Dishonored - preview
La vendetta risolve ogni cosa...
È già disponibile la guida completa di Dishonored di Eurogamer.it, che verrà costantemente aggiornata con trucchi, strategie, il walkthrough completo scritto e in video del gioco.
Chi mi segue da tempo sa che negli anni ho maturato una certa avversione verso gli FPS alla Call of Duty, Battlefield o Medal of Honor che dir si voglia. Abituato ormai irreversibilmente alla libertà dei sandbox alla Grand Theft Auto e alla vastità degli MMO, detesto ritrovarmi lungo dei corridoi dove in stanze più o meno camuffate ci troviamo ad affrontare orde di nemici attivate da trigger invisibili. Salvo poi uccidere tutti, entrare in un nuovo corridoio e procedere fino alla stanza successiva, dove si ripeterà il medesimo teatrino...
Possiamo condire la ricetta in tutti i modi che vogliamo, far credere che le "stanze" di cui sopra siano in realtà foreste vietnamite o deserti afgani, resta il fatto che il gameplay è il medesimo di quel Doom che è stato un capolavoro, sì, ma nel 1993. E ora siamo nel 2012.
Fortunatamente però i giochi in soggettiva non sono tutti così e i vari Thief, Deus Ex e Bioshock sono lì a ricordarci che FPS non necessariamente fa rima con monotonia. A questo terzetto, cui siete liberi di aggiungere gli altri titoli che avete a cuore, sta per aggiungersi a breve Dishonored, definito nientemeno che un "first-person stealth action adventure" dai sui stessi creatori, ossia gli Arkane Studios.
Dietro questo nome, che i più giovani di voi probabilmente non ricorderanno, si nascondono gli sviluppatori transalpini (con base a Lione) già autori di quell'Arx Fatalis che si rivelò essere una delle sorprese del 2002. A quel titolo seguì il valido ma misconosciuto Dark Messiah of Might and Magic nel 2006, e il design, le animazioni e la direzione artistica di Bioshock 2 nel 2010. Lo stesso anno in cui gli Arkane sono stati comprati da Zenimax Media, la società che sta dietro a marchi quali Bethesda e id Software. E scusate se è poco...
Ebbene, con un tale pedigree alle spalle non deve stupire che all'annuncio del loro nuovo progetto, Dishonored, l'hype sia immediatamente schizzato alle stelle. Anche perché ciò che è stato fatto vedere è stato capace sin dall'inizio di accendere l'immaginazione di tutti gli appassionati di videogiochi stanchi di script e di trigger.
La storia è piuttosto interessante e ci vede vestire i panni di Corvo Atano, guardia del corpo personale di un'imperatrice che purtroppo verrà uccisa. E indovinate su ricadrà la colpa? Ovviamente su di noi, che verremo prontamente incastrati da chissà chi e sbattuti in galera.
Ma proprio quando il nostro destino sembra essere segnato, ecco entrare in scena il misterioso Outsider, un essere dai poteri misteriosi che ci darà la capacità di usare le arti magiche. Liberarsi allora sarà un gioco da ragazzi e il nostro compito sarà far luce sui responsabili del complotto, senza ovviamente farci mancare un po' di sana vendetta. Che, pare, avrà per oggetto il Lord Reggente e gli altri nobili suoi fedeli.
"L'annuncio di Dishonored ha fatto schizzare immediatamente l'hype alle stelle"
La trama sarà ambientata nella città industriale di Dunwall, l'ambientazione perfetta per Dishonored con quelle sue connotazioni steampunk che ricordano da vicino la City 17 di Half-Life. Tutt'altro che una coincidenza, peraltro, dato che l'architetto di queste sontuose scenografie altri non è che quel Viktor Anotonov reso celebre proprio dalla collaborazione con Valve.
L'art director bulgaro questa volta ha però pensato a un posto se possibile ancora meno accogliente di quello tratteggiato in Half-Life. La Dunwall di Dishonored è una città modellata sulla base della Londra di fine '800, governata da un regime che mantiene l'ordine attraverso i Tallboy, degli ufficiali che si muovono su dei veicoli dotati di lunghissime gambe meccaniche che strizzano l'occhio una volta di più ad Half-Life e ai suoi Strider.
Dunwall però non è solo oppressione ma anche malattia, se è vero che per le sue strade si sta diffondendo una piaga, portata da topi e cani randagi, che fa piangere sangue a chi la contrae. I "Weepers" (dal verbo inglese "to weep", che vuol dire proprio colare, lacrimare), una volta infettati possono diventare molto violenti ed è per questa ragione che il governo organizza delle frequenti retate che spesso però nascondono risvolti politici e repressivi.
"La storia sarà ambientata nella città di Dunwall, creata da quel Viktor Anotonov reso celebre dalla City 17 di Half-Life."
In tale contesto si muoveranno dunque Corvo e una serie di personaggi quali Granny Rags, Piero, l'ammiraglio Havelock, Daud e Calista, un cast piuttosto variegato di comprimari che spazierà da aristocratici decaduti a inventori, da lealisti ad assassini. Oltre al già citato Outsider che, come detto, ci doterà dei poteri necessari a diventare i più feroci killer in circolazione. Già, ma quali sono questi poteri?
La loro lista completa non è stata divulgata e forse è un bene che gli Arkane siano riusciti a mantenere ancora delle zone d'ombra attorno al loro gioco. Quello che si sa, però, ci fa già salivare peggio dei cani di Pavlov. Richiamabili attraverso il classico sistema a ruota potremo infatti disporre di abilità con cui ad esempio evocare branchi di topi che aggrediranno i nostri bersagli, prendere possesso di qualsiasi essere vivente (non solo uomini ma anche cani e pesci), bloccare il tempo e teletrasportarci.
Gli amanti dello stealth godranno nel sapere che esiste un potenziamento che trasforma in cenere le nostre vittime in caso di un attacco furtivo andato a segno, l'ideale perché permette di far sparire le vittime nel nulla senza doversi curare di nascondere i loro corpi. Sempre scegliendo l'approccio stealth si potrà poi entrare in possesso dell'abilità di vedere attraverso i muri e di visualizzare i coni visivi dei nostri avversari, così da capire come sgattaiolare alle loro spalle senza essere visti.
Non si pensi comunque che Dishonored sia un gioco che possa essere affrontato solo nascondendosi nell'ombra. Chi preferirà un approccio più action potrà investire non nella magia ma nell'uso delle armi, che potranno essere trappole di lame capaci di ridurre a brandelli i malcapitati che le calpestino, bombe a mano, pistole e coltelli coi quali esibirsi in duelli all'arma bianca con tanto di parate e contrattacchi.
Il fatto di potere avere a disposizione questa pletora di poteri non fa però di noi dei Terminator digitali, anzi, basteranno un paio di guardie per metterci KO nel caso fallissimo la nostra strategia d'attacco. La qual cosa, bisogna essere onesti, un po' ci rasserena perché un gioco come questo affrontato con un personaggio "god mode", sarebbe uno dei più grandi sprechi degli ultimi anni.
"Siamo di fronte a un titolo capace di unire elementi dei generi FPS, stealth ed RPG"
Come possiamo capire, dunque, siamo di fronte a un titolo capace di unire elementi dei generi FPS, stealth ed RPG, in missioni che peraltro non saranno solo degli assassinii: alle volte si dovranno rapire dei personaggi (che renderemo inermi magari con dei dardi soporiferi o strangolandoli fino a fargli perdere i sensi), altre ci dovremo imbucare a una festa, come nelle immagini che trovate a corredo di questo articolo.
Qualunque sia il nostro compito, quel che sorprende di Dishonored è che non ci sarà mai un modo solo per completarlo, e a ben vedere neanche due o tre ma molti di più. I vari poteri potranno infatti essere acquistati nel corso del gioco ma, brutta notizia per i "completisti" come il sottoscritto, non sarà possibile averli tutti.
Il sistema economico basato sulle rune ci consentirà solo alcune scelte, non tutte, e starà a noi decidere come investirle in base all'orientamento che vorremo dare a Corvo. Non solo ma potremo decidere di "disperderle" orizzontalmente su tutti i poteri disponibili, che quindi saranno sì disponibili ma ai livelli più bassi, o di concentrarle verticalmente su poche abilità i cui effetti saranno però portati all'estremo.
Una sfida nella sfida, questa, non solo per noi giocatori ma anche per gli sviluppatori, che hanno affermato che il gioco non è stato pensato avendo in mente una strada piuttosto che un'altra. Sia che si scelga un approccio piuttosto che un altro, Dishonored saprà adattarsi elasticamente alle nostre decisioni.
"Le combinazioni di gameplay schizzano a cifre vertiginose dal punto di vista statistico"
Com'è facile intuire, però, le combinazioni a nostra disposizione schizzano a cifre vertiginose dal punto di vista statistico, e gli Arkane dovranno stare davvero attenti non solo a trovare il giusto bilanciamento ma anche ad evitare che alcuni setup portino a squilibri nel gameplay. Il fatto che in alcune interviste abbiano dichiarato che il gioco li ha sorpresi più di una volta con situazioni che loro stessi non avevano contemplato, da una parte ci galvanizza al pensiero della libertà che ci verrà concessa, dall'altra qualche dubbio ce lo instilla.
Una conseguenza di questa totale libertà d'azione si estrinseca nel fatto che si potrà completare Dishonored investendo tutti i nostri poteri nelle armi, diventando dei veri e propri tank armati fino ai denti, incapaci però di qualsiasi magia; oppure, al contrario, potremo puntare tutto sulla magia e sullo stealth, arrivando a concludere il gioco senza uccidere nessuno.
Riuscire a farlo sarà comunque tutt'altro che una passeggiata. A detta degli Arkane dovremo imparare a conoscere ogni anfratto della mappa, ascoltare qualsiasi conversazione e leggere i libri sparsi qua e là per il gioco, che ci forniranno preziosi indizi per localizzare le nostre vittime. Cose d'altri tempi, verrebbe da commentare, ripensando ai tempi in cui, vestendo i panni di Garrett, passavo interi minuti ad ascoltare i passi delle ronde per capirne i loro percorsi.
Se siete quindi in dubbio se affrontare il gioco con l'arma bene in vista o se invece strisciare alle spalle del nemico, sappiate che stando agli Arkane il "perfect ending" sarà collegato al minor numero di uccisioni di innocenti, e dunque a un gameplay stealth. Al contrario, per vedere la conclusione opposta dovremo dare luogo a vere e proprie carneficine poligonali. Dal che si desumono due cose: che il gioco avrà almeno due finali diversi e che, per vederli entrambi, dovremo farci almeno due giri sulla giostra di Dishonored.
Alla luce di tutto ciò appare chiaro che gli unici limiti che avremo saranno quelli che ci imporremo noi, se è vero che alla libertà garantita dal sistema delle abilità e dai diversi gameplay concessi, si aggiunge quella derivante dall'impostazione delle mappe. La città di Dunwall, a detta degli Arkane, è stata infatti pensata per permetterci il maggior numero di alternative possibile nella soluzione delle nostre missioni.
"Saranno di vitale importanza l'improvvisazione, l'intuito e la creatività"
Potremo passare da sopra i tetti o dagli scantinati, muoverci per le strade, i fiumi e le fogne. Attenzione però a non commettere l'errore di pensare di trovarsi in un sandbox: Dishonored è un gioco dove le missioni ci verranno proposte secondo un ordine ben definito e i livelli saranno delimitati anche se affrontabili in modi non lineari.
Risulta dunque evidente come saranno di vitale importanza l'improvvisazione, l'intuito e la capacità di uscire dalle situazioni più intricate facendo ricordo alla propria creatività, sfruttando le abilità di cui dispone il protagonista.
Troppe sono infatti le variabili per poter capire in anticipo dove ci porterà un gioco che ci consentirà di buttarci dal tetto di un edificio ed evitare all'ultimo di sfracellarci "possedendo" un passante poco primo del rovinoso schianto a terra. O di entrare di soppiatto in una stanza nel corpo di un topo dopo averlo "posseduto". E se proprio volete saperlo, sì, sarà possibile vedere il mondo anche dagli occhi dei pesci che popolano i canali della città!
Concludendo, mai come in questo caso chi scrive si augura che quanto appena descritto trovi effettiva corrispondenza nella realtà dei fatti e che non ci sia nessun problema, nessun inconveniente e nessun bug a rovinare ciò che sulla carta pare essere una delle esperienze più intriganti del 2012.
"Dishonored è qui per ricordarci che quel che conta non sono i budget faraonici ma le idee"
In un mondo di giochi fatti con lo stampino, di sequel e di prequel, c'è bisogno di titoli come Dishonored per ricordarci che quel che conta non sono i budget faraonici ma le idee. E poco male se, a dispetto degli standard odierni, il gioco sarà tutto focalizzato sul single player, senza dunque quel coop e quel multiplayer che troppo spesso, più che a reali necessità, corrispondono a richieste dei dipartimenti di marketing.
Dishonored per catturare la nostra attenzione non ha bisogno di ricorrere a simili espedienti. E poi, diciamolo, un gioco capace di proporre una missione dove si devono uccidere dei parlamentari, di questi tempi rappresenta un'attrattiva irresistibile...
Dishonored sarà disponibile per PC, PlayStation 3 e Xbox 360 dal 12 ottobre..