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Forza Motorsport 6: Apex - prova

Chi ha più bisogno delle console?

Sebbene per ovvie ragioni lavorative negli anni sia diventato un onnivoro videoludico, la mia estrazione è da PCista. E non avrebbe potuto essere diversamente, essendomi formato in una rivista che, dopo aver coperto i videogame in tutte le possibili declinazioni, s'è focalizzata sui giochi per personal computer poco prima del mio arrivo.

Con l'avvento della prima PlayStation e poi dell'Xbox, da PCista mi sono sempre trovato a invidiare alcune esclusive del mondo console che, ormai era chiaro, non avrei mai visto girare sul computer di casa mia. Soprattutto, da appassionato dei giochi di corse, mi ha sempre infastidito che una piattaforma che pure ha visto il genere racing affermarsi con titoli del calibro di Formula 1 Grand Prix e Grand Prix Legends, abbia dovuto accettare la mancanza di serie quali Gran Turismo e Forza Motorsport. Certo, negli ultimi tempi sono arrivati Project C.A.R.S. e soprattutto Assetto Corsa, però diciamolo, un Driveclub a 1080p e 60fps su computer sarebbe stato un bel godere.

"Però c'è pur sempre una piattaforma da vendere", obbietteranno i più accorti di voi. Perché è ovvio, Gran Turismo e Forza Motorsport ne avranno fatte vendere parecchie di console a Sony e Microsoft. Però il concerto di piattaforma ormai è sempre più labile: è ancora solamente una scatoletta con dell'hardware dentro, oppure è un vero e proprio ecosistema? Sony, almeno per il momento, pare ancorata a una concezione classica e 'fisica' del suo prodotto; Microsoft invece, sotto il nuovo corso di Phil Spencer sta tentando una strada molto più coraggiosa.

Forza Motorsport 6 Apex permette di guidare altri bolidi oltre alla Ford GT del 2017 che vedete qui sopra. E ce n'è per tutti i gusti, a partire dall'Audi #2 Audi Team Joest R18 e-tron quattro del 2014, per finire con muscle car come la Pontiac Firebird Trans Am SD-455 del 1973.

D'altronde Sony può contare sulle sinergie derivanti da un mondo mobile in cerca di quote di mercato, da linee di televisori belli ma non propriamente dominatori del proprio segmento, e da una console portatile di nome PlayStation Vita che giace da anni in stato d'abbandono. Quello del mondo PlayStation, allo stato attuale, è un ecosistema che ha un gran bisogno d'innovazione e se PlayStation VR contribuirà senz'altro alla causa, purtroppo del PlayStation Now, il servizio di gaming in streaming (e ho fatto anche la rima) mai approdato in Italia, non si sente parlare molto neppure nei paesi in cui è attivo.

E poi c'è Microsoft, che avrà un visore per la realtà aumentata tra chissà quanto, che non ha mai avuto una console portatile, ma che dalla sua ha una linea di prodotti mobile tanto belli quanto snobbati dagli sviluppatori e qualche centinaio di milioni di computer con installato sopra il suo sistema operativo. Eccola qui la sinergia vincente, quella che potrebbe convincere uno sviluppatore, se proprio deve, a concedersi in esclusiva a Microsoft anziché a Sony. Perché se PlayStation 4 al momento domina incontrastata la current-gen, nessuna console può vantare la diffusione e quindi le vendite dei PC. Da gioco, certo, non da lavoro, ma Steam, Battle.net e un certo League of Legends, sono lì a ricordarci che i gamer che si dilettano coi personal computer non son certo pochi.

Ecco perché dopo cotanto preambolo, giocare a Forza Motorsport 6 Apex su OC non solo non sorprende; non solo pone un rimedio a quella stortura che dura da ormai vent'anni di cui parlavo qui sopra; ma soprattutto, pare la cosa più sensata che potesse accadere. Un sentimento questo rafforzato non appena si vede girare il gioco in Full HD e con le DirectX 12 all'opera, e ci si asciuga l'angolino della bocca da cui cola subito un rivoletto di bava. Cui, immagino, s'assocerebbe anche lo slogamento della mascella a patto di avere l'hardware giusto per fare andare il gioco a 4K, risoluzione supportata dal gioiellino dei Turn 10.

Quando nel testo parlo di pornografia automobilistica, mi riferisco a immagini come questa.

Il gioco, sia chiaro, è parente strettissimo di quel Forza Motorsport 6 che abbiamo recensito su Xbox One, nel quale grazie alla solita ed efficace alchimia 'simularcade' si ha l'illusione di essere dei veri manici del volante con un pad in mano e qualche aiuto alla guida attivato. Ad attenderci troveremo poi la solita modalità carriera suddivisa in 12 eventi, coi quali guadagnare crediti per sbloccare macchine sempre più potenti. Con le quali vincere competizioni sempre più difficili e bolidi che ormai, per prestazioni e tecnologia, son più vicini all'Enterprise di Star Trek che non a dei veicoli a quattro ruote.

Vincere le medaglie, massimo tre per gara, non sarà però facile e per riuscirci si dovrà totalizzare un certo numero di punti, che a loro volta dipenderanno dal raggiungimento delle condizioni che ci verranno imposte ogni volta a inizio gara. Che all'inizio sono anche semplici, tipo fare un certo numero di sorpassi puliti o percorrere un certo numero di curve lungo la traiettoria ideale. Poi però divengono via via più difficili, e quando ci si trova a correre a trecento orari su una McLaren P1 sul circuito di Rio de Janeiro, dovendo vincere con almeno 100 metri di distacco, senza mai urtare niente e nessuno, e per di più senza poter riavvolgere il tempo in caso di errore, beh, le cose si fanno dannatamente più difficili.

Ma i Turn 10 ci danno comunque delle alternative: la prima è riprovare la corsa con le macchine della stessa categoria, più potenti e meglio performanti, sbloccate successivamente (che poi è tutto da vedere che una LaFerrari ci permetta di riuscire là dove abbiamo fallito con la P1). La seconda è agire sugli aiuti alla guida e recuperare così quei punti che ci sono sfuggiti per via delle condizioni draconiane imposteci dai sadici sviluppatori americani. Già, perché alla fine di ogni gara si vincono dei punti ma più decidiamo di rendere dura la sfida (senza ABS, senza aiuti alla frenata, senza traiettoria ideale, senza rewind, ecc.), più cresce il moltiplicatore finale. Ecco allora che a patto di essere dei campioni virtuali, potremo comunque procedere nel campionato.

Dopo che ci si abitua le pupille a questa grafica, è dura tornare a giocare su console. Poi, certo, possiamo sempre ricordarci che il gioco gira su Universal Windows Platform...

Oltre allo "Showcase Tour", col quale andarsene in giro per il mondo a spargere benzene ai quattro venti, Apex offre anche gli eventi "Spotlight Series", che verranno aggiornati su base regolare dagli sviluppatori. I cacciatori di achievement sappiano poi che con Forza Motorsport 6: Apex si potranno aggiungere altri 1000 punti al proprio Gamerscore, il che non fa mai male.

Ma, si sa, giochi come questi si rivolgono anche agli appassionati del "car-porn", quelli che la sera sono indecisi se accarezzarsi davanti a un filmato su YouPorn o alla cromatura di una Pagani Huayra. Per questi viziosi il gioco metterà a disposizione la bellezza di 63 vetture esplorabili con Forzavista, la modalità che permette persino di penetrare nell'abitacolo delle macchine e di accarezzarne (virtualmente) i seducenti dettagli. E se poi si vorrà si potrà anche provarli, questi bolidi, sui 20 percorsi ricavati dai 6 tracciati disponibili (Brands Hatch, Spa-Francorchamps, Rio de Janeiro, Sebring International Raceway, Top Gear e Yas Marina), incluse le varianti notturne e bagnate (ok, la smetto).

Non tutte le caratteristiche del prodotto finale sono supportate in questa beta, che manca ancora del supporto ai volanti o di caratteristiche importanti per i PCisti come il counter del frame rate o la possibilità di disattivare il Vsync. Manca poi l'editor delle livree (ce ne sono però un bel po' di default) e la possibilità di sfidarsi in multiplayer, un deficit questo cui sopperisce parzialmente la presenza degli ormai celebri Drivatar, i piloti virtuali la cui intelligenza artificiale è ricavata dai dati di guida immagazzinati nel cloud degli altri giocatori della community di Xbox Live e dei nostri amici.

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La beta di Forza Motorsport 6: Apex è iniziata il 5 maggio, è gratuita e durerà tutte l'estate. Chiunque sia un appassionato di automobilismo e voglia provare un gioco che è lo stato dell'arte dal punto di vista della tecnica e della guidabilità, in virtù del giusto compromesso tra arcade e simulazione, non dovrebbe farsi scappare l'opportunità di provare un prodotto che ha ben pochi equivalenti.

Certo, qualche ostacolo c'è: oltre ai 18GB da scaricare per installare la beta (che sull'hard disk diventano 30), oltre ai driver delle schede video che vanno aggiornati alle versioni più recenti, ci sono dei requisiti hardware da soddisfare (li trovate nel box qui a lato). Che non solo prevedono un computer piuttosto performante ma che indicano come sistema di controllo solamente il pad dell'Xbox One. Che incidentalmente è il solo (e unico) che possiedo, il che mi ha impedito di verificare il funzionamento di Forza Motorsport 6: Apex con pad di altre marche.

E poi c'è anche un bel requisito software, ossia l'avere Windows 10 in versione 64-bit. Ma è anche vero che si tratta del sistema operativo del futuro, e che questa beta è un'ottima scusa per installarlo finché è ancora gratis. Anzi, visto che tra poco Windows 10 diverrà a pagamento, non è sbagliato pensare che Forza Motorsport 6: Apex sia uno dei modi coi quali Microsoft ci voglia convincere all'upgrade.

E nel caso il richiamo degli ottani per alcuni non fosse sufficiente, ci riusciranno probabilmente le altre esclusive Xbox. Perché la vita è una ruota che gira, e la seconda giovinezza dei PC potrebbe passare ancora una volta per Microsoft, intenzionata a restituire quel che dal 2001 ha tolto ai computer.

Avatar di Stefano Silvestri
Stefano Silvestri: Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.
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