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Gamescom 2017: The Evil Within 2 - prova

Un'esperienza pensata per intrattenere.

Il Bethesda's E3 Showcase di qualche mese fa non verrà annoverato tra le conferenza stampa più utili della kermesse losangelina. Divertente senz'altro, visto che per ambizione e grandeur non aveva nulla da invidiare agli eventi della "golden age" del videogiochi e, perché no, anche del giornalismo di settore.

Ma dal punto di vista informativo non si può certo dire che la presentazione di Bethesda abbia regalato chissà quali emozioni. Meno male, dunque, che tra un remaster e un DLC, la casa americana è riuscita a infilare l'annuncio di The Evil Within 2, secondo capitolo dell'horror psicologico in terza persona che uscirà per PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Il padre di Resident Evil questa volta non siede in cabina di regia.

Il nome non tragga in inganno, così come il fatto che lo sviluppatore sia sempre Tango Gameworks: il capitolo originale era infatti diretto dal talentuoso Shinji Mikami (Resident Evil, Dino Crisis, God Hand, Vanquish), che ora si limita a fare il producer, mentre nella cabina di regia di questo sequel siede il meno celebre John Johanas. Il quale esordisce con un'affermazione piuttosto esplicativa: "Per me, l'horror ha a che fare col senso di mistero, con l'impossibilità di comprendere esattamente tutto ciò che sta succedendo intorno a noi".

"Quando potrete mettere le mani su The Evil Within 2", continua Johanas, "noterete come il mondo, i personaggi e soprattutto Sebastian saranno avvolti dal mistero. Un mistero che verrà svelato gradualmente soltanto procedendo nel gioco, affrontando certi nemici o esplorando il mondo. Sebastian si ritrova in questo nuovo ambiente senza avere la minima idea di cosa sia successo o stia accadendo. Sa soltanto che deve salvare sua figlia Lily, e questa è l'unica cosa che gli importa davvero".

Non deve stupire dunque che la trama sia piuttosto fumosa, e che ci presenti un Sebastian Castellanos che per salvare la figlia dovrà scendere a patti nientemeno che con Mobius, il gruppo responsabile degli avvenimento del primo episodio. Quello che secondo Bethesda era un "padre, marito, brillante detective al Dipartimento di Polizia di Krimson City", è ora un alcolista in crisi, smarrito, confuso e con un solo obiettivo: sopravvivere un'altra volta allo STEM. Il quale, per chi non lo sapesse, è un congegno grazie al quale connettere le menti umane in un mondo alternativo. Come lo definisce brillantemente lo scrittore Trent Haaga, "con una mente che funge da Nucleo centrale lo STEM è una sorta di Matrix creato da Freddy Krueger".

Dicevamo però che Sebastian dovrà scendere a patti con Mobius e la ragione è semplice: lo STEM è gestito proprio da questa misteriosa organizzazione segreta, invisibile all'opinione pubblica eppure dotata di risorse illimitate e capace di inserire uno dei suoi agenti nella squadra di Sebastian. Ci riferiamo all'insospettabile Juli Kidman, protagonista anche dei DLC The Assignment e The Consequence.

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Certo, uno potrebbe domandarsi perché mai Mobius dovrebbe voler usare ancora lo STEM. Come al solito (per il genere cui appartiene il gioco) i motivi non sono spiegati bene. Grazie ai DLC di The Evil Within abbiamo scoperto che questo dispositivo dovrebbe riportare la pace e l'ordine, rendendo la Mobius il nuovo leader dell'umanità. Visti i risultati, però, qualche dubbio che tutto sia andato secondo i piani è lecito averlo.

Se la prima discesa del protagonista nello STEM lo ha portato ad affrontare orrori inenarrabili, ad essere torturato e quasi ucciso, non vogliamo immaginare quale sarà il suo stato mentale una volta uscito da questo nuovo incubo. Quel che è certo è che, come nel primo episodio, Sebastian Castellanos avrà la possibilità di tentare un approccio silenzioso o di uccidere tutto quello che gli si parerà dinanzi. Sempre che prima non venga ucciso a sua volta.

Il mondo di The Evil Within 2, pur ambientato ancora nello STEM, non sarà però ancora una versione distorta di Krimson City ma un luogo ancora più inquietante. Ossia Union, un luogo alimentato dalla mente del Nucleo, in cui la figlia Lily si è smarrita. Il cambiamento non è da poco perché, come ricorda Bethesda, se il primo STEM era un posto familiare, pur nella sua follia, Union è un luogo sconosciuto che pare progettato per essere il classico paese felice degli Stati Uniti.

Tuttavia sta accadendo qualcosa di terribile (qualcuno aveva dubbi in proposito?) e questo piccolo mondo sta cadendo a pezzi. Questo perché, spiegano sempre gli sceneggiatori, "il mondo dello STEM ha bisogno di un Nucleo, ma la scomparsa di Lily ne sta causando il progressivo deterioramento. E mentre la sua mente si sgretola, anche Union si frammenta".

Ci troveremo ancora nello STEM, ma questo volta in un luogo ancora più inquietante.

Altri agenti di Mobius sono stati inviati a Union prima di lui ma, a quanto pare, nessuno di loro ha fatto ritorno e il protagonista pare essere l'unica persona in grado di salvare Union dalla distruzione. A Sebastian importa soltanto salvare sua figlia, ma il veloce deterioramento del mondo non farà sconti a nessuno, costringendo il nostro eroe a una corsa contro il tempo per trovare Lily prima che la sua mente si smarrisca nella matrice.

Confusi? Un po' lo siamo anche noi ed è inutile sottolineare come queste premesse siano assolutamente, volutamente fumose, e che probabilmente lo saranno anche una volta finita l'esperienza di The Evil Within 2. Perché, si sa, anche in Bethesda tengono famiglia e i DLC bisognerà pur invogliare a comprarli...

Siccome in The Evil Withn 2 ci troveremo a esplorare i mondi generati dalla mente di una bambina che non è a conoscenza degli eventi del primo episodio, incontreremo nuovi personaggi. Uno di questi è Stefano (credo sia la prima volta che trovo in un videogioco un personaggio mio omonimo), un fotografo appassionato di "bellezza non convenzionale", un artista la cui mente si è progressivamente corrotta, portandolo a spingersi un po' oltre nella sua ricerca della bellezza.

Stefano e le sue creazioni sono soltanto alcuni degli orrori che Sebastian si troverà ad affrontare in The Evil Within 2, dato che per le strade di Union dovrà confrontarsi con umani forse ancora più pericolosi. Fortuna che ad aiutarlo ci sarà Juli Kidman, che però non lo accompagnerà nello STEM, limitandosi a parlare con lui tramite un comunicatore e a dargli delle dritte su Union, Lily e gli altri agenti della Mobius persi nello STEM.

Riceveremo informazioni da parte di Juli Kidman attraverso un comunicatore.

Il gameplay è analogo a quello già visto in passato, il che comporta che potremo muoverci furtivamente o piazzare trappole per attirare i nemici ed eliminarli. Non mancheranno poi opzioni di personalizzazione per Sebastian e per il suo equipaggiamento, così da affrontare la missione nel modo che ci è più congeniale.

Bethesda segnala aree di gioco più ampie e una maggiore enfasi sulle scelte del giocatore, che si traducono in una gamma più ampia di modi diversi di sopravvivere. "Il mondo di The Evil Within 2 è pieno di possibilità", dice John Johanas. "Le aree di gioco, tra le più vaste che abbiamo mai creato, consentono di esplorare Union come si desidera, in base al proprio stile".

Il sistema di personalizzazione di Sebastian e del suo equipaggiamento non ci permetterà però di trasformarlo in una macchina da guerra. Ma, garantiscono gli sviluppatori, potremo renderlo più resistente, più veloce e più furtivo. Il gel verde servirà ora soltanto a migliorare Sebastian, mentre le parti di armi che si trovano in giro per la mappa saranno utili a potenziare il suo arsenale.

Tra gli upgrade previsti per Sebastian troviamo Salute, Furtività, Combattimento, Recupero e Atletica. Anche le armi, dicevamo, saranno personalizzabili secondo parametri quali potenza di fuoco, capacità delle munizioni, tempo di ricarica e cadenza di tiro. Per la balestra sono previsti potenziamenti ovviamente diversi.

Le armi saranno personalizzabili trovando in giro equipaggiamenti.

Una volta scelte le armi e il proprio stile di gioco, potremo concentrarci sul crafting. "Il nostro sistema consente di creare munizioni per l'arma desiderata", spiega John Johanas. "Non sarete costretti ad affidarvi solo a quelle che riuscirete a recuperare nel mondo di gioco. Ancora una volta, l'obiettivo è lasciare che ognuno modelli la propria esperienza, fermo restando che tutto dipende sempre da quanto si è disposti a esplorare e dalle risorse che si riesce a trovare."

Gli oggetti raccolti potranno essere portati ai banchi di lavoro presenti nei rifugi o in giro per Union, ed essere trasformati in medikit e munizioni di vario tipo. Queste, infatti, saranno sparse per le mappe di gioco ma, dicono gli sviluppatori, con una certa parsimonia. In caso di necessità le si potrà creare sul campo, ma l'operazione richiederà più risorse rispetto ai banchi di lavoro.

Alla Gamescom di Colonia abbiamo potuto provare il secondo capitolo del gioco. La scelta dei livelli di difficoltà era inizialmente possibile tra Casual, Survival e Nightmare, e per questioni di praticità abbiamo scelto quello intermedio. L'obiettivo iniziale è stato cercare i membri del Team Mobius scomparsi nello STEM e capire come trovare Lily.

Terminato il caricamento, siamo subito stati proiettati in una stanza buia con dei cadaveri appesi. Il tempo di capire come uscirne ed ecco il livello cambiare alle nostre spalle, procurandoci una sensazione di straniamento. Un espediente, questo, che più avanti verrà proposto altre volte, contribuendo a rendere The Evil Within 2 un'esperienza imprevedibile, quasi onirica, e forse per questo meno efficace di un Resident Evil 7 più ancorato al realismo.

The Evil Within 2 ci porta in un mondo imprevedibile e quasi onirico.

Il tempo di fare queste considerazioni ed eccoci inseguiti da un mostro apparentemente invincibile, dal quale non è restato altro che scappare. Ma il succitato Stefano ci aspettava dietro una porta, e dopo averci accecato col flash della sua macchina fotografica ci ha lanciato contro un coltello che si è conficcato nella nostra spalla, fornendoci però l'arma necessaria a sfuggire dalle grinfie dell'inseguitore che, nel frattempo, ci aveva raggiunto. Su questa ambiguità di fondo (nemico o imprevedibile alleato?) si poggia gran parte del fascino di un personaggio che, purtroppo, non abbiamo più incontrato nel corso della nostra demo.

Successivamente, infatti, la prova ci ha fatto prendere confidenza col sistema di rigenerazione della vita (parziale, ma comunque capace di risolvere danni critici), con le munizioni, le armi e il sistema di crafting descritto poco sopra. E senza voler indugiare troppo sulla trama (tanto se state leggendo questo articolo, è probabile che comprerete il gioco alla sua uscita), possiamo confermare che The Evil Within 2 effettivamente ripropone le meccaniche dell'originale, ampliandole.

Un bel more of the same, dunque? Non solo. Le aree da esplorare nella terza parte del gioco sono affettivamente ampie, e poi c'è la meccanica delle frequenze su cui sintonizzare la proprio radio che è intrigante. In sostanza, avremo in mano una sorta di walkie talkie che ci indicherà la presenza e, orientativamente, la provenienza di alcuni segnali radio utili a trovare personaggi importanti per la trama. Agganciandoci a un segnale non vedremo più gli altri, in compenso sul display del nostro dispositivo apparirà la distanza in metri che ci separa dall'obiettivo.

Il titolo punta più a coinvolgere che a spaventare il giocatore.

Ci sarebbe poi da parlare del sistema di salvataggio (possibile solo nelle safehouse), della macchina del caffè per ricaricare la nostra salute, delle uccisioni in stealth e della possibilità ora di nascondersi nell'erba alta o tra le piante, e della presenza della bella Tatiana nel mondo al di là dello specchio incrinato, ma in fin dei conti questa è un'anteprima, non una recensione, e di The Evil Within 2 abbiamo già scritto molto.

Quello che possiamo dire è che si tratta di un horror molto interessante, che non fa paura come l'ultimo Resident Evil, ma che comunque è capace di tenere alta l'attenzione del giocatore, e che seguiremo con interesse in futuro qui su Eurogamer.it.