Final Fantasy IX - recensione
Uno dei capitoli più brillanti della saga arriva su PC dopo 16 anni.
Era il lontano 2000 quando Final Fantasy IX fece il suo debutto sulla prima PlayStation, chiudendo la trilogia della saga per la prima console di Sony, visto che Square portò in seguito la serie su PlayStation 2. Contrariamente al settimo e all'ottavo capitolo, però, Final Fantasy IX non ricevette mai un porting su PC.
Negli ultimi anni Square Enix ha iniziato a pubblicare su Steam versioni rimasterizzate in HD dei più antichi capitoli della saga e, dopo l'arrivo di FFVII e FFVIII HD, le speranze dei giocatori PC che non hanno mai potuto mettere le mani sulla nona incarnazione della longeva serie di RPG iniziarono a crescere esponenzialmente. E infatti, dopo aver ricevuto una versione per dispositivi iOS e Android a inizio anno, Final Fantasy IX debutta finalmente su PC tramite Steam in una versione rimasterizzata, sviluppata da Square Enix e Silicon Studio Thailand.
Final Fantasy IX è indubbiamente uno dei capitoli migliori della saga, vantando un altissimo Metacritic di 94/100. Dopo l'approccio grafico realistico adottato in Final Fantasy VIII, Square decise di fare un passo indietro verso lo stile del settimo capitolo, con personaggi più tozzi e cartooneschi e paesaggi più vividi e fantasiosi, decisione che destò però qualche perplessità in alcuni degli 8 milioni di acquirenti dell'ottavo episodio (e infatti Final Fantasy IX vendette molto meno).
Questo capitolo corresse però alcuni meccanismi del prequel rivelatisi poco azzeccati. Eliminato quindi il sistema di assimilazione delle magie, Square decise di adottare un approccio più simile al settimo capitolo ed al suo ottimo sistema di materie. Le magie qui sono implementate tramite un sistema di abilità e pietre magiche, e assegnate ai personaggi tramite un sistema di slot. Ogni personaggio (ne potremo schierare quattro in battaglia) è specializzato in una disciplina (classe), quindi avremo ad esempio il simpatico Vivi esperto nella magia nera, mentre Steiner invece farà largo uso della forza fisica per prevalere sui nemici.
Il protagonista della storia è Gidan, che con il suo gruppo di amici della compagnia Tantarus si unisce a Garnet, principessa del Regno di Alexandria fuggita dalla sua reggia (rapita su richiesta) in seguito a scoperte non proprio piacevoli su sua madre, la regina Brahne. Il gruppo inizierà quindi un'avventura magnifica attraverso i quattro continenti del mondo di Gaia. Nel corso del viaggio incontreremo tantissimi personaggi, visitando luoghi suggestivi e scoprendo tanti retroscena sulla storia di ogni membro del party. Non mancheranno i mini-giochi, già tanto apprezzati nei capitoli precedenti e sempre più importanti ai fini della trama principale. Si potranno fare crescere i Chocobo ma soprattutto sarà possibile cimentarsi nel gioco di carte Tetra Master, evoluzione dell'immenso Triple Triad (che una ventina d'anni fa ammetto mi creò una seria dipendenza).
Final Fantasy IX arriva quindi su Steam con una serie di aggiunte che arricchiscono l'esperienza di gioco e costituiscono ulteriori motivazioni all'acquisto, anche per chi aveva già giocato l'originale su PlayStation. Oltre alla grafica rimasterizzata, con supporto ad alte risoluzioni, nuove texture e FMV ad alta definizione, il gioco offre salvataggio su cloud, auto-salvataggio, trading card e achievement di Steam, supporto ai controller e a mouse e tastiera, oltre a una serie di game booster per velocizzare e agevolare la progressione nel gioco. Il supporto al mouse è poi implementato in maniera apprezzabile, con la periferica che si rivela funzionale sia nei menu che nel gioco vero e proprio: basterà infatti cliccare in una zona precisa dello schermo per raggiungere quella destinazione.
Per quanto riguarda i salvataggi, oltre alla presenza di ben 10 memory card emulate e di salvataggi su cloud, particolarmente gradita è l'introduzione della modalità "continua". In pratica, ogni qual volta ci sposteremo da un'area all'altra, il gioco salverà automaticamente lo stato permettendo di continuare direttamente dall'ultima area se per caso non si riesce a trovare un punto di salvataggio prima di dover spegnere il PC, e di non perdere ore di gioco se per caso andasse via la corrente. Queste situazioni all'epoca erano del tutto normali ma al giorno d'oggi non poter salvare nel giro di un'ora potrebbe far spazientire diversi giocatori, per cui ben venga questo 'ammodernamento'.
I game booster sono presenti in vario tipo e hanno un effetto più o meno invasivo. Alcuni di essi possono essere attivati e disattivati a piacimento, mentre altri saranno irreversibili una volta azionati ed aver salvato il gioco. Tra quelli reversibili troviamo la possibilità di disattivare gli incontri casuali, l'accelerazione del gioco, i colpi da 9999 e l'auto-attacco (molto utile nelle fasi di grinding). Sebbene una ventina d'anni fa gli incontri casuali fossero la regola nei gioco di ruolo, ora che siamo abituati a uno scenario completamente diverso è facile innervosirsi quando si viene coinvolti in tre o quattro battaglie con mob tutti uguali percorrendo appena pochi metri. Appare quindi favorevole la possibilità di poterli attivare e disattivare in base alle proprie esigenze. I cheat permanenti, invece, compromettono pesantemente il gioco dotandoci ad esempio di Guil illimitati o permettendoci di imparare tutte le abilità istantaneamente, e andrebbero attivati solo per esigenze specifiche.
Passando ad analizzare adesso l'aspetto grafico di questo porting, bisogna tenere a mente che su PlayStation il gioco girava a una risoluzione nativa di 320x240 pixel ed i personaggi erano renderizzati in 3D su scenari 2D statici e realizzati in immagini bitmap. A quei tempi il risultato ottenuto sul tubo catodico era eccelso ma ora le cose appaiono nettamente diverse. Nell'opera di restyling sono state rifatte le texture dei personaggi principali (non quelle di gran parte degli NPC, però), che ora sono veramente molto curate, prive di seghettature ed al massimo dello splendore. Il gioco supporta inoltre risoluzioni di 1920x1080 e superiori. È stato però mantenuto il rapporto originale di 4:3, per cui sono state inserite delle strategiche bande riempitive ai bordi dell'immagine che restituiscono un risultato funzionale e non fastidioso.
Hanno beneficiato dell'aumento di risoluzione anche le scene di battaglia ed i filmati in FMV (i migliori visti finora tra gli episodi della saga riproposti su PC), ma purtroppo sono rimasti tali e quali i fondali in 2D, situazione che crea un contrasto abbastanza fastidioso. Maggiore sarà infatti la risoluzione impostata e più netto sarà il contrasto coi fondali rimasti a risoluzione originale, restituendo quasi un effetto di "sovraimpressione" in cui i personaggi sembrano delle figure 3D che fuoriescono dall'immagine.
Non è chiaro il motivo per cui sia stata presa questa scelta, visto il restyling che hanno subito gli altri elementi grafici. Forse Square Enix non disponeva più degli asset originali dei fondali ma solo di quelli ridimensionati per la versione PsOne? Le opzioni grafiche si riducono alla semplice scelta della risoluzione dello schermo e alla possibilità di visualizzare il gioco in fullscreen o in finestra.
Nonostante la potenza offerta dai PC moderni, il frame rate delle battaglie è rimasto uguale a quello della versione originale, un altro punto dolente di questa conversione visto che sarebbe bastato intervenire sul codice per raggiungere almeno i 30 fps stabili (l'impressione è che il gioco scenda spesso sotto i 20 fps durante le battaglie in 3D). I requisiti sono abbastanza abbordabili e basterà un Core2Duo abbinato a una GeForce 8600 GTS o equivalente (una scheda di fascia media di 8 anni fa) per farlo girare, per cui anche i notebook moderni non avranno difficoltà con le ormai valide schede video integrate nella CPU.
Le colonne sonore sono da sempre state uno dei punti forti dei giochi di Final Fantasy e il nono capitolo non è da meno, con ben 140 tracce audio (tra cui spicca Melodies of Life del tema principale) curate dal maestro Nobuo Uematsu. Non è difficile rimanere affascinati e incantati dalle melodie intonate dal talentuoso compositore, che ben si adattano ai filum narrativi profondi e interessanti che caratterizzano la narrazione della storia, con introspezioni dei personaggi e colpi di scena in abbondanza che non fanno mai calare attenzione e coinvolgimento emotivo.
Final Fantasy IX non è certo un capitolo della saga noto per la sua difficoltà. Proponendo un livello di sfida più morbido rispetto ai capitoli precedenti ha aperto le porte a un pubblico potenzialmente più ampio e le aggiunte introdotte con questa versione Steam migliorano notevolmente le cose in tal senso, senza però modificare irrimediabilmente il gameplay.
Questo porting su Steam è allora una perla che rende giustizia ad uno dei migliori JRPG mai creati e se non avete ancora avuto occasione di giocarlo, ora non avrete più scuse. Chi invece l'ha già giocato e finito a suo tempo, troverà nelle nuove feature un valido incentivo a ripetere l'avventura, magari concentrandosi sugli obiettivi mancati giocando nella versione originale.
Infine, un'altra gradita aggiunta è la possibilità di scegliere la lingua: in fase di localizzazione, nella versione italiana furono modificati alcuni nomi dei personaggi e impiegato l'uso di dialetti (romano, siciliano e napoletano) per rendere l'esperienza più realistica, ma non tutti all'epoca gradirono. La possibilità quindi di giocarlo in inglese rende felice anche quella fetta di utenza. Rimane un lieve rammarico per un lavoro di restyling che sarebbe potuto andare fino in profondità, ma nel complesso le numerose aggiunte rendono Final Fantasy IX un porting PC degno di nota ed un JRPG assolutamente valido anche al giorno d'oggi, nonostante i suoi 16 anni di età.