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Final Fantasy Explorers - recensione

A caccia di successo, con il clone di Monster Hunter.

Sono passati tanti anni dall'uscita di Final Fantasy Crystal Chronicles, gioco multiplayer cooperativo che incoraggiava i giocatori a vestire i panni di personaggi fantastici per esplorare un mondo pieno di creature da affrontare con armi e magie.

Da allora il mercato dei videogiochi è cambiato, sono uscite nuove console e, soprattutto, Capcom ha sfornato una serie chiamata Monster Hunter, rapidamente trasformatasi in un successo incontenibile e tuttora in costante crescita.

Di fronte ai numeri da capogiro registrati da Monster Hunter sulle varie piattaforme su cui si è affacciato, è comprensibile che Square Enix abbia deciso di salire sul carro del vincitore cercando di reinterpretare la formula ideata da Capcom, in salsa Final Fantasy.

La città di Libertas, dove inizierete il gioco, offre servizi indispensabili per i veri avventurieri.

Nasce così Final Fantasy Explorers, che cerca in un solo colpo di riesumare la saga di Crystal Chronicles e di trasformarla in qualcosa di più appetibile per il pubblico odierno. Il risultato è un Monster Hunter all'acqua di rose, molto più semplice e immediato dell'originale e farcito di fan service per gli appassionati della storica Fantasia Finale.

Esattamente come accade nel titolo di Capcom, anche in Final Fantasy Explorers il giocatore inizia la propria avventura creando un avatar poligonale da personalizzare a piacimento. Nell'editor si può scegliere il sesso dell'eroe, il viso, la voce, l'acconciatura e il colore di occhi e capelli.

Dopo le formalità iniziali si scende immediatamente sul campo di battaglia per godere di un breve tutorial e per dimostrare di avere la stoffa per essere un esploratore. Da quel momento in avanti, l'esperienza si trasforma in una caccia continua alla ricerca di mostri sempre più letali da abbattere e, soprattutto, di bottini sempre più rari e preziosi con cui creare armi e armature di volta in volta più potenti.

Rispetto al diretto concorrente sviluppato da Capcom, Final Fantasy Explorers vanta una curva di apprendimento decisamente meno ripida, dettaglio che rende il gioco più adatto a tutti coloro che hanno sempre abbandonato Monster Hunter dopo una manciata di missioni.

Tramite l'apposito editor è possibile creare una buona varietà di personaggi, sia maschili che femminili.

Le prime fasi dell'avventura, infatti, scorrono via senza alcun problema, permettendo di prendere confidenza con un sistema di combattimento molto basilare ma che, alla lunga, si dimostra più profondo del previsto e adatto a un approccio cooperativo con altri utenti.

Per affrontare le creature che popolano le mappe del gioco è possibile contare su una serie di attacchi normali e su un massimo di 8 abilità speciali da associare alle combinazioni dei due tasti dorsali con quelli frontali della console.

La scelta e l'abbinamento delle abilità è assolutamente libero, ed è possibile creare combinazioni di tecniche di attacco e di difesa a piacimento, a patto di aver prima sbloccato ciò di cui si ha bisogno.

Le abilità speciali e lo scatto consumano un'apposita barra che può essere ricaricata semplicemente aspettando o, strategia consigliata, usando gli attacchi normali. Grazie a questa meccanica il giocatore è spinto a combattere in continuazione, scelta che porta all'accumulo di punti esperienza e di oggetti da sfruttare successivamente.

Considerando poi che l'uso delle abilità permette di attivare un altro potenziamento chiamato Crystal Surge, ecco che il cerchio si chiude, dando vita a un gameplay generalmente molto veloce e aggressivo.

I mostri circolano liberamente nelle mappe del gioco, e possono essere ignorati o attaccati a seconda delle proprie esigenze.

A differenza di quanto accade in Monster Hunter, dove le tecniche di combattimento sono legate alle armi equipaggiate, in Final Fantasy Explorer interviene il job system classico della serie, associando armi, armature e abilità specifiche alle varie classi.

Il gioco incoraggia la sperimentazione, motivo per cui è possibile cambiare classe in qualsiasi momento mentre ci si trova nella città di Libertas, alterando così abilità e caratteristiche senza alcun tipo di penalità.

Questo elemento si rivela particolarmente utile quando ci si mette alla prova con il multiplayer co-op, che permette a un party di 4 giocatori di scendere sul campo di battaglia e di collaborare per abbattere gli avversari più ostici.

La struttura a missioni di Final Fantasy Explorers è stata realizzata in modo da incoraggiare la co-op o il grinding selvaggio, visto che dopo qualche ora di riscaldamento ci si imbatte in boss di livello generalmente troppo alto per le proprie capacità.

Per superare alcune missioni in completa solitudine è quindi necessario salire di livello e recuperare equipaggiamenti migliori, operazioni che richiedono di affrontare più e più volte le classiche quest secondarie redditizie ma davvero poco avvincenti.

Gli appassionati di Final Fantasy troveranno in Explorers tantissimi riferimenti al lore della serie Square Enix. Affrontare creature leggendarie come Ifrit, Shiva o Bahamuth è davvero emozionante.

In generale, Final Fantasy Explorers è un gioco divertente e piacevole, ma i suoi equilibri risultano meno solidi di quelli del diretto rivale, Monster Hunter. Rispetto alla serie targata Capcom, infatti, i rischi minori in caso di morte e il sistema di combattimento generalmente più permissivo rendono meno palpabile la tensione durante le battaglie.

Un approccio di questo tipo è sicuramente migliore per un pubblico meno hardcore, ed è probabile che le intenzioni di Square Enix fossero proprio quelle di creare un Monster Hunter per principianti. L'obiettivo può considerarsi raggiunto sotto ogni punto di vista, motivo per cui consigliamo caldamente l'acquisto di Final Fantasy Explorers a tutti coloro che sono affascinati da Monster Hunter, ma non riescono a sostenerne l'elevato livello di difficoltà.

8 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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