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Zombi U - prova

Guarda un po' chi si rivede…

Quella di Zombi U è stata probabilmente una delle sorprese più inaspettate dello scorso E3. In pochi, però, sanno che questo gioco è ufficialmente il reboot di Zombie, il primissimo titolo lanciato da Ubisoft nel lontano 1986 su Amstrad CPC e successivamente, nel 1990, su ZX Spectrum, Amiga, e Commodore 64.

Zombie era un'avventura arcade in prima persona che prendeva ispirazione da L'alba dei morti viventi, il capolavoro cinematografico di John Romero, e ci metteva nei panni di 4 protagonisti intrappolati in un centro commerciale. Il gioco pescava a mani basse dalla celebre pellicola di Romero, ma la caratteristica che lo rendeva interessante era la possibilità di essere trasformati in zombie dopo che la propria energia vitale raggiungeva lo zero.

Dopo più di 25 anni, la compagnia francese ha deciso di riportare in vita il brand con una nuova avventura, affidandola alle sapienti mani dello studio Montpellier.

Le possibilità di gioco offerte da Zombi U, in una semplice immagine.
Il milite ignoto.

Annunciato da Ubisoft e Nintendo durante l'ultima fiera losangelina, questo sparatutto in prima persona per Wii U non metterà il giocatore al controllo del solito soldato/eroe, ma di un comunissimo cittadino londinese impegnato a salvarsi la pelle nel bel mezzo dell'apocalisse. Proprio come nella realtà (?), il semplice morso di uno zombie basterà a spedire direttamente nell'aldilà il povero protagonista. La cosa interessante è che, dopo la morte del personaggio, non si riprenderà il controllo di quella stessa persona, ma di un altro sopravvissuto a spasso per le strade di Londra. Ironicamente potrà perfino capitare di incontrare i cadaveri ambulanti dei personaggi controllati in passato, rendendo l'esperienza in qualche modo "sentimentale". Particolarmente interessante è l'idea di gameplay che permetterà, una volta ucciso (di nuovo) il nostro ex alter-ego virtuale, di perquisirlo per recuperare tutti gli oggetti raccolti nella "vita precedente".

Romanticismo a parte, la situazione apparirà critica fin dalle primissime fasi di gioco. Le munizioni a disposizione, così come le armi, saranno scarsissime e starà all'abilità del giocatore cercare di sfruttare a dovere le esigue risorse in suo possesso. Le armi da mischia, come per esempio il martello, non avranno bisogno di munizioni ma richiederanno di avvicinarsi parecchio per colpire, aumentando di molto le probabilità di essere morsi.

La balestra, dal canto suo, sarà una vera manna dal cielo, visto che oltre ad avere una gittata generosa permetterà perfino di recuperare i dardi conficcati nei bersagli abbattuti, arginando la preoccupazione di rimanere senza munizioni.

Il GamePad, naturalmente, potrà essere utilizzato in moltissimi modi. Inizialmente lo schermo mostrerà la mappa della zona intorno al protagonista e, tramite un piccolo radar, permetterà di capire se ci sono nemici entro un limitato raggio d'azione. Stare troppo tempo a guardare la mappa, però faciliterà l'avvicinamento dei non morti e considerando che alcuni cadaveri immobili sul terreno potranno prendere improvvisamente vita, sarà importante non perdere mai di vista troppo a lungo ciò che accade sul televisore.

Trattandosi di dispositivi digitali, la mappa e il radar potrebbero occasionamente perdere segnale, lasciando il giocatore privo di riferimenti, magari nel bel mezzo di un branco di zombie assetati di sangue.

Ed è proprio in situazioni come questa che nel giocatore dovrà emergere l'istinto di sopravvivenza. La fuga, dateci retta, non sarà sempre la scelta migliore e spesso vi ritroverete a diventare carne putrida solo per aver scelto l'approccio sbagliato.

"Trattandosi di dispositivi digitali, la mappa e il radar potrebbero occasionamente perdere segnale, lasciando il giocatore privo di riferimenti"

Ogni personaggio potrà portare con sé fino a un massimo di sei oggetti, che potranno essere gestiti semplicemente trascinandoli con le dita sullo schermo del GamePad. Questa operazione, però, dovrà essere svolta in tempo reale. Niente pausa dal gioco, quindi, con gli zombi che potranno ficcare i loro denti marci nelle carni del giocatore proprio mentre questi starà riordinando l'inventario. Ad essere onesti l'operazione non è nemmeno tanto veloce, motivo in più per imparare a gestire al meglio le proprie risorse. Questa scelta è stata definita dagli sviluppatori zombie realism, qualunque cosa questo voglia significare.

Ispezionare i cadaveri che si incontreranno durante l'avventura potrà regalare qualche sospiro di sollievo sottoforma di munizioni (sempre e comunque pochissime), kit di pronto soccorso, chiavi di accesso e altro ancora. Esaminare sempre con estrema attenzione l'ambiente circostante, quindi, sarà fondamentale, visto che un piccolo tesoro utile per sopravvivere potrebbe essere nascosto proprio a pochi metri dal protagonista.

Anche brandendo un'arma non ci si sentirà mai al sicuro.
Gli scontri corpo a corpo saranno sempre molto pericolosi.

La demo che abbiamo provato in una piccola stanza dello stand Ubisoft, alla Gamescom, era ambientata dapprima in alcune camere sotterranee, per poi spostarsi nel palazzo dei sovrani d'Inghilterra. La situazione appariva tranquilla, al punto che abbiamo frugato in giro alla ricerca di qualche oggetto utile, perquisendo un paio di cadaveri (verificando prima che fossero realmente morti) e passando alla stanza successiva dove... è arrivato il primo divoratore di cervelli. Il maledetto era incredibilmente veloce rispetto agli zombi tradizionali e, oltretutto, ha cercato di dimostrarci un po' di affetto vomitandoci addosso una generosa dose di acido. Con un bel colpo di fucile (recuperato poco prima da un cadavere) abbiamo portato a segno il nostro primo headshot e, dopo esserci assicurati che non ci fossero altre minacce imminenti, abbiamo perquisito il corpo, trovando una barretta energetica e una bottiglietta di cola.

"Ispezionare i cadaveri che si incontreranno durante l'avventura potrà regalare qualche sospiro di sollievo"

Girato l'angolo e raccolta una mina nascosta sotto ad un mobile (mah!) siamo entrati in un'immensa hall che prometteva un pieno di non-morti. Inizialmente gli esseri dalla carnagione pallida (un po' come il sottoscritto) erano solo un paio, ma cercando di fuggire da uno di essi (a causa della tragica mancanza di munizioni) siamo stati sorpresi da un terzo zombie appena rialzatosi da un angolo nascosto. Panico. Impugnando la nostra fida mazza da cricket abbiamo cercato di tenere lontano il nuovo arrivato, venendo però attaccati alle spalle e divorati senza pietà.

Il secondo tentativo lo abbiamo vissuto nei panni di un certo Robert Smith (ogni riferimento al famoso frontman dei Cure è puramente casuale), con cui siamo tornati nelle sale del palazzo. Ad attenderci, oltre ai tre zombie con cui avevamo appena fatto amicizia, abbiamo trovato anche il nostro precedente personaggio, tornato in vita solo per renderci le cose più difficili. Fortunatamente questa volta siamo stati più siamo più smart (per usare il linguaggio di Silvestri) e piazzando una mina abbiamo fatto saltare in aria ben 3 sacchi di carne, per poi liberarci del vecchio protagonista a colpi di mazza da cricket.

Dopo aver rovistato nelle tasche dei cadaveri e riorganizzato l'inventario, abbiamo usato lo scanner del GamesPad per trovare un passaggio segreto e procedere verso la salvezza. Nello scenario seguente abbiamo sorpreso uno zombie nel bel mezzo di un banchetto, facendogli saltare la testa con un colpo di pistola alla nuca. Probabilmente allertate dallo sparo, alcune (ormai ex) guardie della Regina si sono lanciate verso di noi, solo per essere accolte da una molotov in piena faccia. Convinti di aver vinto abbiamo lanciato un grido di soddisfazione, che ci è morto in gola appena abbiamo visto i tre militari in fiamme rialzarsi e correci incontro, portandoci dritti dritti verso il fatidico Game Over. A quel punto anche il tempo a nostra disposizione era ormai esaurito e siamo stati costretti a uscire, decisamente affascinati dall'esperienza appena vissuta.

Zombi U appare fin da ora come uno dei titoli del lancio Wii U da tenere sotto stretta osservazione. Per constatare l'effettiva bontà del lavoro Ubisoft dovremo attendere fino alla fine dell'anno, quando sbraneremo questo promettente survival horror come un cervello fresco di giornata.

Avatar di Manuel Stanislao
Manuel Stanislao: Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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