Fire Emblem Fates: Conquista e Retaggio - recensione
Fire Emblem sdoppia la quantità, non la qualità.
Giudicandoli dal nome, Fire Emblem Retaggio e Conquista fanno esattamente il contrario di quello che promettono. Retaggio, infatti, è la versione di Fates più innovativa, quella che evolve e perfeziona la direzioni intrapresa da Awakening e ne espande ulteriormente l'appeal, andando a conquistare nuovi bacini d'utenza attraverso meccaniche di gioco più dolci e una curva d'apprendimento meno ripida.
Conquista, invece, è dedicato a tutti i fan storici della serie, quelli che preferirebbero ricaricare un salvataggio 100 volte e rifare la stessa missione fino alla nausea piuttosto che attivare le opzioni che consentono di far tornare in vita un personaggio caduto in battaglia. Figuriamoci se dicessimo loro che adesso si potrà farli resuscitare all'inizio del turno successivo.
Sdoppiare l'esperienza di Fire Emblem ha consentito ad Intelligent System di portare avanti in maniera coerente le due anime della serie senza lasciare nessuno indietro, anzi cercando di attirare un numero sempre maggiore di persone all'interno di questo affascinante videogioco in grado di coniugare la profondità di un gioco di ruolo, la complessità di uno strategico a turni e il fascino di un anime giapponese.
Con Retaggio, infatti, gli sviluppatori di Nintendo non vogliono abbandonare lo stile, le meccaniche e le innovazioni che hanno consentito alla serie di vivere una seconda giovinezza dopo decenni di giochi magnifici ma vendite poco brillanti. Conquista è invece una lettera d'amore nei confronti delle origini della serie e un ringraziamento a coloro che hanno seguito e amato il lavoro di Intelligent Systems negli anni e che non l'hanno mai abbandonato passando dalle produzioni casalinghe a quelle pensate per dispositivi portatili.
Le differenze tra questi due giochi non si limitano solo al nome e alla fazione da scegliere, ma si noteranno in ogni aspetto delle produzione, dalla colonna sonora, alla struttura di gioco, passando per il livello di difficoltà.
In comune Retaggio e Conquista avranno solo i primi sei capitoli, ovvero quelli nei quali il/la protagonista scoprirà di avere un passato in comune e dei legami affettivi con entrambe le fazioni in lotta, ovvero il bucolico e onirico regno di Hoshido e il medievaleggiante e aggressivo regno di Nohr.
Il momento nel quale dovrà decidere da che parte schierarsi sarà quello nel quale i tre giochi (nel conteggio inseriamo anche Rivelazione, il capitolo di sintesi che uscirà qualche giorno più tardi nei negozi) si separeranno definitivamente e si dovrà fronteggiare la fazione avversa, andando a scrivere una storia completamente differente.
Questo perché Retaggio e Conquista non vi mostreranno i due lati della stessa battaglia ma vi faranno vivere in universi paralleli partiti dal medesimo avvenimento, facendovi vedere come è cambiato il destino della protagonista e dei suoi fratelli in base a quella difficile decisione.
Come dicevamo Retaggio è quello che consigliamo come punto di partenza per tutti coloro che hanno amato Awakening e sono alla ricerca di un'esperienza di gioco più semplice e libera, nella quale potrete decidere se dedicarvi alla storia o accumulare esperienza aggiuntiva portando a termine una delle missioni secondarie. Il regno di Hoshido, inoltre, porta una boccata d'aria fresca alle atmosfere e al design tipico di Fire Emblem, per via di una forte ispirazione al Giappone feudale e un cast di protagonisti zuccherino, con i coprotagonisti che sono uno più buono dell'altro.
A ben vedere le nuove classi come il ninja, il samurai, la veggente o il selvaggio Oni sembrano semplicemente una rivisitazione di quelle classiche, ma funzionano nel portare una ventata d'aria fresca al gameplay, anche grazie ai nuovi talenti e ai nuovi effetti di stato che sono in grado di infliggere. Saper utilizzare la capacità di abbassare le difese dei ninja o il vantaggio che i samurai possono avere sugli avversari, infatti potrebbe fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta, soprattutto ai livelli di difficoltà più alti.
Le vicende narrate a volte saranno di un'ingenuità disarmante, ma c'è da dire che il confezionamento delle scene animate e dei dialoghi è talmente curato che non ci baderete molto. Diciamo però che non vi troverete di fronte al nuovo Game of Thrones, sebbene la storia sia interessante e riservi anche qualche discreto colpo di scena.
Anche il design dei livelli e delle missioni sarà piuttosto semplificato e raramente vi troverete a fare altro oltre a dover sterminare tutte le unità nemiche sul campo di battaglia. Qualche variante sul tema, come una fuga attraverso le barche o un assalto di cavalieri viverna spezza l'azione, comunque sempre piacevole e impegnativa.
L'intelligenza artificiale, infatti, è migliore di quella di Awakening, e si mostrerà capace anche di usare intelligentemente le posizioni di Duo e di Supporto per mettervi in difficoltà. Questo rende le battaglie impegnative e la possibilità di perdere un compagno durante uno scontro reale. Nel caso in cui giochiate in maniera classica, ovvero senza la possibilità di far tornare in campo un guerriero caduto in battaglia, questa perdita potrebbe risultare destabilizzante per il prosieguo della storia, dato che rischierete di perdere sia una preziosa spalla, sia un elemento fondamentale per il vostro scacchiere.
Questo maggiore rigore tattico sarà alla base dell'esperienza di Conquista. Tutto, infatti, è studiato per mettere alla prova le vostre abilità di stratega. Non avendo la possibilità di far fare esperienza aggiuntiva alle vostre truppe, infatti, ogni turno sarà fondamentale per sviluppare il vostro esercito. La varietà delle missioni oltretutto sarà maggiore, così come sarà più importante capire come sfruttare le Vene di drago, ovvero degli speciali punti della mappa che possono essere manipolati dai membri della famiglia reale e che possono variare la morfologia del terreno.
In alcuni livelli l'acqua potrà trasformarsi in ghiaccio, la lava in pietra o si potranno generare vortici: capire come utilizzare questi elementi a proprio vantaggio sarà fondamentale per la vostra strategia, soprattutto nel caso in cui stiate ripetendo una missione per provare un approccio differente o perché il primo tentativo è andato a vuoto.
In questo modo capire come sfruttare al meglio il Duo e il Supporto, l'evoluzione del sistema che ha debuttato in Awakening, sarà fondamentale per sperare di vedere i titoli di coda. In Fates il Duo è un'abilità da utilizzare a scopi difensivi. Sovrapporre due unità, infatti, non consentirà più di fare un doppio attacco, ma aumenterà "solamente" le statistiche di quella utilizzata come base, consentendole di sopportare più danni o di avere più probabilità di eseguire una schivata. Il compagno, inoltre, potrà intervenire per parare il secondo attacco nel caso in cui si affronti un nemico con un Supporto, consentendovi dunque di subire meno danni. Col passare dei turni le due unità accumuleranno punti per la doppia guardia, una modalità che annullerà qualsiasi attacco.
Il Supporto, invece, è ottenibile affiancando due guerrieri. Questa meccanica di gioco sarà centrale per chi predilige l'offensiva, dato che i due guerrieri potranno attaccare nello stesso turno, raddoppiando dunque le chance di infliggere dei danni oltre che dandovi la possibilità di sperimentare quale combinazione è la più efficace contro un nemico.
Combattendo al fianco delle stesse unità si andrà a creare anche una maggiore affinità tra di queste che si tradurrà in un maggiore aumento delle statistiche quando affiancate e col tempo in quella di poter generare un figlio che andrà ad ereditare le capacità di entrambi i genitori.
La componente ruolistica e gestionale del proprio esercito, infatti, è ancora presente e dona ulteriore profondità e variabilità alla vostra partita. Non solo affiancare due partner consentirà loro di essere più forti sul campo di battaglia, ma potreste decidere di evolvere la loro classe in una direzione piuttosto che in un'altra a seconda di come si combina con quella del marito o della moglie.
A questo dovrete aggiungere il nuovo triangolo delle armi arricchito con le nuove lame, la possibilità di forgiare nuove attrezzare e oggetti, la fase di espansione e gestione del proprio castello che non solo vi darà la possibilità di gestire il vostro esercito anche lontano dai campi di battaglia, ma servirà da base per il multiplayer online, dandovi la possibilità di invadere o visitare i castelli degli altri, oltre che di difendere il vostro dalle invasioni di altri giocatori.
Forse questa parte, sulla quale si poggiano anche le modalità StreetPass della console, avrebbe potuto essere meglio organizzata attraverso menù più articolati ma è comunque divertente ad espandere ulteriormente la longevità dei due giochi, che si estende sulle 30 ore per Retaggio e circa 10 in più per Conquista.
Non mancano le opzioni per gli Amiibo di Fire Emblem. Utilizzandoli nel gioco, infatti, potrete ottenere degli oggetti utili durante gli assedi del castello oltre che la possibilità di sfidare questi eroi leggendari e di unirli al vostro team.
Dal punto di vista artistico non abbiamo davvero nulla da eccepire a Fire Emblem Fates, in entrambe le sue incarnazioni. Sia Conquista, sia Retaggio sono brillantemente disegnati da Yosuke Kozaki e sono impreziositi da tanti filmati animati di ottima fattura. Il passaggio tra una scena e la successiva, lo zoom su di un campo di battaglia completamente poligonale nonostante sembri in due dimensioni o tra di i vari menù, è sempre fluido ed è un piacere giocare, perlomeno lo è stato sul New Nintendo 3DS XL utilizzato per la prova.
Un grande lavoro è stato svolto anche per ripulire ulteriormente l'interfaccia di Fates, in modo da renderla ancora più leggibile di quanto visto in Awakening. Sarà possibile passare dalla visuale analitica a quelle semplificata in qualsiasi momento, in modo da adattare le informazioni presenti sullo schermo in base alle vostre esigenze.
Inoltre debutteranno tutta una serie di icone che aiuteranno a capire i pricoli lungo la mappa, in modo da avere sempre evidenziate le unità più pericolose per quella che vi starete apprestando a muovere. Per esempio il gioco vi mostrerà tutti gli arcieri presenti sulla mappa quando starete per muovere un cavaliere pegaso o vi segnalerà un soldato armato di Ammazzabestie prima di spostare un'unità montata.
L'obiettivo non è dunque quello di semplificare il gameplay o la profondità tattica, ma di dare al giocatore tutte le informazioni possibili per consentirgli di prendere consapevolmente le sue decisioni.
L'accompagnamento musicale è altrettanto piacevole, con sonorità molto differenti tra Retaggio e Conquista. Il primo presenta una serie di archi e suoni molto dolci, mentre il secondo è ricco di suoni più cupi e dal vago sapore militare.
Nonostante le potenziali polemiche sul prezzo, Fire Emblem Fates è un'operazione di assoluto valore che va ad impreziosire la già vasta libreria di giochi a disposizione su Nintendo 3DS. Conquista e Retaggio nonostante le tante cose in comune sono due esperienze profondamente diverse, due facce, ugualmente valide, della stessa medaglia.
Non è importante che siate un veterano forgiato da mille battaglie capace di completare una campagna a difficoltà folle con la morte perenne delle vostre unità, o un novizio che vuole solo godersi la una bella storia senza l'ansia di perdere per sempre un coprotagonista, perché Fire Emblem Fates vi dà la possibilità di ritagliare il gioco intorno alle vostre esigenze. Un'opera titanica dunque, attesa da oltre tre anni, ma che va assolutamente gustata come merita.