Gamescom 2016: South Park: Scontri di-retti - prova
Abbiamo messo il naso nell'irriverente gioco Ubisoft.
Colonia - A poche ore dall'apertura della gamescom 2016 abbiamo avuto la possibilità di mettere il naso in South Park: Scontri di-retti. Letteralmente. Per promuovere il secondo, irriverente episodio del gioco di ruolo ispirato alle vicende della sconclusionata cittadina del Colorado, Ubisoft ha pensato di creare il Nosulus Rift: un'avveniristica periferica in grado di simulare nientepopodimeno che i peti.
Per vostra fortuna sembra che tale meraviglia tecnologica sia destinata a rimanere relegata alle provocazioni del reparto marketing del gioco. Per nostra sfortuna, invece, un prototipo del Nosulus Rift era disponibile per quei pochi eletti che hanno avuto modo di provare South Park: Scontri di-retti prima della fiera.
Una sola immagine vale più di mille parole, per questo vi rimandiamo al filmato che hanno girato durante la prova e alla faccia di disgusto che ho fatto all'ennesimo peto sparato dal nuovo ragazzo giunto in città, conosciuto da tutti anche come Douchebag.
Scontro di-retti comincerà laddove Il Bastone della Verità finiva: ovvero quando il nuovo ragazzo arrivato a South Park, dopo mille peripezie, riesce a diventare il re del regno fantasy creato da Cartman e soci. C'è però un problema: adesso il gioco è cambiato e Douchebag, tanto per essere fedele al suo nome, è un placido regnante all'interno di una vera e propria Civil War tra supereroi.
Per questo motivo, dopo essere penetrati (da bravi, niente doppi sensi) nelle profondità della casa della mamma di Cartman dovrete subire un veloce corso di aggiornamento. Via corona e scettro e avanti maschere, calzamaglie attillate e costumi variopinti. Durante la nostra prova abbiamo potuto scegliere tra tre delle dodici classi che saranno presenti nel gioco finale. Un buon numero come varietà e fantasia, anche se la possibilità di essere "ebreo" de Il Bastone della Verità è ancora inarrivabile.
Le tre classi erano il Brutalist, adatta a coloro che amano i combattimenti ravvicinati a base di cazzotti, il Blaster, un damage dealer in grado di usare i peti con grande abilità per colpire i nemici anche dalla distanza e lo Speedster, un guerriero velocissimo in grado di attraversare impunemente gli avversari. Andando avanti nel gioco sarà possibile cambiare liberamente classe, oltre che mescolarne due assieme.
Il sistema di combattimento è forse l'aspetto che maggiormente differenzia Il Bastone della Verità e Scontri di-retti. Se il primo capitolo riprendeva in maniera piuttosto scolastica le classiche meccaniche dei GdR a turni, infarcendole di peti e volgarità varie, Scontri di-retti prova a dare maggiore varietà e spessore al combat system introducendo anche una componente spaziale.
Il campo di battaglia, infatti, sarà diviso in quadranti all'interno dei quali i vari combattenti potranno muoversi e attaccare. Ovviamente a seconda delle loro caratteristiche. Un Brutalist, per esempio, ha una grande capacità di movimento, ma deve essere vicino al nemico per colpirlo, mentre un Blaster si potrà spostare solamente di poche caselle ogni turno, ma potrà danneggiare i nemici anche a grande distanza.
La posizione sulla scacchiera sarà fondamentale soprattutto ai fini della difesa. Gli elementi in prima linea saranno quelli maggiormente bersagliati dai nemici e sarà dunque importante cercare di utilizzare quelle mosse in grado di invertire la posizione tra due elementi della stessa squadra, così da portare nelle retrovie quelli più fragili e piazzare in prima fila i tank.
Su questa struttura, a prima vista piuttosto solida e profonda, dovrete stendere il classico velo di superpeti, folli armi e situazioni al limite dell'assurdo tipiche della produzione di Trey Parker e Matt Stone. Timmy si trasformerà in un Professor X sui generis, il cubo di Rubik è un congegno capace di distruggere l'universo e un water è l'occasione per introdurre un minigioco sui peti (capace tra l'altro di scatenare una salva di gas venefici con il Nosulus Rift da far venire le lacrime agli occhi).
Una volta stabiliti i poteri di Douchebag arriverà un momento chiave per ogni supereroe, ovvero definire la triste storia che lo ha portato ad indossare una maschera e ad intraprendere la strada del vigilante mascherato. Dato che è Cartman a vestire, come al solito, il ruolo del dungeon master, ecco che sarà la visione di un amplesso tra i genitori il motivo scatenante delle turbe mentali di Duchebag.
L'impressione che abbiamo avuto, dunque, è quella di avere di fronte un titolo che riprende la formula che ha reso Il Bastone della Verità uno dei giochi di ruolo più dissacranti e divertenti di un paio di anno fa. Un prodotto fondato su delle meccaniche solide, che però riesce a stupire e divertire grazie a personaggi carismatici e senza peli sulla lingua, situazioni assurde, una marea di citazioni e dialoghi al fulmicotone.
Il principale complimento che uno poteva fare a Stick of Truth era quello di essere una puntata di South Park interattiva. Scontri di-retti sembra essere sulla buona strada per bissare il successo e da qui al 6 dicembre Ubisoft avrà modo di rendere ancora più affilate e politicamente scorrette le tante battute contenute. Per la gioia dei tanti fan di Cartman e soci là fuori. Nella speranza, anche, che il Nosulus Rift rimanga confinato nella stanza degli scherzi del publisher