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FIFA 22 - recensione

La rivoluzione di FIFA è un goal spettacolare o un palo a porta vuota?

Fin dai primi incontri con FIFA 22, l'intenzione degli sviluppatori di EA Sports Vancouver ci è apparsa piuttosto chiara: offrire alla sconfinata community di questo simulatore calcistico la più grande rivoluzione in oltre dieci anni di storia.

Quasi ogni singolo aspetto del gioco sarebbe stato profondamente ritoccato, a partire dalle animazioni dei calciatori fino ad arrivare all'Intelligenza Artificiale, passando per modifiche sostanziali anche alla struttura della celeberrima modalità Fifa Ultimate Team.

Se volessimo fare un paragone anatomico, potremmo dire che FIFA 22 mantiene solo lo scheletro delle precedenti interazioni mentre la muscolatura, gli organi interni e perfino l'intero rivestimento cutaneo sono statati rimpiazzati da una versione alquanto differente da ciò che siamo abituati a conoscere.

A dispetto di una delle fanbase più nutrite nell'attuale panorama videoludico, infatti, il team canadese ha deciso di lasciare una strada fatta di certezze e successi per inseguire ciò che da sempre continua, in qualche modo, a sfuggirgli: il realismo più assoluto.

Ma sarà vera gloria? Se anche FIFA 22 dovesse riuscire a essere l'incarnazione più realistica della trionfale storia del franchise, sarà ugualmente apprezzato da una clientela così abituata ad un certo tipo di esperienza? La risposta potrebbe sorprendervi.

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Prima di proseguire in questa disamina sul nuovo capitolo di FIFA, ci sembra opportuno reiterare l'importante precisazione che avevamo evidenziato anche in sede di anteprima: tutto ciò che leggerete nelle prossime righe fa riferimento alle sole versioni next-gen di FIFA 22.

Pertanto, se non siete ancora in possesso di una PS5, di una Xbox Series X|S o di un abbonamento a Google Stadia, l'edizione di quest'anno del calcistico di EA sarà pressoché identica a quella del 2020, con la sola eccezione delle rose aggiornate e di qualche limatura ad alcuni aspetti critici della formula.

Nemmeno se siete abituati a giocare su un PC di fascia molto alta potrete ottenere l'esperienza di nuova generazione: EA ha deciso di puntare tutto solo sulle console di Sony e Microsoft, almeno per quest'anno.

Detto questo, è il momento di addentrarci nella tana del Bianconiglio e scoprire in cosa è cambiato il titolo sportivo più amato (e odiato) dagli estimatori del 'gioco più bello del mondo'.

Nell'ottica di incrementare esponenzialmente il fattore 'realismo' in FIFA 22, il primo passo compiuto da EA Sports Vancouver, ovviamente, è stato quello di potenziare il motore grafico adottando quella che viene definita come 'Hypermotion Technology'. Se avete seguito anche solo sporadicamente le operazioni di comunicazione di EA nel periodo antecedente al lancio del gioco, avrete già sentito abbondantemente parlare di questa avveniristica tecnologia per videogiochi.

FIFA 22 è un'esperienza next-gen a tutti gli effetti grazie all'introduzione dell'Hypermotion Technology.

Quest'ultima, in buona sostanza, consente agli sviluppatori di registrare le movenze degli atleti direttamente sul campo, facendo indossare loro delle speciali tute che rilevano qualunque gesto, anche il più piccolo e apparentemente insignificante.

È finita l'epoca in cui i calciatori venivano richiamati in studio per emulare movimenti specifici in situazioni specifiche: l'introduzione dell'Hypermotion Technology, in combinazione con un avanzato algoritmo di machine learning, apre le porte ad un modo del tutto inedito di realizzare le animazioni per i prodotti sportivi del futuro che trovano in FIFA 22 un illustre precursore. Ma ciò cosa comporta in termini di gameplay?

Rispetto alla scorsa edizione, i giocatori del nuovo FIFA posseggono quasi 4.000 nuove animazioni che rendono più fluidi e regolari i movimenti sia in fase di possesso palla che durante la difesa. Ciò significa che se prima poteva capitare di effettuare scatti repentini muovendo velocemente lo stick, ora sarà necessario prevedere una durata leggermente superiore delle animazioni e agire di conseguenza. Se da un lato questo rende obiettivamente più realistiche le movenze degli atleti in campo, dall'altra il ritmo dell'azione ne risulta inevitabilmente rallentato.

Capita molto spesso di impartire il comando del passaggio o del tiro in anticipo come si faceva nelle edizioni precedenti per approfittare della rapidità dei nostri campioni preferiti ma di non vederlo realizzato per via di un movimento aggiuntivo che prima non faceva parte dell'animazione. Occorrerà abituarsi nel lungo periodo, questo è certo, ma è come se EA Sports avesse deciso di sacrificare un po' troppo il fattore immediatezza sull'altare del realismo più puro.

C'è di più: il team canadese ha anche riscritto per intero le routine comportamentali dell'Intelligenza Artificiale, in modo da rendere i calciatori avversari sensibilmente più reattivi e competitivi in ogni momento della partita. Con ogni probabilità, tuttavia, questo aspetto è anche il meno riuscito dell'intera produzione.

I movimenti dei giocatori, catturati tramite l'utilizzo di speciali tute, risultano sensibilmente più realistici rispetto al passato.

L'eccessiva efficacia dei difensori, anche ai livelli di difficoltà intermedi, trasforma persino il più semplice dei fraseggi in un autentico incubo, con giocatori che sembrano poter prevedere tutti i nostri movimenti con qualche frame di anticipo e passaggi che troppo spesso finiscono preda della compagine rivale senza poter fare nulla per impedirlo.

Anche i portieri hanno ricevuto un trattamento analogo e, in alcuni frangenti, si sono rivelati in grado di parare tiri impossibili anche da brevissima distanza o su calci piazzati. Insomma, sotto questo aspetto EA Sports Vancouver dovrà lavorare parecchio per fornire all'utenza una sfida più equilibrata poiché, almeno allo stato attuale, la sensazione di frustrazione è davvero dietro l'angolo.

Buona, invece, l'opera di miglioramento delle tattiche offensive che risultano ora più articolate e variegate, con i compagni che appaiono molto propositivi e si smarcano in modo più convincente in fase realizzativa. Nel corso della nostra prova abbiamo tentato di imbastire strategie di attacco di ogni tipo per arrivare nell'area avversaria e abbiamo potuto constatare che l'Intelligenza Artificiale dei nostri alleati riusciva a percepire quasi sempre le nostre intenzioni con qualche tempo di anticipo.

Questo fattore, ve lo garantiamo, non è da sottovalutare: se nelle precedenti edizioni si assisteva spesso a tiri dal limite o a cross dalle fasce per massimizzare le possibilità di successo, qui l'unico limite è quello della vostra fantasia (a patto che i portieri non riescano a raggiungere anche l'incrocio più lontano dei pali, ovviamente).

Tra le altre modifiche apportate alla formula di gioco troviamo un controllo rinnovato dello sprint, che passa dall'essere un'accelerazione esponenziale ad uno scatto esplosivo che può essere utilizzato per staccare rapidamente gli avversari o per fornire supporto alla squadra in tempi brevissimi; una fisica migliorata del pallone che consente di applicare effetti di inerzia mai visti prima e, per finire, una gestione più accurata del gioco aereo.

Il ritmo dell'azione è decisamente più compassato rispetto agli scorsi anni. Un punto di forza o un sacrificio, in termini di divertimento?

Tirando le somme, dunque, sotto il profilo del gameplay FIFA 22 introduce delle novità dal peso specifico notevole che, però, si traducono in una serie di luci e in altrettante ombre. Immaginando la proverbiale bilancia, da una parte troviamo una riproposizione incredibilmente meticolosa delle movenze reali dei nostri calciatori preferiti che si comportano proprio come siamo abituati a vederli nelle partite della domenica; sull'altro piatto però c'è un ritmo parecchio più compassato e un'IA fin troppo efficace che potrebbe contribuire ad una rapida perdita di interesse nel pubblico più casual.

Toccherà a voi, col tempo, interpretare il movimento dell'ago e decidere verso quale direzione pende: realismo e divertimento sono davvero due rette parallele destinate a non incontrarsi mai o basteranno i soliti aggiornamenti settimanali a sistemare le cose? Ai posteri l'ardua sentenza.

Che dire, invece, dei contenuti? Sotto questo punto di vista, come di consueto, il pacchetto proposto da FIFA 22 porta con sé un'offerta di assoluto rispetto. Oltre alla tradizionale modalità Calcio di Inizio, che consente di esibirsi in partite testa a testa (o cooperative) contro la CPU o contro un avversario umano, il menu principale vi darà accesso ad una mole mastodontica di opzioni alternative con cui dilettarvi nel corso dell'anno che ci separa dalla prossima edizione.

C'è la modalità Carriera che è possibile affrontare sia scendendo in campo nei panni di un calciatore (reale o creato tramite un editor piuttosto completo) che in quelli dell'allenatore, rimanendo seduti in panchina e operando su schemi e tattiche di gioco, un po' come accade nei titoli manageriali che popolano gli scaffali dei negozi PC e console.

La più grande novità di questa sezione del gioco è l'implementazione di una serie di obiettivi da raggiungere nel corso dei vari match in modo da accumulare più velocemente esperienza da spendere nel miglioramento delle statistiche della squadra e di raggiungere gli obiettivi stagionali impostati all'inizio della carriera. Per il resto, si tratta della medesima e irrinunciabile modalità che da sempre arricchisce l'offerta di ogni FIFA che si rispetti.

L'Intelligenza Artificiale risulta fin troppo efficace in alcuni frangenti, sfociando spesso in fenomeni di frustrazione. I portieri, in particolare, sembrano essere in grado di parare qualsiasi cosa.

Torna anche la tanto chiacchierata modalità Pro Club che consente a due squadre da undici giocatori connessi online di incontrarsi sul prato verde dei campionati di FIFA 22. EA Sports sembra aver ascoltato da vicino il feedback dei fan nel corso degli anni ed ha apportato una serie di novità a questa bistrattata ma, allo stesso tempo, amatissima dalla community. Per la prima volta in assoluto, infatti, è possibile personalizzare a fondo l'aspetto estetico del club scegliendo tra centinaia di divise, stadi, stemmi e, persino, modificando le coreografie dei tifosi.

Rimangono da trattare le ultime due modalità, probabilmente le più importanti e popolari in assoluto tra i fan: Volta Football e Fifa Ultimate Team. Il primo, nato pochi anni fa come una semplice variante urbana del gameplay classico del calcistico di EA, è stato ritoccato in ogni sua parte per assomigliare sempre di più all'iconico FIFA Street.

Per la prima volta nella storia del brand è presente un indicatore denominato Skill Meter posto sulla parte superiore dello schermo, che tiene traccia della destrezza di cui farete sfoggio durante i match. I trick, i tiri in porta, i passaggi acrobatici, le sponde a parete: qualsiasi azione può contribuire a riempire la barra che moltiplicherà il valore dei vostri goal (vi ricorda niente?).

Come se non bastasse, EA Sports Vancounver ha anche aggiunto tre abilità attive che possono cambiare le sorti di una partita in pochi secondi. Pure Pace consente di scattare e muoversi il 50% più veloci; Power Shot garantisce l'accesso a tiri dalla potenza elevatissima e Aggressive Tackle può essere utilizzato per destabilizzare i giocatori avversari con un vigoroso contrasto.

Naturalmente, tutte queste tecniche possono essere attivate solo dopo aver atteso un determinato periodo di cooldown cosicché nessuno possa abusarne in ogni momento del match. Si tratta di un sostanziale ripensamento delle meccaniche alla base di Volta che, come dicevamo, ora assomiglia alquanto al titolo di calcio freestyle pubblicato dalla stessa EA all'inizio degli anni 2000.

Volta Football è stato modificato parecchio e ora assomiglia molto di più ai classici FIFA Street.

La novità più di rilievo, tuttavia, è l'introduzione di Volta Arcade, una collezione di minigiochi spassosissimi (come il dodgeball, il calcio tennis o il torello) da giocare da soli o in compagnia degli amici, sia online che a schermo condiviso. Credeteci quando vi diciamo che abbiamo passato in Volta Arcade alcune delle ore più divertenti trascorse in compagnia di FIFA negli ultimi anni.

Tutto questo ci porta all'ultimo, immancabile tassello di questo intricato puzzle: FIFA Ultimate Team. Questa peculiare modalità basata sulla compravendita di carte è da sempre il vero e proprio pomo della discordia tra gli appassionati e i detrattori di FIFA.

I primi ne lodano le meccaniche di collezionismo e quelle di costruzione della rosa che aprono la strada ad una competizione serratissima nei campi di gioco online mentre, i secondi, bollano spesso FUT come il più becero dei pay-to-win con un modello di business quantomai predatorio. La verità, come sempre, sta nel mezzo.

Ultimate Team, nel corso degli anni, ha dimostrato di essere un autentico catalizzatore di attenzione per i giocatori di FIFA nonché una gallina dalle uova d'oro per Electronic Arts che lo supporta regolarmente con nuovi, allettanti contenuti. Mettiamolo subito in chiaro: è impossibile negare che chi è disposto a spendere maggiori quantità di denaro sia avvantaggiato nella scalata delle classifiche ma, d'altra parte, va riconosciuto a EA Sports di aver tentato in ogni modo di rendere più equa la competizione in questo nuovo episodio di FIFA.

Il contenuto dei pacchetti, tanto per cominciare, può essere ispezionato prima di procedere all'acquisto, il che di fatto riduce parecchio la sensazione di partecipare ad una sessione di gioco d'azzardo ogni volta che si decide di comprare dei nuovi giocatori. Le corpose ricompense garantite dalle sfide giornaliere, settimanali e stagionali e l'abbassamento dei requisiti per partecipare alle Week-End League, inoltre, rende questo FIFA 22 il più 'generoso' (passateci il termine) da un bel po' di anni a questa parte.

Sotto il profilo tecnico, si tratta dell'incarnazione di FIFA più curata di sempre.

Certo, rimane comunque una forma di distribuzione basata sull'esborso di cospicue somme di denaro per competere ai livelli più alti e, se già prima non digerivate questo tipo di concetto, difficilmente questa nuova edizione potrà farvi cambiare idea. Apprezziamo però la volontà di EA Sports di allargare un po' le maglie di questo sistema.

In definitiva, FIFA 22 ha confermato le sensazioni che vi avevamo riportato in fase di anteprima presentandosi all'appuntamento come uno dei più rivoluzionari capitoli del brand di sempre. Qualcuno potrebbe obiettare che si è scelto di sacrificare troppo il fattore 'divertimento' per inseguire l'etereo concetto di realismo, che da sempre primeggia nelle comunicazioni di marketing di ogni nuova iterazione di FIFA e, probabilmente, non avrebbe tutti i torti.

Intendiamoci, abbiamo passato dei bei momenti in compagnia di FIFA 22 ma abbiamo sempre avuto la costante sensazione che il netto passo avanti tecnico rappresentato dall'implementazione dell'Hypermotion Technology non sia stato supportato da un uguale incremento in termini di immediatezza e accessibilità.

Magari tra un paio di patch e dopo qualche aggiornamento mirato parleremo di un prodotto di tutt'altra caratura ma, almeno per il momento, dobbiamo ammettere che ci sono state delle edizioni passate del simulativo calcistico di EA con cui ci siamo divertiti in misura maggiore.

E al netto di una realizzazione tecnica sempre più indistinguibile dalla realtà, non dovrebbe essere proprio questo l'elemento più importante del 'gioco più bello del mondo'?

8 / 10
Avatar di Riccardo Cantù
Riccardo Cantù: Nato nel 1993, Riccardo ha coltivato, negli anni, una passione smodata per tutto ciò che è entertainment. Videogiochi, cinema, fumetti, musica e letteratura sono il suo pane quotidiano e ama le lunghe discussioni riguardanti queste tematiche.

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FIFA 22

PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, PC, Nintendo Switch

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