Fire Emblem: Three Houses - prova
La serie va a scuola da Persona.
Da quando Awekening l'ha letteralmente svegliata dal torpore, la serie di Fire Emblem si è progressivamente trasformata da un fenomeno prettamente giapponese ad uno dei nomi di punta della grande N. Non solo i capitoli per 3DS sono stati dei successi commerciali, ma l'Emblema del Fuoco è forse l'esempio meglio riuscito -finora- di come i classici di Nintendo andrebbero portati su dispositivo mobile. Senza dimenticare il buon debutto nell'universo dei musou.
Adesso, però, è giunto il momento di tornare alle origini e proporre un capitolo dal budget sostanzioso e pensato per una console casalinga. L'occasione, quindi, per ritagliarsi definitivamente uno spazio nell'Olimpo dei videogiochi.
La delicatezza del compito avrebbe potuto spingere gli sviluppatori a fare il cosiddetto compitino, riprendere quanto di buono fatto negli ultimi capitolo e migliorare semplicemente il comparto tecnico. In realtà, fortunatamente, Intelligent System e Tecmo Koei hanno lavorato per rendere Three Houses un vero e proprio capitolo di rottura e introdurre tantissime novità.
Andiamo a scoprire quali.
Innanzitutto Fire Emblem: Three Houses sarà un gioco unico e non sarà diviso in parti come accadde con Fates. Questo nonostante ad un certo punto la storia prenderà una piega differente a seconda della casata che sceglieremo durante le primissime battute del gioco.
In Fire Emblem: Three Houses interpreteremo il figlio (o la figlia) di un ex capitano del monastero di Garreg Mach che, in seguito ad un caso fortuito, viene assunta come insegnante all'interno dell'accademia ospitata tra le mura del luogo sacro. Questa accademia, una via di mezzo tra Hogwarts e la scuola di Persona 5, non è solo un luogo di pellegrinaggio, ma è il posto nel quale i rampolli delle principali famiglie di Fodlan vanno in cerca di un'educazione in grado di prepararli al comando. Questa affascinante terra è divisa in tre parti ben distinte (un regno, un impero e una alleanza mercantile) che da centinaia di anni sono in pace grazie alla mediazione del monastero di Garreg Mach.
Il nostro ruolo, perlomeno inizialmente, sarà quello di far crescere e sviluppare le capacità di questi giovani in modo da trasformarli in veri e propri guerrieri. Lo sviluppo dei personaggi sarà più libero che in passato e nonostante alcuni personaggi mostrino particolari inclinazioni per una disciplina specifica potremo decidere di farli diventare tutt'altro. Questa libertà è possibile anche grazie al totale ridisegno del sistema di combattimento.
Il celeberrimo triangolo delle armi, perno di Fire Emblem sin da Genealogy of the Holy War del 1996, è scomparso, così come il supporto tra le unità è stato ridotto un un semplice aumento delle statistiche di attacco e di difesa. La strategia dei combattimenti verterà allora sia sullo studio della mappa, alcune zone daranno dei bonus se occupate, sia sull'utilizzo di mosse speciali studiate appositamente per comminare più danni ad uno specifico tipo di unità.
Il rovescio della medaglia è che queste abilità consumeranno più velocemente la resistenza delle armi impegnate oltre che non attiveranno l'eventuale bonus che spetta ai lottatori particolarmente veloci. Un altro elemento da tenere in considerazione in battaglia sono i battaglioni. Ogni personaggio di Fire Emblem: Three Houses studia per essere un comandante e per questo motivo sarà possibile affidargli una squadra di (anonimi) soldati. Ogni battaglione migliora le statistiche del proprio comandate, ma saranno le abilità conferite l'elemento da tenere in considerazione.
Un arciere difficilmente potrà sfruttare un battaglione che agisce in prima linea, mentre al contrario un gruppo di guaritori potrebbe fare molto comodo se messo alle calcagna del proprio tank. Durante le lezioni dell'accademia sarà possibile migliorare sia le capacità di comando dei vari protagonisti sia le capacità stesse dei battaglioni. Ognuno di essi, infatti, ha un percorso di crescita specifico che porterà a sbloccare bonus o ulteriori vantaggi in battaglia.
Ma è lontani dagli scontri che Fire Emblem: Three Houses mostra il maggior numero di novità. Il gioco, infatti, è organizzato intorno ad un calendario in stile Persona nel quale sono indicate le attività della settimana. Il "lunedì" si imposterà il piano di studi per i giorni successivi, il sabato è prevista l'attività di gruppo e la domenica c'è la giornata libera. Potremo decidere se passarla scorrazzando tra i corridoi dell'accademia, parlando con i membri della propria casata, cercando di convincere i membri delle altre classi ad unirsi a noi o svolgendo qualche piccolo compito secondario. In alternativa sarà possibile seguire un seminario in grado di aumentare delle statistiche precise di chi parteciperà alla lezione.
Nonostante questa parte sociale sembri molto più sviluppata che in passato, Nintendo ha deciso di lasciare l'amore fuori da Fire Emblem: Three Houses. Certo, ci sarà sempre qualche ammiccamento qui e là, ma sembra proprio che non si possa più cercare di fare il gioco delle coppie tra i propri soldati in modo da creare i guerrieri perfetti grazie alla combinazione tra i due personaggi. Nintendo, memore delle polemiche degli scorsi giochi, ha preferito glissare e lasciare le relazioni amorose e tutto quello che comportani fuori dalla sua serie.
Da quanto abbiamo potuto vedere finora, Fire Emblem: Three Houses sembra un capitolo di rottura. Le novità rispetto al passato sono tante e nelle prossime settimane andranno approfondite. Quello che è sicuro è che siamo di fronte ad un'avventura lunga e complessa, che dopo le battute iniziali potrebbe completamente trasformarsi in qualcosa di diverso.
L'appuntamento è quindi rinviato di qualche settimana, quando saremo finalmente pronti a parlavi di tutti i segreti di Fire Emblem: Three Houses.