resto degli esponenti del genere, ma che sa proporre qualche piccola chicca interessante (gestire la nostra discendenza e affidargli dei compiti tenendo conto delle loro capacità per esempio) e che, con un'interfaccia più snella e chiara, avrebbe potuto sicuramente avuto un numero maggiore di frecce al proprio arco. Così com'è, questo gioco non riesce a spiccare rispetto alla concorrenza e non è in grado di competere con i mostri sacri del genere.

Al di là del classico singleplayer, la software house italiana ha deciso di implementare anche una particolare modalità multiplayer all'apparenza molto macchinosa, ma caratterizzata da un funzionamento piuttosto interessante. Un host si occupa della creazione di un file di salvataggio, che può poi essere condiviso con gli altri partecipanti alla partita. Ogni giocatore completa il proprio turno e successivamente viene creato un nuovo salvataggio, con tutte le azioni effettuate, che torna nuovamente in mano all'host.

In alternativa si può anche creare una partita normalmente (specificando che però si tratta di un match multiplayer) e affidarsi a servizi come dropbox per la condivisione. Si tratta di un sistema piuttosto complesso, ma che ha il vantaggio di permettere a tutti i giocatori di effettuare il proprio turno permettendo, quindi, un gameplay completamente asincrono. L'idea è indubbiamente interessante, ma ancora una volta pare afflitta dal più grande problema di tutto Feudalismo: l'eccessiva e inutile complessità.

Gestire al meglio la nostra discendenza ci permetterà di ottenere diversi bonus. Ovviamente affidare la diplomazia a un bambino di dieci anni potrebbe non essere la scelta migliore.

Tecnicamente, come potete vedere dalle diverse immagini, questo strategico è tutto sommato nella norma per il genere, soprattutto se si tiene conto della natura assolutamente indie della produzione. Tra grafica e audio sufficienti, gli unici problemi derivano da alcuni piccoli problemi legati alla localizzazione e a un paio di sporadici e inspiegabili crash. Il genere non punta di certo sulla grafica all'avanguardia e su un impatto in grado di lasciare a bocca aperta e, seppur con qualche incertezza, la creatura di Imagimotion fa comunque il suo lavoro. Interessante, invece, il lavoro sull'Italico e, nel corso della nostra prova, il lavoro di Feudalesimo e Libertà è riuscito a strapparci più di un sorriso.

Feudalism ci porta alle origini del feudalesimo e lo fa con alcune idee interessanti, oscurate almeno in parte da una complessità spesso stucchevole ed evitabile. Non abbiamo tra le mani un nuovo potenziale concorrente per lo scettro del genere, ma il continuo supporto del team italiano (che ha già pubblicato diversi aggiornamenti) potrebbe trasformare questa produzione solo sufficiente in un gioco da non perdere per tutti gli appassionati.

6 / 10
Avatar di Alessandro Baravalle
Alessandro Baravalle: Si avvicina al mondo dei videogiochi grazie ad un porcospino blu incredibilmente veloce e a un certo "Signor Bison". Crede che il Sega Saturn sia la miglior console mai creata e che un giorno il mondo gli darà ragione.

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