Final Fantasy XV Episode Duscae - prova
Siamo volati a Londra per provarlo!
Londra - Dal suo debutto su Famicom nel lontano 1987 a oggi, è passata tanta acqua sotto i ponti ma la serie di Final Fantasy ha sempre avuto un posto speciale nel cuore di ogni videogiocatore. Negli ultimi 28 anni tutti, o quasi, hanno giocato ad almeno un suo capitolo che immancabilmente ha lasciato nel cuore del videogiocatore un momento, un personaggio o una storia particolare.
C'è chi è convinto che FFVI sia il miglior capitolo di sempre, chi non può non indicare il VII come il punto più significativo di tutta la serie e chi invece è rimasto folgorato dalla profondità delle meccaniche MMO di Final Fantasy XI o di A Realm Reborn. In poche parole la serie ha molteplici sfaccettature e ognuno ha scelto per motivi personali quale preferire.
Per Square-Enix è dunque complesso, se non impossibile, immaginare un'evoluzione della serie che possa da una parte accontentare tutti e dall'altra mantenere sane le casse societarie, con la pubblicazione di un prodotto che possa andare a rispondere alle esigenze dell'attuale mercato dei videogiochi. In altre parole vendere come un GTA V o uno Skyrim a caso.
Negli ultimi anni, va dato atto allo sviluppatore giapponese, sono stati fatti diversi esperimenti, tutti volti a cercare la strada migliore con la quale raccontare la prossima Fantasia Finale. Si è tentato di creare degli spin-off, poi persino di espandere l'universo su più prodotti, pur mantenendo inalterate alcune caratteristiche tipiche della serie. I risultati sono stati alterni, le reazioni di critica e pubblico anche, ma la direzione intrapresa è comunque piuttosto chiara e verte proprio verso quei blockbuster occidentali che sempre maggior consensi raccolgono anche in Giappone.
Ecco perché non ci stupiamo del taglio dato a Final Fantasy XV ed ecco perché abbiamo trovato molto interessante la demo Episode Duscae che abbiamo provato a Londra, la stessa che troverete all'interno delle prime copie di Final Fantasy Type-0 che saranno distribuite nei negozi a partire dal 20 marzo.
Partiamo da un assunto fondamentale che deve gettare una luce particolare su tutto quello che diremo: la versione provata è una sorta di demo tecnica di un gioco che non ha ancora una data di uscita e che quindi sarà passibile di miglioramenti tecnici, oltre che di aggiunte al suo gameplay.
Quello che però abbiamo potuto testare è però un titolo dal respiro internazionale, con diverse idee interessanti, un gameplay fresco e frenetico e un comparto tecnico notevole. Tutto andrà migliorato ed arricchito in vista dell'uscita nei negozi ma per "dare un assaggio di come possa essere un Final Fantasy sviluppato direttamente per le console di nuova generazione", tanto per parafrasare Hajime Tabata, il director del gioco, Episode Duscae è più che sufficiente.
Ovviamente non ci verrà detto molto della trama, se non che impersoneremo Noctis Lucis Caelum, il principe di Lucis, che per qualche motivo si trova a girovagare per Duscae, una regione del mondo nella quale sarà ambientata la storia, accompagnato da tre suoi amici quali il tamarrissimo Gladiolus Amicitia, il sosia di Trevis Touchdown, Ignis Stupeo Scientia, e il giovane Prompto Argentum.
I quattro sono sulle tracce di un Behemoth, una leggendaria bestia che sta mettendo a ferro e fuoco tutta la regione. Per farlo dovranno seguire le tracce piuttosto visibili che la bestia si sta lasciando dietro, come cadaveri di enormi animali sgranocchiati, alberi sradicati e via discorrendo. In realtà sarete liberi di fare quello che vorrete, dal cercare e raccogliere erbe e materiali in giro per la regione al cacciare a vostra volta gli animale che stanno pascolando liberamente per la palude, alcune dei quali talmente grandi da essere visibili a distanza di diverse centinaia di metri.
Inizialmente, però, Noctis non sarà pronto per una vita fatta di avventure e per questo Gladiolus, una sorta di fratello maggiore del protagonista, lo introdurrà nella sacra arte delle mazzate. Questo ci dà modo di apprendere i rudimenti del sistema di combattimento, molto action, che caratterizzerà Final Fantasy XV.
Dimenticatevi i turni o Active Time Battle, tutto nel nuovo capitolo sarà in tempo reale, con parate da eseguire con tempismo, tecniche spettacolari e il teletrasporto. Lucis, infatti, avrà la possibilità di agganciare il suo spadone a particolari punti rialzati in modo da trovare momentaneo riparo dalla battaglia e ricaricare l'energia e la barra vitale, per poi fiondarsi dall'alto sui suoi avversari.
Il tutto è molto divertente e spettacolare, qualche collega ha persino paragonato la battaglia contro i numerosissimi soldati di Niflheim a un Dynasty Warriors, con nemici che arrivavano da tutte le parti e fendenti in ogni dove. In realtà la telecamera un po' troppo ravvicinata e incapace di fissarsi su di un solo avversario non ci ha consentito di combattere nella maniera pulita del gioco di Koei Tecmo e, soprattutto, la mancanza di magie ed evocazioni ci fanno pensare che quello mostrato sia solo di un aspetto del combat system finale che troveremo nel gioco.
Rimanendo però sull'attualità, con un po' di pratica siamo riusciti a padroneggiare il sistema di combattimento e ad uscire vincitori dalle battaglie, anche grazie al permissivo sistema di recupero, che vi consentirà di riprendere le energie semplicemente grazie all'aiuto di uno dei tre compagni, sempre gestiti dalla CPU.
Gli scontri non saranno più ovviamente casuali, ma dovrete entrare in contatto con i nemici aggressivi per far partire la battaglia o attaccare gli animali innocui. Al termine della giornata potrete campeggiare, così da rimpinguare la salute, per salire di livello (nella demo lo faceva in automatico) e gestire con tranquillità l'equipaggiamento.
Una volta svegli, dati i limiti di tempo che avevamo per la prova, ci siamo messi sulle tracce del bestione. In questo modo ci siamo resi conto che il concetto di open world proposto da Square Enix è piuttosto diverso da quello di Skyrim, ma anche da quello di Dragon Age Inquisition. Se questi due giochi propongono una mappa (o più) quasi completamente esplorabile, in Final Fantasy XV non potrete arrampicarvi sulle rocce o sulle montagne. Queste espediente, apparentemente poco adatto ad un gioco di questo tipo, in realtà è servito a Square Enix per creare delle sezioni dal gameplay maggiormente guidato e cinematografico.
La libertà di andare dove si vuole, infatti, rischia di rovinare o rendere troppo complessi i trigger di alcuni eventi scriptati. Per dirla più semplicemente, rende più difficile programmare quando fare partire un determinato filmato, un evento o costringere il giocatore a compiere le azioni previste. In questo modo al posto di piombare direttamente sul Behemoth, sarete costretti ad entrare in un angusto passaggio attraverso il quale gli sviluppatori prima vi presenteranno in maniera molto ravvicinata il mostro e poi cercheranno di imbastire persino una fase stealth.
Anche queste fasi al momento non mostrano la qualità che ci si aspetta da un Final Fantasy, dato che le meccaniche sono molto semplificate e i controlli non troppo precisi, ma nonostante questo si può già avere un assaggio delle possibilità che questo sistema ibrido può mettere nelle mani degli sviluppatori, così da coniugare un mondo libero come le grandi produzioni occidentali a una narrativa più serrata e controllata, tipica della serie giapponese.
Di conseguenza il combattimento non sarà un semplice "vai, trova il Behemoth e distruggilo", ma dovrete prima avvicinarvi al mostro, in modo da capire il suo punto debole e in seguito avvicinarvi a lui proprio sfruttando la sua falla.
Il combattimento in sé poi sarà serrato e dinamico come descritto in precedenza, con un alto tasso di spettacolarità e azione. Si sente la mancanza della magie e persino delle evocazioni, ma come dicevamo potrebbe essere semplicemente che gli sviluppatori non abbiano ancora ultimato il bilanciamento o la programmazione di questi aspetti e dunque vogliano attendere prima di darli in pasto ai giocatori.
Similmente a Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, dunque, Episode Duscae sembra semplicemente un antipasto di quello che ci aspetterà tra qualche mese (o anno?) grazie al quale poter intuire le potenzialità del progetto, ma senza avere comunque la possibilità di capire quello che realmente ci attenderà, ovvero se il risultato finale sarà simile o molto diverso da quello presentato.
Ci troviamo comunque di fronte ad un progetto estremamente ambizioso, sia tecnicamente che strutturalmente. Allo stato attuale puntare così in alto ha messo in evidenza alcuni punti deboli come la gestione della telecamera, qualche calo di framerate nelle situazioni più concitate o una gestione non ottimale nelle fasi stealth, ma gli sviluppatori hanno tutto il tempo per recepire il feedback degli utenti e regolare tutte queste cose di conseguenza.
La direzione artistica, oltretutto, è già eccezionale con un ottimo doppiaggio in lingua inglese, musiche calzanti ed evocative, un design convincente (forse non nei personaggi ma in questo caso si tratta di gusti) e scenari, ampi, dettagliati e ispirati. Correre in una prateria sconfinata, con il cielo azzurro sopra la testa e enormi bestie che ricordano dei brontosauri che pascolano placidamente in una palude, è una scena dall'impatto davvero notevole, soprattutto quando dopo qualche minuto il sole comincia a calare, imbrunendo il cielo ed allungando le ombre.
Le aspettative sono dunque molto alte, dato che finalmente dopo tanto tempo (senza considerare il solito MGS V) l'industria giapponese sembra sia intenzionata a proporre un moderno blockbuster, capace di rivaleggiare con le maggiori produzioni occidentali e fornendo un prodotto moderno che si fregia di un design e un gusto tutto nipponico.
Auguriamo dunque buon lavoro a Square Enix che in questi mesi dovrà da una parte sistemare i difetti emersi durante la nostra prova e dall'altra integrare tutti quegli elementi classici di Final Fantasy che aiuteranno i fan storici a sentirsi meno sperduti di fronte a questa ennesima rivoluzione della loro serie preferita.