Gamescom 2018: Ori and the Will of the Wisp - prova
La splendida esclusiva per Xbox ci conquista alla Gamescom con le Spirit Trials.
Era il giugno 2014 quando, per la prima volta, facemmo la conoscenza del tenero Ori sul palco dell'E3. L'avventura del dolce spirito della foresta si è rivelata una piccola perla, un metroidvania dalle tinte fiabesche capace di catturare chiunque grazie ad un comparto artistico ispirato e a un gameplay solido e stimolante.
Sebbene il titolo sia stato un centro quasi perfetto da parte dei ragazzi di Moon Studios, i margini di miglioramento c'erano, così non potevamo essere più entusiasti quando, all'E3 dell'anno scorso, è stato annunciato il capitolo successivo durante lo showcase Microsoft.
Ori and the Will of the Wisp è un seguito diretto, una nuova avventura da affrontare all'ombra delle intricate fronde del mistico Albero dello Spirito. Già dal trailer di annuncio abbiamo notato alcuni elementi che ci hanno fornito una chiara indicazione delle novità che saranno presenti nella nuova iterazione del brand.
A differenza del primo capitolo, nel quale dopo i primi minuti Ori si trovava solo e sperduto a dover fronteggiare i pericoli della foresta, questa volta il cucciolo opalescente è in compagnia dei suoi amici: il pingue essere silvestre dal viso bianco e rotondo, il ragnone dispettoso dalle lunghe braccia e una nuova conoscenza, da poco venuta al mondo. Dal grosso uovo nascosto nella caverna dove dimorano i protagonisti emerge infatti uno spaesato gufetto, figlio inconsapevole del maestoso rapace che ha coperto il ruolo dell'antagonista nel titolo originale.
Il rapporto di amicizia che si instaura tra i membri della buffa compagnia si rispecchia anche in alcune meccaniche di gameplay: abbiamo per esempio visto Ori cavalcare i venti aggrappato al dorso del suo nuovo compagno pennuto, un espediente che, ne siamo sicuri, si rivelerà una delle feature centrali del gioco.
Rispetto a The Blind Forest c'è un'altra grossa novità in arrivo, ovvero gli enormi e temibili boss. Nell'ultimo gameplay trailer rilasciato abbiamo potuto ammirare un titanico lupo dal pelo corvino, il cui ruggito ha fatto tremare la terra, un disgustoso aracnide sovradimensionato e un gargantuesco rapace con arti grossi e ruvidi come tronchi di quercia. La presenza di questi esseri prelude di certo a combattimenti epici ed impegnativi, un elemento la cui mancanza era una delle pecche principali del primo capitolo.
Durante la nostra più recente prova, che ha avuto luogo a Los Angeles in occasione dell'ultimo E3, abbiamo avuto modo di apprezzare, pad alla mano, alcune interessanti novità nell'ambito del gameplay. Ori non attacca più targettando autonomamente i nemici ma ora dispone di una lama luminosa i cui fendenti sono indispensabili per avere la meglio contro i bellicosi abitanti del bosco, affiancata da un arco perfetto per gestire gli scontri dalla distanza.
Anche sul versante del movimento ci sono delle novità: lo spiritello ora può fruire di una rotolata utile a coprire grandi distanze e ad infilarsi in pertugi altrimenti inaccessibili. Padroneggiare al meglio questo dash sarà indispensabile per affrontare le sequenze platform che promettono un livello di difficoltà piuttosto impegnativo. Altro strumento che rende la navigazione dei livelli altamente fluida e spettacolare è il rampino, una frusta luminescente capace di proiettare a gran velocità chi la utilizza verso la sporgenza a cui è agganciata.
Insomma, come avrete capito Ori and the Will of the Wisp è un gioco da tenere assolutamente in considerazione. Anche perché, e qui veniamo alle novità che abbiamo potuto vedere oggi alla Gamescom, il gioco dei Moon Studios introduce una gustosissima novità: le Spirit Trials. "All'inizio del gioco abbiamo provato molti prototipi per sperimentare alcune innovazioni che avevamo in mente", afferma Thomas Mahler. "Come ad esempio il multiplayer, che però non ha fornito i risultati sperati. Alla fine però una delle idee che sulla carta ci sembrava poco promettente s'è rivelata capace di inchiodare allo schermo tutto il team, anche fino alle ore piccole".
La Spirit Trial, per chi se lo stesse domandando, non è altro che una corsa a tempo da un punto all'altro della mappa, il cui esito alle volte viene deciso per pochi millisecondi, com'è parso evidente guardando alla leaderboard generata da coloro che hanno provato in questi giorni la nuova modalità dallo showfloor della Gamescom.
Giocarci è semplice: sparsi per l'enorme mappa del gioco ci sono numerosi totem, precisamente uno per ogni area, passando vicino ai quali ci verranno proposte alcune opzioni: metterci in competizione inserendo il proprio nickname e le iniziali, fare da spettatori o guardare i tabelloni dei record. Usiamo il plurale perché il gioco ne metterà due a disposizione: uno limitato alla propria lista amici, e l'altro invece che registrerà i record a livello mondiale.
Fare da spettatori, per una volta, sarà non solo divertente ma utile. Il gioco infatti memorizzerà i ghost di ogni giocatore che entrerà nella leaderboard (un migliaio, dicono gli sviluppatori, sebbene devono ancora deciderlo con precisione), e selezionando il suo nominativo dall'elenco si potrà assistere alla registrazione della sua performance. Il che si rivelerà un ottimo metodo per passare alcuni punti della mappa che, magari, noi potremmo trovare ostici.
Ma si verrà ricompensati in qualche modo partecipando alle Spirit Trials? "Non vogliamo ancora dire cosa con precisione", nicchia Thomas Mahler, "ma senz'altro ci sarà un premio". A ben guardare però non ce ne sarebbe bisogno, perché nella sua elementarità questa modalità funziona perfettamente. E guardare i migliori giocatori portare a termine una gara si rivela davvero interessante perché pare quasi di assistere a un altro gioco, tanto sono diverse le traiettorie che scelgono e le abilità che usano per tagliare per primi il traguardo.
In conclusione, nel corso del nostro ultimo incontro il gioco si è dimostrato in gran forma e ci ha lasciato a bocca aperta con le sue ambientazioni magiche e la direzione artistica capace di far grondare miele anche dal cuore del più duro. Non resta allora che aspettare un imprecisato giorno del 2019, quando il gioco sarà finalmente disponibile per Microsoft Windows e Xbox One.