FIFA 10
Si avvicina il calcio di inizio.
I vecchi FIFA, caratterizzati da tanta apparenza e ben poca sostanza, sono ormai soltanto un vago ricordo, ma EA Sports non sembra comunque intenzionata a sedersi sugli allori per godersi il proprio successo (Konami docet). Come avrete senz’altro letto nella nostra ultima anteprima, FIFA 10 non proporrà però alcuna novità rivoluzionaria rispetto al suo predecessore, ma nonostante ciò le premesse per un nuovo capolavoro sembrano esserci davvero tutte. Insomma innovazione, sì, ma a piccoli passi.
L’introduzione dell’editor degli schemi, di cui vi abbiamo ampiamente parlato il mese scorso, ne è una perfetta dimostrazione, ma, come molti di voi già sapranno, le innovazioni non si fermeranno qui. La più grande novità riguarda infatti l’implementazione di un sistema di dribbling a 360°, il cui impatto sull'esperienza di gioco è davvero impressionante. Il nuovo sistema non solo permette di muoversi e di spostare il pallone esattamente nella direzione desiderata (sempre che si abbia l'abilità per farlo, ovviamente), ma consente anche di sfruttare ogni angolo del campo in maniera più adeguata e produttiva.
Questo è senza dubbio uno dei cambiamenti più facili da notare e da apprezzare, ma ce ne sono altri, altrettanto importanti, che molti potrebbero anche non considerare solo perché sono visibili lontano dal pallone. Gli attaccanti, ad esempio, se ne staranno a centrocampo ogni qualvolta la loro squadra non è in possesso di palla, mentre i giocatori più vicini alla palla cercano di seguirla, orientandosi verso di essa, in modo da essere pronti ad intervenire o, in caso di riconquista, a ripartire in contropiede. Lo scorso anno questo non accadeva spesso, ma ora le cose sono cambiate ed in quanto a fluidità, l'esperienza di gioco sembra averne giovato notevolmente.
FIFA 10 si dimostra una simulazione molto più credibile anche in fase offensiva. Dimenticatevi i missili telecomandati dello scorso anno, perché ora segnare un gol da grande distanza non sarà più così semplice; EA ha infatti ottimizzato la fisica del pallone ed i risultati sono tutt'altro che deludenti.
Ogni cambiamento, seppur minimo, ha però richiesto un grande lavoro di ribilanciamento. "Il problema è che se si ha intenzione di migliorare un determinato aspetto del gioco, si deve tener conto che poi sarà necessario modificare altre feature in funzione di quanto fatto in precedenza. Ogni elemento è legato ad altri e bisogna dunque assicurarsi che tutto conservi il giusto equilibrio. Se miglioriamo i tiri, ad esempio, allora dobbiamo fare in modo che anche la CPU impari a tirare in maniera giusta. Come potete vedere, c'è una sorta di effetto domino tra le varie features...ne tocchi una e devi occuparti di tutte le altre", ha dichiarato Paterson.
Come detto, le meccaniche di tiro sono cambiate notevolmente ed il gioco evidenzia ora una maggior varietà, bilanciata anche da un margine d’errore nettamente superiore a quello del precedente capitolo della serie. In FIFA 09 era possibile tirare allo stesso modo, ottenendo quindi gli stessi risultati, in svariate occasioni, ma in FIFA 10, al contrario, ci dovranno essere le giuste condizioni (posizionamento, distanza dal pallone al momento del calcio, angolazione, la vicinanza con giocatori avversari e addirittura le condizioni meteorologiche) affinché il proprio giocatore possa esibirsi in un tiro all’altezza delle aspettative. E questo varrà tanto per i campioni, quanto per i giocatori di minor rilievo.