Ford Italia e Assetto Corsa in pista a Monza per la festa della donna
The W Track punta alla parità di genere nello sport e nel gaming.
Oggi è la Festa della Donna e le iniziative legate alla parità di genere sono all'ordine del giorno su tutti i media. Noi tuttavia ci siamo mossi per tempo visto che lo scorso 3 marzo abbiamo avuto modo di partecipare a un incontro presso l'Autodromo di Monza, che ha visto intervenire numerosi rappresentanti delle istituzioni, del mondo dell'automotive e del gaming in occasione di un evento organizzato da Ford.
Si è trattato del W Track, una collaborazione tra l'azienda automobilistica americana e il circuito di Monza per un evento di confronto sulla parità di genere nel mondo delle corse e in quello collegato del gaming. Ad organizzare il tutto è stata Ford, che ha approfittato del panel per darci modo di provare in pista una Mustang Mach 3.
Per celebrare l'evento, in partnership con Autodromo Nazionale Monza e Assetto Corsa, Ford Italia ha realizzato uno speciale design del tracciato brianzolo inserendo tra la Ascari e la Parabolica una serie di curve che costituiscono la parola "Woman". Questo per dimostrare quanto sia complesso e difficile il percorso che una donna deve compiere per raggiungere i suoi obiettivi.
Nasce da questi presupposti "The W Track", un progetto sviluppato da Ford Italia, in partnership con l'Autodromo Nazionale Monza e Assetto Corsa, orientato alla gender parity nel settore del simracing. L'iniziativa ha ricevuto il supporto del Consiglio per le Pari Opportunità del Consiglio regionale della Lombardia e ha visto coinvolti, in una tavola rotonda, diversi esponenti del mondo istituzionale, auto motive e gaming.
Tra essi c'erano Fabrizio Faltoni (presidente e amministratore delegato di Ford Italia), Alessandra Limo (Direttore Generale dell'Autodromo Nazionale Monza), Giuseppina Fusco (vicepresidente ACI e presidente AC Roma) ed Enrico Gelfi (fondatore dell'Osservatorio Italiano E-Sports). Presenti anche Valerio Piersanti, vicepresidente e licensing e partnerships di Kunos Simulazioni, e Letizia Caccavale, Presidente del Consiglio per le Pari Opportunità del Consiglio regionale della Lombardia.
Moderati dalla giornalista Maria Latella, i protagonisti del confronto hanno posto ['accento sul problema della parità di genere nel nostro Paese, partendo proprio dalla presenza femminile nel mondo degli esport. Negli ultimi anni, infatti, si è registrato un aumento significativo delle donne nel mondo del racing ma non abbastanza da essere rappresentativo se si considerano le competizioni professionali dove, invece, è preponderante la presenza maschile, di età compresa tra 21 e i 34 anni.
E questo è evidente anche nel mondo del simracing, dove, a differenza di altre discipline gaming le ragazze che si cimentano negli esport di simulazione di guida sono quasi del tutto assenti rispetto alla totalità del pubblico maschile. Dal confronto è emerso in modo chiaro che la strada da fare è decisamente tanta ed è per questo che un progetto come quello di The W Track assume tutta un'altra importanza quando alle sue spalle si trova un colosso come Ford.
L'iniziativa di Ford a sostegno delle donne non si esaurirà infatti con The W Track ma proseguirà con altri due appuntamenti, volti a ispirare e qualificare una generazione diversa di appassionate di guida reale e simulata: nei prossimi mesi prenderà vita, infatti, il progetto Ford W University, giornate di corsi di guida sportiva su pista reale e virtuale riservate alle donne, con il supporto dei team di piloti della Ford Driving University e dei migliori simracer professionisti.
È la testimonianza di un impegno concreto che Ford Italia vuole portare avanti, ben oltre la ricorrenza dell'8 marzo. Le parole di Fabrizio Faltoni, presidente e amministratore delegato di Ford Italia, sono piuttosto chiare: "Il fatto che ci sia solo una donna nel Team Fordzilla è una nostra mancanza. Sappiamo che le future giocatrici sono là fuori ma non le abbiamo cercate abbastanza. È chiaro che dobbiamo fare le cose in modo diverso. Non possiamo vincere la corsa senza nemmeno iniziarla e per questo abbiamo deciso di scendere in pista organizzando delle giornate di training dedicate alle donne".
Letizia Caccavale, Presidente Consiglio Pari Opportunità del Consiglio regionale della Lombardia, ha confermato: "Sono lieta di poter portare in questa importante iniziativa il contributo del nostro Consiglio per le pari opportunità. Ci accomuna l'impegno concreto e costante nella sensibilizzazione sul tema della parità di genere e delle discriminazioni delle lavoratrici madri, che ha portato al premio annuale Parità Virtuosa, che promuove tutte quelle azioni che aiutano e sostengono le donne, e gli uomini, nella conciliazione vita-lavoro."
Alessandra Zinno, Direttore Generate di Autodromo Nazionale Monza, ha spiegato l'approccio dei vertici del circuito brianzolo a queste tematiche. "L'inclusività e la sostenibilità sociale sono valori crescenti nella nostra azienda e principi verso i quali prestiamo la massima attenzione. In Autodromo ricerchiamo una politica di qualità e criteri di equità salariale basati sul merito e sulle competenze, prescindendo dal genere maschile e femminile, senza ricercare criteri aritmetici di parità".
"Nell'ultimo anno abbiamo implementato iniziative che favoriscono un approccio aziendale socialmente sostenibile e forniscono un'immagine diversa del circuito anche ai nostri stakeholder. Tra queste, ricordiamo la collaborazione con alcune cooperative sociali, l'organizzazione di eventi no-profit e l'adesione alla campagna di sensibilizzazione 'La lotta alla violenza è #AffareNostro, contro la violenza fisica e verbale sulle donne".
Enrico Gelfi, co-founder dell'Osservatorio Italiano eSports, ha chiuso l'intervento con questa queste considerazioni quanto mai pertinenti la situazione attuale: "Con l'OlES siamo stati tra i primi a proporre una ricerca analitica dedicata al rapporto Donne & esports. Se da un lato è una buona notizia, che conferma il ruolo di trend setter del mercato, dall'altro è una brutta notizia per il movimento, che dimostra di non aver sviluppato la giusta sensibilità per questo argomento e che si traduce anche nei dati, fatti di luci e ombre.
Ciò si evince dai numeri registrati grazie alla collaborazione di Demoskopea Consulting. Nonostante le difficoltà, dovute soprattutto al portato culturale della nostra società, il lato femminile dell'esport garantisce opportunità significative, in particolare sul fronte del marketing. In sintesi: lo spazio per le aziende che vogliono osare di più e distinguersi, puntando sulle gamer donne, c'è ed è importante".