Gauntlet: Slayer Edition: una quest infinita - recensione
Il nonno dei dungeon crawler torna su PS4.
Da sempre sono un fan sfegatato dei dungeon crawler, specie quelli senza troppe sofisticazioni, gli hack 'n' slash duri e puri. Ho passato centinaia di ore sui vari Diablo (oltre 200 solo sulla Ultimate Evil Edition) e Torchlight, e prima di loro ho perso svariati pomeriggi e nottate su Baldur's Gate: Dark Alliance e compagnia bella. Ma nessuno di questi titoli, NESSUNO, avrebbe mai visto la luce senza Gauntlet.
I più vecchi di voi ricorderanno l'esordio di questa serie. Era il 1985, un'epoca nella quale il solo pronunciare il marchio Atari faceva andare i videogiocatori in visibilio. Era un titolo da sala giochi e quindi per definizione... bastardo! La difficoltà era ai limiti del sovrumano, bilanciata accuratamente dagli sviluppatori per permettere ai cabinati (composti da ben quattro postazioni, una rarità a quei tempi), d'ingurgitare il maggior quantitativo possibile di monetine.
Da allora un bel po' di conversioni sono arrivate sulle più svariate console, dal NES al Nintendo DS, passando per DOS, ZX Spectrum e Sega Master System. Dopo una mezza dozzina di sequel, la saga si è arricchita poco meno di un anno fa di un reboot per PC intitolato Gauntlet: Slayer Edition. Quello stesso gioco arriva proprio in questi giorni su PlayStation 4, portando con sé una manciata di novità.
Sono stati aggiunti nuovi nemici mentre quelli già esistenti hanno fatto una cura di bellezza sia in termini di texture che di animazioni. Anche l'Intelligenza Artificiale di alcuni è stata modificata in modo da risultare più "smart" ma non preoccupatevi, Gauntlet: Slayer Edition rimane un gioco arcade nel quale la strategia è limitata all'uso delle trappole ambientali e di alcuni poteri secondari.
In termini di contenuti, i fan troveranno anche una nuova modalità Infinita, che li metterà di fronte a una serie (ovviamente infinita) di livelli creati proceduralmente, sempre più difficili e sempre più densi di nemici. A proposito di difficoltà, i livelli tra cui scegliere sono diventati tre, essendo stato tolto quello più facile e trasformato il vecchio Hard nel nuovo Normal.
Per venire incontro ai giocatori meno esperti, però, gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di trovare le Monete Teschio all'interno dei livelli, oltre alla canonica possibilità di guadagnarle sconfiggendo un determinato numero di nemici. Tali monete possono essere accumulate (e vengono indicate da un apposito box su schermo) e rappresentano il numero di resurrezioni possibili del vostro personaggi.
Occhio perché in base alla scelta di quest'ultimo varieranno non solo gli attacchi e i poteri, ma anche la quantità di energia iniziale e la facilità con cui questa verrà succhiata via dagli attacchi nemici. I consigli che posso darvi è di non sottovalutare l'importanza della capriola, che specie nei livelli più avanzati potrà togliervi d'impaccio in più di un'occasione e di sfruttare al meglio l'ambiente per togliere di mezzo il maggior numero di nemici possibile.
Molto utili in questo senso sono i tasselli del terreno che permettono di effettuare lunghi salti ma anche i barili esplosivi possono rappresentare una risorsa importante, specie se si usano personaggi specializzati negli attacchi dalla distanza come l'elfo.
A livello di bilanciamento il team Harrowhead ha fatto alcuni aggiustamenti alle abilità di tutti e cinque i protagonisti. I due personaggi melee, il Guerriero e la Valchiria, possono ora cambiare le loro abilità speciali mentre nell'edizione PC queste erano fisse in base alla scelta iniziale. Discorso simile per il Necromante, il Mago e l'Elfo, con quest'ultimo che può ora sfruttare due abilità totalmente nuove.
Tutti gli eroi, inoltre, iniziano la loro quest con una pozione unica per ogni classe e possono acquisirne altre due nel corso dell'avventura. Al tempo stesso però, è stato ridotto il numero di slot a disposizione per le Reliquie da 2 a 1. Queste ultime, fra l'altro, non hanno più un costo in pozioni ma hanno differenti tempi di ricarica (il canonico cooldown). Questo fa sì che rispetto alla vecchia edizione i poteri derivanti dalle reliquie abbiano un impatto molto più importante sul gameplay e ne cambino di fatto il ritmo.
Molto simpatica è la caratterizzazione scanzonata di alcuni personaggi, che per certi versi ricorda quella dell'immortale The Bard's Tale. Di tanto in tanto ascolterete il vostro eroe sottolineare alcune sue "imprese" con battute ironiche e spesso una voce fuori campo vi fornirà suggerimenti sotto forma di battute taglienti e puntuali.
La modalità Campagna, che rappresenta il cuore del gameplay di Gauntlet: Slayer Edition, può essere affrontata sia in singolo (offline e online) che con altri tre giocatori... ed è proprio qui che il titolo Harrowhead dà il meglio di sé e fa rivivere alla grande i suoi illustri avi.
Già dai primi giorni la rete si è riempita di appassionati che si sono dati da fare per scalare le classifiche mondiali e devo ammettere di essere rimasto sorpreso dalla facilità con cui è possibile trovare una partita a cui partecipare. Molto positivo è stato anche il test online, che tranne in rari casi non ha evidenziato problemi di lag o rallentamenti troppo pesanti.
Il lavoro di conversione svolto dal team di sviluppo è quindi filato via liscio e consegna nelle mani dei giocatori un prodotto tanto semplice quanto ipnotizzante, uno di quei titoli da cui staccarsi è davvero difficile. Anche il sistema di controllo è stato adattato al pad PS4 senza alcun problema, con i due stick preposti al movimento del protagonista e al fuoco primario, e i dorsali utilizzati per magie e poteri vari.
La longevità, discorso spesso spinoso in questa categoria di giochi, non è però eccezionale, soprattutto se siete quel tipo di giocatore che va dall'inizio alla fine fregandosene del potenziamento dei personaggi o del macro-cosmo di sfidanti (e amici) che popolano la rete. La modalità principale può essere conclusa in una manciata di ore ma se puntate ai livelli di difficoltà più alti le cose cambiano e non poco. Aggiungete le sfide settimanali e la voglia di andare sempre più avanti nella sfida Infinita e avrete tra le mani un titolo che non fa sicuramente della varietà la sua bandiera ma che è in grado di tenervi compagnia per un bel po'.
In questa afosa estate c'era bisogno di un titolo 'leggero' come questo. Sicuramente non vincerà l'Oscar per la sceneggiatura, non ha la complessità di altri action-GdR o dei migliori dungeon crawler in commercio e non apporta novità di particolare rilievo al gameplay originale, ma proprio questa sua estrema accessibilità lo rende quasi irresistibile.
In attesa dei primi botti di fine estate, da Until Dawn a The Phantom Pain, non possiamo non consigliarvi d'investire una ventina dei vostri sudati euro in questo gioco. Se proprio non siete appassionati folli del genere magari attendete qualche saldo, ma non perdetelo d'occhio.