Football Manager 2018 - recensione
Il primo capitolo dopo Francesco Totti.
"Ma ci sono le WAGS?". Questa apparentemente banale e goliardica domanda, fatta durante l'evento di presentazione di Football Manager 2018 tenutosi al Museo Internazionale del Calcio di Milano, fa capire il livello di profondità raggiunto dal gioco manageriale di Sports Interactive. Come a dire: ormai c'è tutto, mancano solo le mogli dei calciatori e la loro influenza sulle dinamiche extra-calcistiche.
Questo è il maggior punto di forza ma anche la maggior debolezza del nuovo Football Manager 2018: cosa ci si può inventare per rendere la simulazione ancora più profonda e accurata? L'edizione di quest'anno introduce il Centro Medico, ovvero il luogo nel quale tenere sotto controllo le condizioni fisiche di ogni atleta, le dinamiche dello spogliatoio, i gruppi sociali, i data analyst e una nuova schermata di gestione delle tattiche.
Tutta una serie di novità piuttosto interessanti ma che vanno a influenzare le fasi di microgestione di una stagione, non modificando sostanzialmente quelle che sono le qualità o le debolezze dell'esperienza.
Il Centro Medico interviene per colmare una delle principali criticità dello scorso anno: gli infortuni. Grazie alla nuova voce del menù di sinistra potremo tenere sotto controllo non solo il recupero dagli acciacchi della nostra rosa, ma anche la storia medica di ogni calciatore e il rischio di infortunio al quale ogni atleta va incontro. Così potremo programmare in modo molto più consapevole il loro utilizzo, se rischiare la loro salute nei periodi caldi dell'anno o se farli riposare qualche giorno in più in vista di una partita chiave. Il Centro Medico, quindi, rende più espliciti alcuni dei processi che portavano alcuni calciatori ad infortunarsi frequentemente lo scorso anno, dandoci maggiori strumenti per prendere delle decisioni consapevoli.
Il nuovo sistema di Scouting serve, invece, ad aiutarci nel navigare tra le migliaia di alternative presenti nel database del gioco. Tutti, dall'aiuto osservatore ai giocatori senza contratto, offriranno dei consigli su chi comprare, su chi si adatterebbe alla perfezione al nostro modulo o chi potrebbe ancora fare la differenza nella nostra categoria. In base ai tanti parametri del gioco (ma anche alla conoscenza che i nostri osservatori hanno di quel calciatore), il valore degli atleti sarà sintetizzato da un numero, grazie al quale dovremo capire se si tratta di un affare o meno.
Ovviamente non mancheranno nuove opzioni per cercare in autonomia il profilo perfetto, come l'assegnare ai propri osservatori degli incarichi a lungo o a corto termine, che determineranno il genere di consigli che riceveremo, se volti a migliorare la squadra per l'attuale finestra di mercato o se per proporre affari che potrebbero dare un contributo in futuro in base alle ambiziosi societarie. O infine potremo andare a spulciare le rose degli avversari alla ricerca del prospetto migliore.
Noteremo in questo modo che l'intero sistema è più dinamico nell'offrire, ma anche nel cercare i giocatori e i membri dello staff. Mai come quest'anno, infatti, anche i collaboratori sono diventati oggetto dei desideri delle altre squadre, che impoveriranno il nostro staff tecnico se non staremo attenti. Per fortuna sarà anche possibile mettere annunci di lavoro, così da spingere alcuni professionisti a proporsi se interessati alla posizione.
Le opzioni di contrattazione saranno come sempre molteplici e consentiranno di trovare la formula giusta per far coincidere le esigenze del club con le richieste dell'interlocutore. Le variabili che definiscono un prezzo o le scelte dei calciatori sono davvero molteplici, molte delle quali invisibili come l'importanza di un calciatore all'interno di una rosa, ma tutto contribuisce a rendere vari e imprevedibili gli scambi. Da quest'anno, infatti, anche il clima dello spogliatoio inciderà sulle scelte di un calciatore.
Un senatore del gruppo, per esempio, difficilmente vorrà andare via dalla squadra, così come creerà maggior malumore nel caso in cui sia messo ai margini del gruppo. Un calciatore brasiliano o argentino, invece, potrebbe fare molta meno fatica ad inserirsi nei meccanismi di squadra se è presente un nutrito numero di suoi connazionali.
Questi elementi, infatti, contribuiranno anche a definire, in maniera similare all'alchimia di FIFA Ultimate Team, il modo nel quale i calciatori si muoveranno in campo. Uno spogliatoio unito seguirà gli schemi con maggiore convinzione, lotterà per la vittoria più accanitamente e difenderà con maggior vigore.
Un altro elemento, quindi, da tenere in considerazione durante la creazione della strategia perfetta. Che dovrà essere perfetta per la squadra, ovviamente, dato che non esisterà più una maniera infallibile di vincere, ma dovremo essere sufficientemente intelligenti, come insegna Allegri, a piegare e modellare i nostri credi tattici in base alla rosa a disposizione. Cuadrado, infatti, nonostante sia un uomo di fascia, da ala rende molto di più che da laterale di contenimento, così come Mertens negli ultimi anni si è scoperto essere un meravigliosol falso 9, ma non ha il physique du role per fare altrettanto bene il centravanti. La posizione in campo è la medesima, ma i movimenti e le abilità richiesti sono molto diversi. In questo modo non basterà più piazzare un calciatore al posto giusto, ma sarà meglio anche chiedergli di fare la cosa più adatta.
Tutti cambiamenti interessanti, in grado di dare maggiore profondità e verosimiglianza al gioco, che quando funzionano a dovere contribuiscono a dare varietà e imprevedibilità ad ogni partita. Questo ulteriore strato, però, non è accompagnato da un'ulteriore ottimizzazione dell'interfaccia di gioco, della sua leggibilità, della capacità di accompagnare e non intralciare il giocatore nelle sue scelte. Tutto è sempre più complesso e spesso la leggibilità delle informazioni è criptica, così come è macchinoso arrivare a certe informazioni. Perché quando si vuole confrontare un calciatore non vengono proposti per primi o evidenziati i membri della rosa che occupano il medesimo ruolo? O non c'è la possibilità di filtrare i titolari dal riserve?
Alcuni (o molti) di questi passaggi possono essere delegati agli assistenti, ma sono tutte cose che contribuiscono a rallentare ulteriormente il ritmo del gioco. Tra riunioni pre-partita, discorso nello spogliatoio e un racconto della partita dettagliato, si rischia di diluire troppo l'esperienza alla ricerca delle informazioni corrette.
Non che Football Manager sia mai stato un gioco dinamico, ben inteso, ma sembra mancargli un pizzico di flessibilità cui una canzone di presentazione (This moment) e il nuovo motore in 3D, discreto, non riescono a sopperire. Eccezionale il lavoro di adattamento tecnico, dato che il gioco riesce ad essere godibile in ogni situazione, dal netbook da 200 euro al PC collegato ad un monitor 32:9.
L'impressione, quindi, è che Football Manager 2018 sia un capitolo ricco di novità, che però non vanno a stravolgere l'esperienza globale. Quello di Sports Interactive resta comunque il più completo, profondo ed emozionante manageriale sportivo sul mercato, un vero must per tutti gli aspiranti allenatori, virtuali e non. Piccola curiosità: quella di quest'anno è la prima edizione senza Francesco Totti.Il capitano della Roma, nonostante sia ancora presente nel database come dirigente, per la prima volta non potrà scendere in campo. Rimane Buffon: sarà il suo ultimo anno?