Game of Thrones - recensione
La prima stagione si chiude tra sangue e promesse.
Con The Ice Dragon si chiude la prima stagione del videogioco di TellTale Games dedicato a Game of Thrones. Un esperimento che è destinato a vedere un seguito sia per il finale aperto con il quale si è concluso l'ultimo episodio, sia per la capacità dello sviluppatore californiano di creare un prodotto capace d'incastonarsi in maniera credibile all'interno di un universo già ingarbugliato, nato su carta ma proseguito in maniera un po' differente in televisione.
In questa prima stagione gli sviluppatori hanno mostrato un'incredibile padronanza dei loro mezzi e consapevolezza dei loro limiti, che ha consentito loro di portare a casa un risultato eccellente nonostante, a conti fatti, la produzione dal punto di vista tecnico sia ancora molto, ma molto arretrata e non al livello degli altri aspetti che solitamente si tengono in considerazione in sede di review.
I pochi personaggi a schermo, oltretutto animati in maniera goffa e meccanica, non sono infatti all'altezza di uno studio capace ormai di sfoderare licenze del calibro di The Walking Dead, Minecraft e appunto il Game of Thrones. L'utilizzare tecnologie antiquate ha però consentito a TellTale di sbarcare su praticamente qualsiasi console o dispositivo attivo sul mercato in contemporanea mondiale.
Senza considerare che c'è un altro elemento che oscura tutto il resto: la penna degli sceneggiatori. Nell'arco dei sei episodi che si sono succeduti quest'anno abbiamo vissuto momenti intensi e altri un po' di stanca, ma nel complesso il lavoro svolto sotto il profilo narrativo è eccellente e difficilmente non si prova empatia per gli sfortunati Forrester, un casato che in quanto a sfortuna gareggia con gli Stark.
Nell'arco delle dodici ore necessarie a completare la stagione vedrete una tipica famiglia nobile del Nord frantumarsi sotto il peso degli eventi, sanguinare, ma comunque lottare per sopravvivere. Le scelte da fare sono spesso sorprendenti e i risultati molto dolorosi. Laddove la seconda stagione di The Walking Dead non si è mai spinta, ovvero nel bastonare la tenera protagonista Clementine, Game of Thrones non si fa problemi a colpire duramente i Forrester dove fa più male. Esattamente come Martin insegna.
Il tutto sempre galleggiando sul sottile filo che unisce la storia inedita che TellTale Games ha dovuto creare per avere sufficiente libertà per poter mantenere alta la tensione (leggasi far morire le persone) e gli eventi narrati nella serie ufficiale, con i vari protagonisti del telefilm che ad intervalli regolari si affacciano sullo schermo a rafforzare il legame tra videogioco e show televisivo.
Solo alcune volte questo meccanismo si è inceppato ma non tutti potrebbero accorgersene. Queste crepe sono visibili, infatti, solo se siete fan de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, dato che saprete già come andrà a finire nel caso in cui tentiate di uccidere un personaggio famoso o vi alleiate con qualcuno che dopo poco sarà imprigionato. In questi casi si smorzerà un po' la drammaticità degli eventi ma non si perderà il gusto di vedere Cersei o Ramsay Snow in azione.
Per il resto il meccanismo funziona piuttosto bene e anzi i TellTale hanno trovato un buon bilanciamento tra fasi di combattimento, dialoghi e altre azioni come l'esplorazione, l'indagine o qualche piccolo puzzle. Ovviamente queste interazioni saranno basilari e gestite attraverso i classici quick time event e l'intera serie sarà più una sorta di film interattivo che un'avventura punta e clicca vecchio stampo. Ma anche di questo, coloro che seguono i lavori di TellTale sono già a conoscenza.
Per il finale di stagione gli sviluppatori non si sono risparmiati e hanno impacchettato un episodio molto denso di eventi, di tensione e di sangue. Le vostre scelte avranno risvolti drammatici che per forza di cose incideranno pesantemente sulla prossima stagione. Talune scelte, oltretutto, saranno un bel pugno nello stomaco, tirato oltretutto con un guanto di ferro.
Non ci sarà mai una scelta giusta e una sbagliata e spesso, comunque, far vincere l'onore o l'avarizia non modificherà in alcun modo lo svolgimento della storia. Da un certo punto di vista potrebbe sembrare un fallimento nel game design da parte di TellTale, ma nell'ottica delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco questa impotenza di fronte ad un destino già segnato è perfetta, basti ricordare le Nozze Rosse o l'accodo di Eddard Stark per avere un'idea.
Il giudizio, quindi, è più che positivo sul lavoro svolto da parte di uno sviluppatore che ormai ha guadagnato crediti e fama a bizzeffe, ma che adesso è chiamato a fare un ulteriore salto di qualità e avvicinarsi agli standard tecnici visti in prodotti piuttosto simili, come Life is Strange o Until Dawn.
Perché per il resto, ormai, TellTale Games è capace di fornire esperienza da tripla A, con recitazione, musica e scrittura di altissimo livello. Manca solo la tecnologia e nei videogiochi, questo, non è mai un aspetto secondario.