Floor Kids - recensione
Pronti a seguire il beat?
Dall'unione della creatività dell'art designer appassionato di breakdance, JonJon e il talento musicale del DJ Kid Koala (Deltron 3030) è nato Floor Kids. Uscito inizialmente come esclusiva Switch a dicembre dell'anno scorso, oggi il gioco si appresta ad approdare su PC e, tra qualche tempo, anche sulle console casalinghe di Microsoft e Sony. Stiamo parlando di un rythm game accessibile, dotato di una buona dose di stile e, cosa più importante di tutte, una colonna sonora capace di tenere inchiodati sul beat anche gli utenti che non fanno dell'hip hop la loro ragione di vita.
Strutturalmente ci troviamo davanti ad un titolo davvero semplice, la cui ossatura si rifà in parte ad alcune produzioni mobile, motivo per cui probabilmente è stata scelta una piattaforma ibrida per il lancio iniziale. La città che fa da sfondo alle nostre peripezie danzerecce è costellata di luoghi di interesse che svolgono il ruolo di "arene", in cui gettarsi e dare spettacolo a colpi di mirabolanti evoluzioni.
Il breve tutorial a cui si accede una volta avviato il gioco ci mette immediatamente a nostro agio con le meccaniche legate al ballo. Esistono in tutto quattro categorie di mosse ed è bene padroneggiarle tutte con scioltezza prima di dedicarsi alla campagna principale, onde evitare figure barbine dinnanzi al pubblico sbraitante. La prima è il Top Rock, ovvero il ballo in piedi, per eseguirla è sufficiente premere uno dei quattro tasti del pad (unica periferica con cui è possibile giocare) a tempo, non importa se sui quarti o sugli ottavi. Segue il Down Rock, uguale al precedente ma effettuata da accovacciati, per passare da uno stile all'altro basta spingere verso il basso la levetta sinistra.
Poi si passa alla roba veramente stilosa, ovvero i Power e i Freeze. I primi sono rotazioni continue del corpo, eseguibili in senso orario e antiorario e con due varianti per ognuno. I Freeze, invece, sono posizioni statiche degne di un maestro di yoga, mantenute per un durevole lasso di tempo. Oltre ai quattro stili ci sono varie mosse aggiuntive, come i flip, gli arresti o le provocazioni, che possono essere usate per dare dinamicità alla performance e per far schizzare verso l'altro il contatore del punteggio.
Una volta imparati i passi fondamentali, giunge il momento di "andare a spaccare" in giro per il ghetto. Come detto poco sopra, la città offre diversi luoghi in cui dare spettacolo, e ad ognuno di essi sono associati tre brani originali. Ogni canzone permette di scatenarsi liberamente durante le strofe, ma richiede orecchio e dedizione durante il ritornello. Qui, infatti, il ballo si ferma e siamo chiamati a premere con tempismo millimetrico sulle variazioni ritmiche partorite dalla mente di Kid Koala. Per poter sperare in uno scroscio di applausi è necessario tener conto di diversi fattori, come ad esempio la fluidità con cui abbiamo eseguito i passi, la varietà delle mosse, la soddisfazione delle richieste del pubblico e via discorrendo.
Alla fine dello show ci viene assegnato un punteggio che va da una a cinque stelle. Con un minimo di tre è possibile sbloccare una carta che poi dà accesso ad un nuovo personaggio. Floor Kids conta in totale otto spigliati ballerini, ognuno dei quali predilige stili specifici e dispone di mosse uniche. Da questo punto di vista però non abbiamo una differenziazione effettiva a livello di gameplay, in quanto i passi cambiano in estetica ma si eseguono sempre allo stesso modo.
La campagna ha una durata limitata e l'unico motivo per andare avanti a giocare dopo aver conquistato le agognate cinque stelle in ogni brano è la competizione contro altri giocatori. Purtroppo, non vi sono modalità on line supportate e l'unico modo per umiliare i vostri amici è quello di invitarli a casa e lanciargli il guanto di sfida comodamente spaparanzati sul divano. Una scelta pericolosa questa, ma tutto sommato coerente con il budget a disposizione per lo sviluppo.
Anche senza investimenti colossali alle spalle, però, Floor Kids riesce a farsi notare grazie ad uno stile minimalista, grezzo, ma tutto sommato convincente. Sia i protagonisti che le ambientazioni sembrano saltati fuori da uno schizzo fatto a grafite, con i contorni delle sagome delineati da graffianti tratti ben visibili. Da un gioco basato sull'hip pop ci saremmo potuti aspettare un design ben più tammarro, fatto di denti d'oro, catenazze e calci di pistola che fanno capolino dai pantaloni. Per fortuna, invece, gli autori hanno optato per uno stile più old school che predilige felpe col cappuccio, pantaloni larghi e canotte di squadre di basket.
Fiore all'occhiello della produzione, nonché bene imprescindibile per un rythm game, è la colonna sonora. Ogni pezzo è in grado di farci battere ritmicamente il piede per terra, mentre con le mani siamo impegnati a smanettare sul pad. I ritornelli sono estremamente orecchiabili e vi assicuriamo che continuano a rimbombare imperterriti nella testa anche dopo aver spento il PC. Il lavoro fatto da Kid Koala è davvero encomiabile e contribuisce a dare valore ad una produzione che altrimenti sarebbe finita nel mucchio di titoli indi senza troppe cose da dire.
In conclusione, Floor Kids è un gioco breve, ottimo per sessioni mordi e fuggi, con una colonna sonora apprezzabile da chiunque ma imprescindibile per gli amanti del genere. Di sicuro ci sentiamo di consigliarvi la versione Switch, che meglio si adatta al tipo di fruizione prevista per il genere, ma anche per gli utenti PC rimane un prodotto appetibile, in particolare per quelli che vogliono divertirsi con un rythm game accessibile in grado di pompare nelle orecchie un flow di tutto rispetto.