Football Manager Handheld 2010
Un buon tocco di prima.
Al di là del ricco database e delle possibilità di gestione, il parametro che ha staccato ogni edizione di Football Manager dalla concorrenza è sempre stato la varietà delle scelte tattiche prima e durante la partita, e il realismo con cui le eventuali modifiche influenzano la partita. E purtroppo è proprio questo l’aspetto che mostra tutti i limiti della piattaforma portatile.
Benché la maggior parte delle restrizioni siano da imputare ai deficit dell’iPhone come piattaforma di gioco, è impossibile incolparlo per le manchevolezze che Football Manager Handheld ha nel reparto tattico. Le opzioni si limitano alla possibilità di definire la formazione, la mentalità, la durezza dei contrasti, il tipo di passaggi e alcune linee guida generali come la trappola del fuorigioco o il contropiede. Questo tipo di approccio va benissimo per un gioco che si rivolge a un’utenza casual, ma è assolutamente inadeguato per un prodotto che sfoggia il marchio di Football Manager. Ovviamente non sto dicendo che la versione per iPhone debba contenere il medesimo livello di complessità che posso trovare nella sua controparte PC, ma qualche opzione tattica in più e un maggiore controllo sui singoli giocatori avrebbe fatto decisamente la differenza.
Vi basteranno poche partite per capire che dopo aver deciso la formazione, le sostituzioni e qualche tattica base, il massimo che potete fare per cambiare le sorti di una partita che si mette male è incrociare le dita. La sensazione è quella di essere solo l’ennesimo tifoso che si guarda il match dagli spalti e non un genio tattico che urla gli schemi dalla panchina.
Gli incontri si possono vedere sia solo con il commento delle azioni sia con un mix di commenti e riepilogo delle azioni salienti in visuale 2D. E benché la visuale dall’alto offra un punto di vista privilegiato sull’azione, sia zoomando sull’azione sia visualizzando tutto il campo, gli highlight si limitano a brevi scenette tutte molto simili in cui difficilmente si capisce quanto le vostre scelte tattiche abbiano influenzato l’azione. Sarebbe bello vedere come il gioco viene sviluppato prima del tiro, se con una serie di passaggi precisi o con un fulminante contropiede, ma il gioco offre al massimo un paio di passaggi o un dribbling prima del tentativo a rete, il che è abbastanza deludente e confusionario.
A diminuire ancora di più il senso di realismo ci pensano alcuni fastidiosi bug: l’azione a volte si blocca improvvisamente nel mezzo di un highlight, i giocatori effettuano strani spostamenti che non c’entrano niente con l’azione o rimangono bloccati senza motivo mentre gli altri continuano a giocare, o ancora corrono fino alla linea di fondo campo e continuano superando la porta. Per carità, non sono problemi così persistenti da rendere il titolo brutto o impossibile da giocare, ma fanno storcere il naso in un modo a cui il marchio Football Manager non ci aveva abituato.
Tenendo ben presenti le dimensioni e il prestigio della versione PC, Sports Interactive ha fatto un lavoro più che buono nel trasportare il titolo su un hardware così limitato. I dati sullo schermo sono presentati in modo chiaro, i menù sono intuitivi e il gameplay è fluido, e raramente dovrete aspettare molto tempo mentre il gioco calcola i risultati di tutti i campionati. La ridotta complessità sarà sicuramente apprezzata dai giocatori più “casual” che cercano un titolo di facile approccio per passare tempo sull’autobus o in pausa pranzo, ma se state cercando un titolo che replichi perfettamente l’esperienza di Football Manager nelle vostre tasche, preparatevi a restarne lievemente delusi.