Final Fantasy IV
Uno dei capitoli più importanti dell'intera saga.
Un prodotto indubbiamente hardcore quindi e i giocatori più giovani o che si siano avvicinati a questo mondo in epoche molto più indulgenti sul piano della complessità pura, potranno trovarlo eccessivamente ostico. Da un altro punto di vista, se saputo prendere con il giusto spirito, saprà regalare molte soddisfazioni. Ogni scontro, dai nemici più scarsi fino ai temibili boss, dovrà essere guadagnato, non ci saranno regali né sconti, solo un’accurata attenzione alla gestione dei combattimenti. Ogni viaggio al di fuori delle sicure mura delle città sarà denso di rischi e pericolose avversità da fronteggiare.
Questi aspetti sono evidenziati anche dalle meccaniche introdotte con la suddivisione in due schermate. Per esempio, ogni volta che si entrerà all’interno di un dungeon, nella parte inferiore apparirà una schermata scura e solo proseguendo nell’esplorazione di tutto l’ambiente circostante si inizieranno a delineare le strade percorribili. Associata a questa feature è presente anche una ricompensa per coloro che completeranno una sezione al 100%, esplorando ogni singolo tratto, corridoio o passaggio: si riceveranno sia oggetti utili per procedere che somme di guil da spendere nel più vicino emporio. Ancora una volta le scelte del giocatore faranno la differenza: meglio cercare di passare al più presto un dungeon, nell’intento di subire pochi danni ma perdendo l’opportunità di ottenere lauti premi, oppure attardarsi con il rischio di soccombere e dover ripartire dall’ultimo checkpoint? La scelta sarà vostra.
Al contrario di quanto avviene in Final Fantasy III, i personaggi possiedono classi specifiche con abilità uniche. Per conferire flessibilità al sistema Matrix ha optato per la personalizzazione all’interno delle varie categorie, con una serie di nuove abilità e potenziamenti rintracciabili per l’intero mondo di gioco sotto forma di oggetti nascosti, sottraendoli a determinati avversari o addirittura “ereditandoli” da quelle persone che compariranno solamente per brevi parti della trama per poi abbandonare la scena. Con un pizzico di sperimentazione si potranno creare interessanti e utili combinazioni.
Quando Rhydia sarà inserita nella squadra, al suo fianco ci sarà anche il suo Eidolon, chiamato Pochka, che potrà essere sfruttato in battaglia in sua vece. Questa strana creatura possiede un proprio schema di abilità e sarà potenziabile esattamente come gli altri personaggi. E’ inoltre permessa la sua personalizzazione attraverso un piccolo editor che sfrutta le funzionalità touch screen della console. Per mezzo dello stilo si possono apportare modifiche sia alla conformazione del viso che alla sua colorazione. Non possedendo un proprio discernimento ben definito richiederà una buona dose di addestramento perché possa comportarsi a dovere in battaglia. Selezionando l’apposita voce verranno proposti alcuni divertenti minigiochi di ragionamento che ricordano vagamente Brain Training, utili ad incamerare punti che ne incrementeranno lo status.
Sul fronte dei difetti dobbiamo rilevare una certa lentezza nei tempi di reazione agli imput di attacco che vengono assegnati durante i duelli dagli appositi menù a scorrimento. Inoltre il sistema di salvataggio presenta qualche pecca consentendo di memorizzare i progressi esclusivamente mentre ci si muove sulla mappa di gioco, visualizzata nello schermo superiore della console, o in determinati punti sparsi per i dungeon. Ciò non favorisce la giocabilità di breve durata, che dovrebbe essere uno dei vantaggi delle console portatili, inducendo invece a sessioni di gioco piuttosto prolungate.
Ovviamente non si tratta del miglior episodio della saga, e le meccaniche datate lo rendono appetibile più che altro ad un pubblico di appassionati e nostalgici delle grandi produzioni del passato. Bisogna comunque riconoscere come il lavoro di conversione effettuato da Matrix sia stato svolto molto bene, e questo rende più che mai fiduciosi in vista del probabile e futuro remake di Final Fantasy V.