Fractured Space - recensione
Un MOBA decisamente originale, e nello spazio.
Il tema delle battaglie spaziali è un grande classico che, probabilmente, non vedremo mai tramontare. Troppo immaginario della nostra cultura vi ha profonde radici e anche per questo videogiochi e film hanno da sempre un occhio di riguardo per questa ambientazione. Ci possiamo trovare di tutto, dagli MMO ai giochi d'azione passando per gli RTS e per i titoli 'grand strategy'.
Quello che non era ancora possibile fare fino ad oggi era giocare un MOBA o qualcosa che gli assomigliasse; un cooperativo/competitivo online fortemente sviluppato sotto il punto di vista della progressione e della competizione con un modello di business flessibile (e non pay-to-win, of course).
Ecco quindi Fractured Space, un gioco che mira a fare proprio questo: proporre una sana arena competitiva spaziale in cui i giocatori si sfidano in battaglie spaziali per progredire accumulando risorse che, a loro volta, permetteranno al giocatore di sperimentare nuove possibilità di gameplay o di sbloccare elementi più o meno influenti sul gioco vero e proprio (dalle skin ai bonus legati all'equipaggio passando per gli upgrade alla propria nave).
Come funziona? E' presto detto: cinque navi spaziali di enormi dimensioni (oltre il kilometro di lunghezza) contro altre cinque su cinque diversi settori. I settori sono: due corsie laterali in cui conquistare stazioni intermedie (per ottenere risorse) e la base spaziale finale, il settore della base nemica (raggiungibile solo una volta conquistata una base spaziale di una delle due corsie) e un settore centrale, attivo solo per un breve periodo, che, se conquistato, assegna al team un buff decisivo negli scontri. L'obiettivo è ovviamente la conquista della base nemica.
Suona familiare? Ovviamente è lo schema dei MOBA 'classici' ma Fractured Space riesce a fare tali e tante cose in maniera originale ed efficace, e merita di essere trattato come un titolo che esplora efficacemente nuove possibilità per il genere mescolandolo con altre dinamiche.
Innanzitutto il gameplay in sé è molto particolare perché gli sviluppatori hanno preso la coraggiosissima decisione di mettere in mano ai giocatori SOLTANTO navi spaziali di dimensione gigantesche, quindi lentamente manovrabili, senza alcuna possibilità di compiere evoluzioni e/o spostamenti repentini. Tutto si muove, apparentemente, in modo molto lento in Fractured Space e questo fa sì che i giocatori decidano il loro destino più col loro cervello che col dito sul mouse.
Per parlare di gameplay serve però anticipare un altro discorso, ovvero quello dei tipi di navi spaziali che in Fractured Space sono fondamentalmente cinque (che poi diventano 31 diversi modelli): attacco, difesa, supporto, stealth e sniper. Ogni particolare nave ha caratteristiche, armi e gadget diversi e ogni tipo di nave deve essere utilizzato seguendo i dettami della strategia per quella particolare classe (pena ovviamente una pessima prestazione). Questo rende le battaglie un profondo sistema interconnesso di decisioni in grado di generare infinite situazioni sempre diverse.
Così le partite si snodano tra navi che s'incrociano tra gli asteroidi (utilizzabili come cover) cercando di annichilirsi combinando le abilità fra alleati e utilizzando le proprie caratteristiche al meglio, magari guadagnando anche vantaggi tramite il posizionamento. Ogni nave ha un'armatura che, se perforata, rende il relativo lato molto vulnerabile e quindi sfruttabile; ma ogni nave è anche pensata per un ruolo ben preciso che, se rispettato, può dare enormi soddisfazioni e grande divertimento.
Le navi da supporto, ad esempio, sono in grado, da sole, di offrire vantaggi decisivi negli scontri più equilibrati e questo le rende gli obiettivi primari. Le navi stealth sono invece ottime per sorprendere i nemici con imboscate o attività diversive. Gli sniper possono infliggere danni altissimi ma se avvicinati da una qualsiasi nave nemica rivelano tutta la loro fragilità.
Come detto manovrare la propria gigantesca astronave non è roba da Han Solo ma più da Capitano Kirk; è fondamentale procedere con cautela, capire il posizionamento dei nemici, coordinarsi coi propri compagni ed elaborare velocemente una tattica che sfrutti al massimo i vantaggi della propria nave. Il tutto in tre dimensioni, cosa che offre ulteriori interessanti opportunità per imboscate e accerchiamenti.
Questa dimensione tattica si sposa bene con quella strategica, ovvero con la distribuzione degli sforzi tra i cinque settori. Ad esempio è fondamentale guadagnare l'accesso alla base nemica per vincere, ma per farlo è anche necessario conquistare le mining station intermedie che forniscono risorse che permettono alle vostre navi di upgradarsi. Infatti senza migliorarsi la vostra squadra sarà in forte svantaggio negli scontri con il nemico.
Insomma il sistema è interconnesso e tutte le decisioni sono ben equilibrate in quanto a costi/benefici; in Fractured Space paga conoscere tutti questi rapporti e saperli scegliere in modo corretto, in ogni momento della battaglia. La natura MOBA del titolo è innegabile.
Ma Fractured Space mi ha anche ricordato un recente ottimo titolo di un genere diverso, World of Warships. Con il suo focus sulle decisioni strategiche e tattiche, i suoi movimenti lenti e le navi diversamente specializzate, WOW è stato sicuramente un'ispirazione per Fractured Space, una lezione che gli sviluppatori hanno saputo sfruttare molto bene. Se vi è piaciuto il titolo di Wargaming, Fractured Space non mancherà di farvi innamorare.
Sul lato della progressione e del collecting, Fractured Space fa quasi tutto bene. Le navi sono sbloccabili con platino o crediti (le due valute classiche sbloccabili con esperienza o con denaro) così come gli upgrade e le skin. L'equipaggio invece segue una strada diversa, visto che necessita di punti DNA (ottenibili anch'essi con il platino): i personaggi sono molti e ben assortiti in quanto ad abilità. È molto divertente collezionarli e assemblarli in squadre diverse per ogni situazione, peccato però che il team non sia selezionabile in sede di scelta della nave poco prima di un combattimento. In questo modo bisogna decidere prima che ruolo ricoprire e questo non è sempre possibile, una decisione di design decisamente discutibile.
A livello estetico Fractured Space è spettacolare. Le battaglie sono quanto di meglio possiamo aspettarci da scenario e tipi di navi coinvolte, e la diversità nelle classi (e nell'armamento) rendono tutti gli scontri una gioia per gli occhi. Anche a livello sonoro Fractured Space è ottimo, soprattutto utilizzando delle cuffie di buona qualità che permettano ai dettagli (ogni nave ha un set di effetti sonori diversi) di essere avvertiti.
A livello di approciabilità Fractured Space può dare qualche problema. Il tutorial è ben realizzato e la prima nave che viene utilizzata è un'ottima scelta per dare al giocatore un inizio non troppo spaventoso. Tuttavia presto ci si ritrova a voler sperimentare con le altre classi ed è necessario sfogliare dati e statistiche per capire le differenze fra vari upgrade e tra gli stili di utilizzo delle diverse navi. Insomma Fractured Space non è un gioco casual anche se potrebbe sembrare.
Il modello economico è un altro aspetto che il team di sviluppo ha decisamente azzeccato. Per chi voglia provarlo è free, e in caso si decida di non spendere ciò che aspetta il giocatore sono ore di grinding per guadagnare l'accesso alle altre navi. Diversamente sono disponibili pacchetti che danno accesso più o meno diretto (servono sempre crediti o esperienza per sbloccare) a tutte le altre navi; in particolare l'Armada Pack (40$) è un'ottima opzione per chi decida di fare di Fractured Space un acquisto convinto e definitivo.
In definitiva Fractured Space è un ottimo titolo che porta molto di nuovo sul tavolo dei MOBA ma anche nei videogiochi in generale, un'arena competitiva ben sviluppata basata sul combattimento tra navi spaziali di grossa taglia. Il focus sulla tattica e sulla strategia (ma sempre basato sull'azione) lo rende un gioco in grado di offrire sempre situazioni interessanti e divertenti; il fatto, poi, che sia un titolo in continuo sviluppo ne garantisce la longevità futura.