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Frostpunk - recensione

Uno straordinario city builder survival ghiacciato.

Una delle ragioni per cui amare il settore dei videogiochi (e questo hobby straordinario) è la qualità intrinseca di certi protagonisti. Ci sono infatti aziende che per visione, passione, capacità e talento, si differenziano da tutte le altre e sanno offrire al pubblico prodotti sorprendenti, seppur raramente (la qualità richiede ancora tempo, anche in un settore così veloce).

Ma definire un prodotto 'straordinario' non è ancora sufficiente. Al di là di eseguire correttamente un genere (con meccaniche convincenti e longeve), applicare il giusto quantitativo di 'polish' e ottenere punteggi alti anche nei comparti tecnici e artistici, questi titoli si segnalano per almeno una delle seguenti due caratteristiche: innovazione e profondità tematica.

Innovare è sempre più complesso e rischioso, mentre offrire profondità tematica (una trattazione che sia capace di far pensare, per intenderci) richiede talento puro, coscienza e una visione fuori dal comune. Insomma, siamo abbondantemente oltre il consueto 'compitino' per uno sviluppatore, oltre quello che ci si aspetterebbe anche nelle più rosee interpretazioni.

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11 bit Studios è questo tipo di protagonista, oggi, nel mercato dei videogiochi. Dopo averci portato This War of Mine, un prodotto splendido, splendidamente profondo e innovativo, che a volte sembra più un'installazione artistica che un videogioco, ora ci offre Frostpunk, un gioco che arriva sul mercato con meno pretese 'etiche' ma che riesce a offrire un ottimo gameplay, in parte innovativo, trattando temi interessanti, d'attualità e con una qualità a tutto tondo a tratti sorprendente.

Siamo in un passato che ricorda la fine del 1800 con le sue tecnologie basate sul carbone e il suo focus sulla meccanica, lontani da computer, reti ed energie sostenibili. Siamo anche in un mondo che, per ragioni non chiare, affronta un'apocalisse che vede le popolazioni vagare alla ricerca di un riparo dal freddo glaciale che è sopravvenuto. In queste peregrinazioni le popolazioni si portano dietro l'unica tecnologia che sono riuscite a salvare dall'apocalisse: un grosso reattore cilindrico a carbone (enorme ma semovente) che funge da unica fonte di energia (e riscaldamento), intorno al quale si sviluppano le piccole colonie che sono al centro del gioco.

Frostpunk è quindi un 'survival city builder' in cui il calore è la risorsa principale da tenere sotto controllo, visto che comporta non solo il comfort della popolazione ma la stessa sopravvivenza, il morale e, in ultima analisi, il vostro successo. Oltre al calore è necessario gestire il cibo, le riserve di legno, quelle di ferro e due indicatori etico/morali quali scontento e speranza.

Le scelte di Frostpunk metteranno a dura prova sia la vostra fibra morale, sia la vostra capacità di mantenere le promesse.

Legno e ferro si ottengono con edifici appositi costruiti in zone che offrono queste risorse, mentre il cibo si ottiene dalla caccia e da raccolti agricoli (molto limitati). Questo ci conduce a un'altra risorsa di importanza centrale in Frostpunk, la gente. I vostri coloni si dividono in tre categorie: lavoratori, ingegneri e bambini. Le prime due categorie possono essere impegnate in vari lavori e non sono sempre perfettamente sostituibili (alcuni lavori richiedono obbligatoriamente una categoria), mentre la terza... lo vedrete da voi. Vi basti comunque sapere che siamo piuttosto lontani da certe idee progressiste arrivate storicamente più avanti (sindacati compresi). Ah, dimenticavo: col progredire della tecnologia gli umani necessari nei vari lavori possono ridursi, a volte anche drasticamente.

Il calore entra nell'equazione grazie al fatto che avrete sempre sott'occhio la distribuzione delle temperature nella vostra colonia, costruita convenientemente a forma radiale intorno al reattore cilindrico. Ogni edificio ha una sua temperatura dettata dall'attività che si svolge all'interno, da quanto è vicino a un reattore e da altre migliorie tecnologiche. Il controllo che ha il giocatore su questa parte della simulazione si concretizza attraverso i progressi tecnologici, il posizionamento degli edifici e la gestione di alcuni macchinari, che possono essere attivati per generare calore, al costo di maggior carbone consumato.

Il carbone è la risorsa-regina, visto che senza di essa il reattore si spegne, gli edifici scendono a temperature glaciali e la vostra popolazione semplicemente si ammala e muore a un ritmo insostenibile. Diciamo 'insostenibile' perché tale ritmo può anche essere 'sostenibile'. È infatti pressoché impossibile riuscire a scaldare tutta l'area che utilizzate, anche perché la popolazione lavora (nelle miniere di carbone, nelle segherie e nei depositi di ferro) piuttosto lontano dalle case in cui vive. Questo vuol dire che, abbastanza inevitabilmente, una parte della popolazione lavorerà al freddo, si ammalerà e andrà curata utilizzando edifici appositi, e magari gestendo le situazioni di salute più critiche anche con delle leggi apposite...

Frostpunk contiene tre scenari con diversi livelli di disperazione e prospettive. È anche possibile modificare alcuni parametri di difficoltà e di gameplay.

Leggi? Sì, Frostpunk vi mette al comando di una colonia di disperati e lo fa calandovi direttamente nei panni del loro leader. Questo vuol dire che a un intervallo regolare potrete plasmare la società che si va via via formando emanando ordinanze che condurranno la colonia in una direzione specifica piuttosto che in un'altra. Siamo a rischio spoiler in questo argomento, ma vi basti sapere che un leader potrà cercare di condurre la propria gente facendo affidamento su una visione che potrà essere progressista, oppure magari più autoritaria o, ancora, mistico-religiosa...

Ma le leggi sono comunque tematicamente 'cariche', ovvero legate a doppio filo alla situazione che, va ricordato, è sempre disperata. Vi troverete infatti a gestire le risorse sempre sul filo del rasoio, mentre malcontento e speranza varieranno con sbalzi anche drammatici, che comporteranno conseguenze anche piuttosto terribili. Va infatti ricordato che la temperatura cambia durante il gioco, richiedendovi sforzi di pianificazione enormi; insieme a questo aspetto cambia anche la popolazione e vi sono eventi esterni che sparigliano lo status-quo a cui magari avete lavorato per ore...

Il vostro piccolo mondo non è l'unico presente nel gioco. Presto potrete esplorare ciò che vi sta intorno e le sorprese sono decisamente abbondanti, e non tutte positive. Questo ci porta a un aspetto fondamentale di Frostpunk, la storia. In maniera pressoché opposta rispetto ai city builder 'sandbox', il titolo di 11 bit è focalizzato sulla storia, in maniera molto simile a This War of Mine, e vi sarà subito chiaro che buona parte del gameplay utilizza le svolte della trama per aggiungere sapore alle scelte che richiede al giocatore.

Alcuni eventi incanaleranno la vostra comunità verso impostazioni ideologiche più o meno progressiste. Frostpunk è un gioco che fa pensare.

Arriviamo così a un aspetto che è stato molto discusso da critica e pubblico prima del lancio di Frostpunk, la longevità. Cerchiamo di essere subito chiari: il gioco offre tre scenari, ovvero tre situazioni da gestire, colonie da far sopravvivere per un determinato numero di giorni. Il primo scenario ci ha richiesto, con un solo riavvio dopo un paio d'ore di sperimentazione, circa 15 ore. Gli altri due si attestano sullo stesso standard.

Questo vuol dire che Frostpunk, così com'è (sembra verrà aggiunto un nuovo scenario più avanti) può garantire 45-50 ore di gioco, di più se vorrete ripetere uno scenario per migliorare le vostre prestazioni. Non vi sono altre modalità disponibili. Ora, è chiaro che ognuno ha le proprie preferenze e gusti, quello che però va sottolineato è che le 45 ore offerte da Frostpunk (che non sono affatto poche) sono di estrema qualità; lo sono sotto tutti gli aspetti che solitamente valutiamo in un videogioco.

Graficamente Frostpunk è un picco pressoché inesplorato precedentemente per il genere. L'atmosfera è resa in maniera impeccabile, sia con i modelli degli edifici e dei coloni, sia con le animazioni e gli effetti speciali. Il titolo degli 11 bit vi metterà addosso il freddo che disegna sui vostri schermi; il vento vi ghiaccerò letteralmente il monitor e la temperatura polare sarà presente in ogni singolo dettaglio. Ma anche la sofferenza e la miseria vi saranno sempre presenti grazie sia ai fatti narrati dal gameplay, sia a tutto il comparto grafico.

Un'esecuzione pubblica per calmare gli animi. Le cose non sono andate esattamente come ci aspettavamo seguendo un certo percorso ideologico…

Le illustrazioni che accompagnano gli eventi e le leggi sono splendide, e raggiungono l'obiettivo di calarvi nei panni dell'umanità miseranda con cui avrete a che fare. La prima volta che vedrete i vostri coloni arrancare nella neve per andar a lavorare all'alba in una miniera di carbone non potrete fare a meno di emozionarvi. L'atmosfera è francamente deprimente ed è resa con ancor maggior fedeltà di This War of Mine; il maggior budget di cui 11 bit ha potuto disporre è stato messo a frutto in maniera impeccabile.

Anche il sonoro è eccellente. La musica è molto immersiva ma è il parlato ad avere i riflettori addosso per come riesce a convogliare la disperazione della gente e l'atmosfera che ricorda molto da vicino le opere di Charles Dickens. Gli effetti sonori fanno il resto, col sibilo del vento e il rumore dei macchinari che aumentano, ancora, come se ce ne fosse bisogno, il senso di oppressione generale.

Il gameplay di Frostpunk è quello tipico di un city builder focalizzato sulle risorse. Vi ritroverete costantemente a fare conti e previsioni su come far quadrare i bilanci (soprattutto riguardo a carbone e cibo), mentre allo stesso tempo terrete d'occhio il calendario (con le previsioni del tempo) e le locazioni in cui costruire i nuovi edifici. Ma la cosa straordinaria è che Frostpunk accompagna questo gameplay con un'atmosfera e una narrazione estremamente coinvolgenti, che rendono l'esperienza molto superiore al city builder medio. Vi sentirete leader di sopravvissuti che stanno veramente aggrappandosi a speranze e brandelli di risorse, e nell'interpretare questo ruolo proverete veramente il potere delle vostre decisioni su ogni singolo elemento della colonia.

L'interfaccia è ben realizzata e offre anche una visuale che ben convoglia il livello di riscaldamento di certe zone rispetto ad altre.

Cercando dei difetti, facciamo veramente fatica a imputare qualcosa a Frostpunk. La modalità di gioco unica è probabilmente una questione di preferenze; una modalità sandbox sarebbe stata apprezzata ma non siamo sicuri che avrebbe aggiunto molto, visto il focus sulla narrazione. L'interfaccia è pressoché perfetta; forse si potrebbe chiedere qualcosa di più sul lato delle statistiche offerte, e un paio di volte abbiamo sentito la necessità di verificare l'occupazione di alcune categorie di coloni in un modo che il gioco non riusciva a offrire. Ma si tratta di dettagli, tra l'altro facilmente correggibili con una patch.

Frostpunk è un titolo straordinario che porta il genere a cui appartiene a una nuova vetta. Il gameplay è eseguito in maniera ottimale mentre atmosfera, trama e valori di produzione, elevano l'intero prodotto a un livello di eccellenza paragonabile a This War of Mine. Per gli 11 Bit non era facile ripetersi, ma ce l'hanno fatta.

9 / 10
Avatar di Davide Pessach
Davide Pessach: Studia, scrive, videogioca da tanto, tanto tempo. Quando si annoia rimescola le carte e sposta le priorità, ma i tre ingredienti principali rimangono quelli . Obiettivi? Solo due: curiosità e divertimento.

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Frostpunk

Android, iOS, PS4, Xbox One, PC

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