Gamescom 2017: Need for Speed Payback - prova
A Colonia abbiamo provato la versione più recente del gioco.
C'è ancora qualcosa da dire nel mondo dei racing game? Ripensando a tutte le possibili declinazioni cui abbiamo assistito in questi anni, verrebbe da dire istintivamente di no. In realtà, però, ci sono ancora diverse angolazioni sotto le quali guardare ai giochi di corse, anche se probabilmente non tutte sarebbero fruttuose.
Di fronte alla domanda se ci sia ancora qualcosa da dire relativamente a un brand come Need for Speed, la risposta dev'essere se possibile ancora più cauta. Perché stiamo parlando di una serie nata nel 1994, declinata in svariati capitoli che hanno affrontato il tema nei modi più disparati. E che eppure, con questo Payback del quale ci accingiamo a scrivere, pare apportare al franchise quell'innovazione necessaria a giustificare la realizzazione di nuovo capitolo.
Il passato, però, è lì che incombe minaccioso, così come la concorrenza. D'altronde quando EA per descrivere il suo gioco esordisce parlando di "guida adrenalinica" e "azione esplosiva", vengono alla mente almeno decine di altri titoli che potrebbero rientrare in questa definizione, inclusi tutti quelli precedenti del brand Need for Speed.
In cosa allora questo Payback differisce dagli altri capitoli della serie? Per cominciare sarà diversa la location, ossia l'immaginaria Fortune Valley. E poi cambierà il nemico che dovremo affrontare, ossia La Loggia, un'organizzazione criminale che controlla i casinò della città, i criminali e anche le forze di polizia.
Nel gioco vestiremo i panni di ben tre personaggi, ossia Tyler, Mac e Jess e come al solito dovremo scalare il mondo delle corse clandestine guadagnandoci prima il rispetto dei piloti dei bassifondi, per salire via via d'importanza e di prestigio. Siccome le corse le faremo in macchina e non a piedi, dovremo creare e personalizzare i nostri bolidi, che inizialmente potranno anche dei rottami.
In Need for Speed Payback dovremo così sbloccare il meccanico che è in noi, dato che ogni singolo componente della macchina (e non dunque la sola carrozzeria) potrà essere modificato per realizzare l'auto dei nostri sogni. Completando gli eventi online potremo vincere le parti di ricambio necessarie, in numero proporzionale ai risultati ottenuti: meglio ci classificheremo, più i premi saranno ricchi.
Per la prima volta nella storia di Need for Speed, inoltre, avremo sparsi per la mappa dei veicoli abbandonati (un'idea già vista nella serie Forza Horizon) che potranno essere recuperati trasformandoli da rottami in auto di serie, e quindi in supercar. Stando a quanto visto, si tratta di veicoli vintage, il che farà senz'altro piacere ai fini intenditori delle quattro ruote.
Non mancheranno però tutte le attività che i fan desiderano. O almeno così afferma Marcus Nilsson, executive producer del gioco, secondo il quale "in Payback saranno presenti tutte le cose che i fan del nostro franchise amano, quali una personalizzazione profonda, una lista auto impressionante, gare intense e inseguimenti in un open world".
Che poi ha aggiunto: "Ci saranno gare di drift, autovelox, collezionabili e tutto il solito cui siete abituati. Compresa la customizzazione della macchina e un vasto catalogo di parti di ricambio con cui personalizzare i veicoli. Ci sono però anche momenti di guida altamente spettacolari che, ne siamo certi, apriranno la serie a un pubblico più vasto".
Sul fronte dell'online ci saranno le leaderboard e l'Autolog, ormai elementi imprescindibile della serie, ma single e multiplayer torneranno a essere due momenti distinti del gioco. Sulle ragioni di questo apparente ritorno al passato, Marcus Nilsson ha commentato che "la precedente impostazione piaceva ad alcuni, meno ad altri".
Allo scorso E3 ci siamo trovati a recuperare una Koenigsegg Regera che ci era stata rubata dal succitato cartello criminale de La Loggia. Dapprima dovevamo speronare il camion lanciato a tutta velocità in autostrada su cui il bolide veniva trasportato, quindi dovevamo fuggire sbarazzandoci delle macchine nemiche giunte in soccorso.
Di open world, però, a Los Angeles abbiamo visto ben poco, dato che la missione era estremamente guidata e non dovevamo fare altro che restare sull'autostrada e inseguire i nostri avversari. La Gamescom di Colonia, dunque, ci è servita per assistere all'eventuale maturazione del gioco. E sotto questo punto di vista possiamo dire che EA avrebbe senz'altro potuto sforzarsi maggiormente.
La build portata all'evento tedesco, è infatti esattamente quella dell'E3 con l'aggiunta di una gara sulle 4 miglia insieme ad altri bolidi, che è servita per vedere all'opera la nuova BMW M5, presentata per l'occasione in anteprima mondiale alla Koelnmesse. L'ambientazione lungo cui si è snodata la gara è la stessa in cui si cercava di recuperare la Regera dalle grinfie de La Loggia, fortuna che almeno il tracciato si è rivelato essere diverso. Non c'è però molto altro da dire, se non che la gara ha richiesto un certo utilizzo della nitro per essere vinta, e che il modello di guida è apparso decisamente arcade.
Basta infatti una sportellata decisa sugli avversari per farli scomparire con un takedown degno dei migliori Burnout, mentre basta frenare decisamente e sterzare successivamente per fare partire la macchina in una sbandata controllata grazie alle quale affrontare qualsiasi curva in derapata, senza dover quasi fare ricorso al freno a mano.
Il comparto grafico, visto su un PC con davanti uno schermo QLED della Samsung di generose dimensioni, ha infine dimostrato una qualità alle soglie del fotorealismo. Quanto visto di Need for Speed Payback nelle due fiere non è però abbastanza per permetterci di sbilanciarci in giudizi più approfonditi. Fermo restando che ci riserviamo di aggiornare questo articolo qualora nelle prossime ore dovessimo provare delle build diverse da quelle provate all'EA Play di Colonia, non ci resta che segnare sul calendario la data del prossimo 10 novembre, quando il gioco uscirà su Xbox One, PlayStation 4 e PC.