Forza Horizon 5 provato - Diverso ma sempre inimitabile
Siamo andati a spasso per il Messico in compagnia di Playground Games!
Dobbiamo essere fin da subito estremamente sinceri e dire che il momento di mettere le ruote sull'asfalto messicano di Forza Horizon 5, lo stavamo aspettando con trepidazione fin dall'annuncio avvenuto durante lo Showcase Microsoft tenutosi durante l'E3.
È abbastanza scontato dire che ciò che è stato mostrato in estate e durante le live di approfondimento ci ha sinceramente stupito, dato che della saga Forza ci saremmo aspettati di vedere Motorsport piuttosto che un nuovo Horizon.
Dopo aver digerito, seppur amaramente, l'amaro boccone di un periodo più dilatato per poter rivedere Turn 10 in azione dopo anni di attesa, Microsoft, consapevole delle enormi potenzialità di Playground, ha deciso di schierare nella line-up di prossima uscita Forza Horizon 5.
Eravamo arrivati alla conferenza Xbox con voci di corridoio che volevano il nuovo capitolo ambientato in Messico e così è stato. Quello che non ci saremmo aspettati è che avremmo potuto mettere le mani su questo nuovo titolo entro la fine del 2021, anzi, già la scorsa settimana.
Playground Games ci ha infatti invitato ad una prova in anteprima di Forza Horizon 5, dove abbiamo potuto esplorare liberamente tutte la mappe che faranno da scenario a questa nuova avventura, e avere un piccolo assaggio delle gare e degli eventi secondari che comporranno l'esperienza principale.
L'introduzione di questo capitolo, già mostrata interamente qualche tempo fa proprio dal team di sviluppo, ci ha portato a scoprire quattro biomi della variegata ambientazione messicana, a bordo di auto altrettanto diverse fra loro. La Bronco ci ha accompagnato nell'insidioso terreno che circonda un vulcano, la Porsche si è destreggiata in una fitta giungla, mentre la Corvette ci ha accompagnato dentro una corposa tempesta di sabbia. Ma l'arrivo in grande stile al sito del Festival Horizon, mostrato attraverso scorci sul mare da togliere il fiato, non poteva essere che a bordo della regina della copertina di Forza Horizon 5, la AMG Project One.
Non poteva che essere così l'inizio di un nuovo Forza Horizon, che ci ha fatto assaporare la bellezza e la velocità di auto da sogno prima di proiettarci nella scalata di eventi che da sempre contraddistingue la struttura di questo titolo. Ma una volta scesi dall'auto si ha la prima grande sorpresa, che siamo sicuri renderà felici gli amanti della serie: per la prima volta non siamo più lo sfidante di turno che deve farsi un nome gara dopo gara, anzi, veniamo accolti sul palco come la vera star dell'evento.
Forza Horizon 5, almeno in prima battuta, tenta dunque di dare maggior profondità agli eventi che ruotano intorno alle gare, aggiungendo un pizzico di continuità al capitolo precedente e facendoci sentire finalmente i padroni di Horizon, con tanti fan pronti ad acclamarci e celebrarci. In funzione di ciò, ritroviamo la personalizzazione del nostro avatar, inizialmente abbastanza scarna, volutamente esigua dato che giacche, scarpe ed accessori ritornano come premi della Ruota della Fortuna.
Quanto sia intricata e approfondita la componente narrativa però non ci è ancora dato saperlo, perché i contenuti di questa prova si sono esauriti troppo presto per evincere qualcosa di concreto. Quel che invece appare lampante, anche nei primi 60 minuti di gioco, è la riproposizione di una formula già collaudata di Forza Horizon 4 con qualche aggiunta che va a rimpolpare la già sostanziosa offerta.
A fare da apripista alla nostra carriera in Messico è la prima Esibizione, immancabile gara sopra le righe che ci vede impegnati contro avversari fuori dal comune, come l'indimenticabile gara a bordo della Lamborghini Centenario contro le frecce tricolore. Stavolta il debutto, dobbiamo ammetterlo, è meno epico e più freddo, con una variante Horizon della Ford 1994 Hoonigan Escort RS Cosworth, contro motociclisti folli, tanto folli da sfoggiare una tuta alare verso la fine. Sebbene tutto sia tutto orchestrato, anzi scriptato a dovere, non ci ha emozionato come accaduto nei capitoli precedenti.
Archiviata la prima gara speciale, la mappa messicana prende vita e si colora di tanti eventi diversi a cui prendere parte, dai classici campionati alle sfide autovelox, segnale di pericolo e così via. Tra quest'ultime va annoverata una new entry, la sfida Esplorazione, che richiede di raggiungere un determinato punto della mappa nel minor tempo possibile, attraversando insidie e ostacoli ambientali.
Per il resto, la struttura appare immutata presentando mini campionati che una volta completati aprono ad ulteriori competizioni suddivise in gare su circuito o sprint. Rimane fedele anche le modalità con cui poterle intraprendere, potendo scegliere tra giocatore singolo, cooperativa o sfida rivale.
Abbiamo messo alla prova le auto presenti in questa build, dalla solida Ford Bronco alla capricciosa GR Supra, tutte con caratteristiche uniche che rendono il gameplay sempre fresco e diverso. Lo stile e l'anima di Forza Horizon sono sempre stati dibattuti dagli appassionati del genere e questo stile di guida non può essere classificato in modo preciso ma dobbiamo riconoscere che anche stavolta l'arcade la fa da padrone. Non siamo certo ai livelli di Need for Speed e Burnout, anche grazie all'apporto di Turn 10 che ha reso più "fisico" il comportamento delle auto all'interno della saga, pur tenendo vivo il sapore di estrema libertà di far galoppare a pieno regime i cavalli del proprio bolide senza troppe conseguenze.
In questo Forza Horizon la difficoltà alla guida rimane fedele alla serie, nonostante le tante possibilità di settaggio per rendere più impegnativo il controllo della vettura ma la sensazione rimane quella di sempre, ossia facilmente padroneggiabile una volta presa dimestichezza.
Se si vuole una vera sfida la si può avere non tanto giocando col controllo di trazione ma con la difficoltà dei Drivatar che ci contendono il podio. Il lavoro svolto sulle intelligenze artificiali è sempre più raffinato, ricreando degli avversari precisi nelle traiettorie e mai inutilmente aggressivi. In Horizon i Drivatar reagiscono alla nostra presenza in modo dinamico, cercando di coprire traiettorie diverse per difendere la posizione ed evitando quasi sempre la collisione.
Che dire invece dell'ambientazione? Il Messico è veramente splendido, con una vasta varietà di biomi che riesce a stupire in ogni sua zona. Persino l'ambito cittadino, uno degli scenari meno in risalto negli ultimi due capitoli, riesce a ritagliarsi una cornice di tutto rispetto essendo realizzato con molti dettagli, alcuni dei quali però evidentemente riproposti. Nelle strette stradine messicane, se si presta attenzione, è infatti facile vedersi ripetere le stesse insegne sopra i negozi ma, nonostante ciò, il risultato finale è colorato e pieno di vita.
Il resto della location a nostra disposizione molto spesso si è aperto in enormi distese di sabbia contrastate da della vegetazione, a tratti rada, altre volte così fitta da essere quasi impenetrabile. Purtroppo durante la nostra prova le stagioni a disposizione erano solo le più calde, lasciando alla nostra immaginazione supporre come saranno determinate porzioni di Messico in condizioni climatiche più estreme.
Rimane da valutare la veridicità delle dichiarazioni di Playground Games relative alle tante novità riguardanti le esperienze parallele alle gare come i Capitoli Horizon, di cui abbiamo avuto un assaggio nel gioco precedente. Nella prova vi erano disponibili solamente due filoni sbloccabili accumulando Punti Riconoscimento, i quali vanno a sostituire l'Influenza. Questo piccolo cambiamento di per sé è solo di facciata, dato che per sbloccare nuovi capitoli resta sempre necessario accumulare punti vincendo gare o completando sfide.
I due eventi che abbiamo potuto provare non sembrano discostarsi da quanto già visto, e quel che non sappiamo è piuttosto quanti filoni diversi ci saranno nel gioco finale e quanto saranno variegati. Tali attività rimangono un piacevole extra da alternare alle gare vere e proprie e l'offerta anche in questo capitolo si presenta così ampia che è molto facile scordarsi che il focus principale rimane diventare il campione del Festival Horizon. A contorno di ciò rimane anche l'acquisto delle proprietà immobiliari dove poter cambiare auto, modificare il nostro aspetto e così via.
Le novità annunciate più importanti però non hanno fatto la loro apparizione in questa nostra prova e Playground Games ha deciso di custodire gelosamente gli eventi Lab e tutto ciò che concerne il versante multiplayer. Il che è comprensibile, così da non dare in pasto alla stampa troppo prematuramente quello che potrebbe essere il punto di forza questo Forza Horizon 5; non nascondiamo però che non averci potuto dare neanche una sbirciatina è stato un dispiacere.
Ci sarà sicuramente tempo di qui al 9 Novembre per gustare una fetta della golosissima torta preparata da Playground Games, e al momento possiamo limitarci a dire che il primo boccone ha deliziato le nostre papille gustative, lasciandoci la voglia di averne un altro.
Senza tanti giri di parole, Forza Horizon 5 è visivamente splendido. In più, questo nuovo capitolo promette contenuti ancora più numerosi e qualitativamente migliori, come se l'offerta del passato non fosse già straripante. Un'offerta che poggerà anche stavola le sue fondamenta su meccaniche solide e collaudate, e che hanno reso iconica una saga che tanti hanno provato a imitare, senza mai riuscirci.