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G.I. Joe: La Nascita dei Cobra

L'infanzia distrutta.

Gran brutta bestia la parola tie-in per qualunque giocatore esperto. Eppure talvolta succede che prodotti poco brillanti nelle premesse, si rivelino degni di essere giocati o di far parte della collezione di un appassionato. Basti pensare a casi come Riddick o X-Men Origins: Wolverine, tanto per citare due liete eccezioni. Starete magari pensando che allora, dopotutto, anche G.I. Joe non sia affatto male. E invece...

...è esattamente il top del non sense e piuttosto che andarsi a collocare nell’anonima mediocrità che attanaglia i prodotti su licenza, riesce a superarsi raggiungendo livelli qualitativi nettamente, paurosamente, al di sotto degli standard. Per tutti i fan del famosissimo marchio che ha saputo divertire e appassionare diverse generazioni di giovani ragazzi può sembrare un'affermazione sacrilega, eppure questa è la triste realtà. Non bastano tutti i personaggi che hanno popolato la nostra infanzia, per salvare un prodotto veramente di basso livello.

Il comparto grafico è drammaticamente sotto gli standard attuali sotto ogni punto di vista.

I protagonisti selezionabili sono in totale una dozzina, suddivisi in classi che offrono un minimo di varietà nello stile di gioco con armamenti e risorse disponibili di diverso tipo. Il commando ad esempio si distinguerà per la sua agilità e per l’abilità nei combattimenti ravvicinati, mentre invece il soldato corazzato trasporterà con se armi pesanti e prediligerà le incursioni a lumgo raggio.

Il tutto è chiaramente ispirato alla pellicola cinematografica, con una storyline che non si dimostra anche solo in minima parte appassionante da seguire. Tutto inizia laddove il film si conclude ma le vicende narrate, oltre ad essere mal strutturate e anonime nel loro incedere, riescono nella difficile impresa di tediare chi impugna il pad in qualsiasi momento. L’effetto soporifero che ne deriva non può certo essere considerato un punto a favore, a meno che non abbiate problemi di insonnia. In questo caso, buttate via la tisana della nonna e piazzatevi davanti alla TV: russate garantite in pochi minuti.

Non pensiate poi che il gameplay riesca in qualche modo a salvare la situazione. I problemi nell’utilizzo della telecamera si palesano in un batter d’occhio, principalmente per il fatto che il giocatore non ne può assumere il controllo per gestire la visuale secondo le proprie esigenze. Tutto questo rende difficoltoso l’approccio agli obiettivi e ai bersagli o la scelta dei punti in cui trovare riparo.

Snake Eyes era uno dei personaggi più affascinanti dell'epoca. Il ninja muto se le dava sempre con Storm Shadow!

Tali problemi non risparmiano neanche le sessioni a bordo dei veicoli, che dovranno essere pilotati sfruttando unicamente il supporto della levetta analogica sinistra, sia per impostare la direzione che per accelerare, frenare o muoversi in retromarcia. Tale sistema di controllo è presente anche in altri titoli ma in questo caso la sua implementazione ci è parsa più che frettolosa, portandoci inevitabilmente a compiere traiettorie non desiderate, con inquadrature al limite dell’assurdo senza la possibilità di fare fuoco con criterio a causa delle difficoltà nell'orientarsi. Insomma, se vi siete lamentati del Mako di Mass Effect...

Non che tutto ciò rappresenti un vero problema in definitiva, valutandoil livello di difficoltà generale offerto. La mira automatica aggiorna gli obiettivi mentre si apre il fuoco, pertanto è sufficiente premere il relativo tasto e godersi l’immane carneficina. Esiste anche un inflazionato sistema di coperture che, tramite la pressione del tasto A, consentirà di proteggere il proprio personaggio dietro ripari più o meno improvvisati. In questo caso il movimento della levetta analogica destra consentirà di mirare, switchando tra i nemici.

Nemici gestiti da una IA demenziale, che regola i movimenti e le azioni dei propri compagni, perennemente in balia dei cattivi e massacrati senza tentare alcun tipo di resistenza. Il principio di porgere l’altra guancia non è mai stato così drammaticamente evidente in un gioco. E quando tutti saranno messi al tappeto non si dovrà far altro che ricominciare il livello dall’inizio. E poi ancora. E ancora.

Riassumendo: abbiamo davanti una sfida mal calibrata con bilanciamento inesistente, una telecamera pensata per essere scomoda, un level design piatto e un comparto tecnico che non è next-gen. Dobbiamo continuare o avete bisogno d'altro per andarvi a fare una pizza con quei 60 Euro che ballano?

3 / 10