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Gamescom 2017: Star Wars Battlefront II - prova

Combattimenti nello spazio come ai tempi di LucasArts.

A Milano diciamo che certe cose sono come i tram: o non ne passa nessuno o ne arrivano tre di fila. La stessa cosa, a ben guardare, la potremmo dire anche di Star Wars: Battlefront II, gioco del quale torniamo a parlare per la terza volta in pochi mesi.

La prima volta l'abbiamo coperto da Orlando, Florida, in occasione della Star Wars Celebration, mentre la seconda volta l'abbiamo trattato all'E3 di Los Angeles. E sia chiaro, usiamo il plurale maiestatis per questioni puramente stilistiche, perché in realtà il gioco l'ho sempre trattato io, che così mi trovo curiosamente a essere diventato l'omino Battlefront II all'interno della redazione.

Ecco allora spiegato perché non appena finita la conferenza stampa di Electronic Arts, tra me e Luca (Forte) è bastato un cenno d'intesa. A me l'articolo sul gioco di Star Wars, a lui (e a chi altri?) quello su FIFA 18.

Il gioco di squadra sarebbe fondamentale nelle battaglie spaziali.

La prima cosa da osservare è che, finalmente, EA ha svelato anche il multiplayer nello spazio di un gioco che, finora, era stato mostrato solo nei combattimenti a terra. E sia chiaro, viste le sue origini era facilmente immaginabile che il colosso americano qui a Colonia ci avrebbe messo nell'abitacolo di un X-Wing o di un Tie Fighter.

Il che non deve far dimenticare che Battlefront II avrà anche una campagna single player realizzata dai Motive Studios diretti da Jade Raymond, e che ci vedrà vestire i panni di Iden Verso, una Storm Trooper imperiale animata da un ardente desiderio di vendetta dopo aver visto esplodere la Morte Nera in orbita attorno alla luna di Endor.

Semplicemente, però, a Colonia non è il momento di parlarne, avendo EA preferito puntare i riflettori sui combattimenti spaziali, uno dei punti di forza del gioco che viene così elevato, in termini di varietà del gameplay, anche più in alto rispetto a quel Battlefield 1 col quale Battlefront divide ben più di una semplice assonanza.

E allora concentriamoci su quanto visto alla Gamescom, capace in pochi secondi di riportare alla memoria i fasti dei tempi che furono, quando LucaArts era sinonimo di capolavori e X-Wing vs. Tie Fighter ci portava a vivere in prima persona quelle sensazioni prima limitate al cinema.

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Nell'eterna lotta tra il bene e il male troviamo i Ribelli impegnati ancora una volta a tentare la sorte affrontando nientemeno che uno Star Destroyer. L'assalto però non è cero facile come lo vediamo nei film, e ci vede intenti ad abbattere gradualmente le difese imperiali distruggendo dapprima le torrette di guardia, poi i generatori, gli scudi e infine gli accoppiatori.

Gli Imperiali, ovviamente, sono impegnati a tentare di sventare l'attacco, in attesa dei rinforzi che inevitabilmente arriveranno scaduto un certo tempo. E l'entrata in scena di un secondo Star Destroyer, che esce dal salto nell'iperspazio a ridosso delle forze Ribelli, è capace di togliere il respiro la prima volta che la si vede.

Come nelle missioni di terra ad affrontarsi troviamo unità diverse, ognuna con le sue caratteristiche e le sue abilità speciali. I Ribelli hanno così a disposizione gli X-Wing, dotati di Astromech Repair, Proton Torpedo e Weapon Overcharge. La prima abilità permette di riparare un po' il nostro velivolo, salvandolo (non sempre) da distruzione certa; la seconda permette di sganciare sul nemico dei missili a ricerca automatica dopo averlo lockato per qualche secondo; la terza abilità, invece, consente di ottenere un boost al danno delle armi.

Sì, si potrà anche pilotare il Millennium Falcon.

Ci sono poi gli A-Wing, dotati di Target Lock, Concussion Missile e Afterburner, con gli ultimi adatti a raggiungere un nemico lontano da noi o, al contrario, utili a cavarsi d'impiccio dagli inseguitori. A differenza degli X-Wing, i classici velivoli adatti per tutte le stagioni, gli A-Wing sono estremamente agili e dotati di una grande potenza di fuoco ma, com'è facilmente immaginabile, sono piuttosto fragili.

Arriviamo così agli iconici Y-Wing, bombardieri dalla grande potenza di fuoco, ottimamente corazzati ma lenti. Dalla loro hanno Astromech Repair, Dual Proton Torpedoes e Ion Cannon Turret. Se sui primi c'è poco da dire, l'ultima abilità è in sostanza una torretta capace di sparare a 360 gradi, ottima quando abbiamo il nemico alle costole e vogliamo incoraggiarlo a rivolgere le proprie attenzioni verso qualcun altro.

A questa potenza di fuoco gli Imperiali rispondono coi classici Tie Fighter, dotati di Afterburner, Proton Torpedo e Laser Barrage, che come si può dedurre dal nome aumenta enormemente il volume di fuoco. Abbiamo poi i Tie Interceptor, dotati di Afterburner, Target Lock e Concussion Missile e i devastanti Tie Bomber. Questi ultimi, l'equivalente degli Y-Wing, dispongono di Electronic Countermeasures (per far perdere il lock ai nemici che vogliono lanciarci contro un missile), Multimissile Lock e Dual Proton Torpedoes.

Alcune navi hanno abilità che aiutano a togliersi dalle calcagna i nemici.

Così come nel PvP a terra, ogni tot punti si possono richiamare sul campo di battaglia alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia della saga, quando si combatte nello spazio si può ricorrere ai servigi dell'Earth Maul Scimitar di Darth Maul, dotata di un dispositivo di occultamento; allo Slave One di Boba Fett, all'Wing di Poe Dameron e alla Millennium Falcon di Han Solo, veloce e corazzata. Perché il gioco abbraccia le tre trilogie di Star Wars, e dunque non deve stranire il trovare assieme sul campo di battaglia delle astronavi appartenenti a epoche diverse dell'universo ideato da George Lucas.

Sia che si giochi coi Ribelli che con gli Imperiali, il compito è sempre lo stesso: scortare i bombardieri verso il loro obiettivo e restare uniti. Inutile dire che ovviamente così accade raramente, soprattutto se ad affrontarsi nello spazio sono decine di giornalisti che non hanno mai giocato insieme.

Il risultato è quindi inizialmente confusionario, e raccapezzarsi tra nuvole di raggi laser e bordate di missili può non essere facile. Poi però ci si fa l'occhio e il divertimento emerge prepotente, anche perché il ritmo dei combattimenti spaziali è più lento di quelli a piedi, e così anche il giocatore più attempato come il sottoscritto può divertirsi senza essere messo alla berlina dai riflessi dell'adolescente di turno.

Questa è la mappa mostrata all'evento di Electronic Arts.

Mancano ancora molte settimane al prossimo 17 novembre e sbilanciarsi adesso potrebbe essere prematuro, ma dovessimo fare un bilancio delle prime tre uscite del gioco sviluppato a 6 mani da DICE, Criterion Games e Motive Studios, questo sarebbe ampiamente positivo.

Nella battaglia sugli scaffali contro Call of Duty WWII è difficile che Star Wars Battlefront II possa non tanto prevalere, ma anche solo bissare i numeri dell'anno scorso di Battlefield 1, ciò non toglie che si tratta di uno dei titoli più promettenti della prossima stagione natalizia.