GDC: i videogiochi non sono arte
Lo dicono Fumito Ueda e Suda 51.
Fumito Ueda ha dichiarato pubblicamente che ICO, ritenuto da molti un capolavoro artistico, non è stato concepito come un'opera del genere, a prescindere da ciò che sostiene la critica (o presunta tale). Ueda è intervenuto in una delle tante conferenze della Game Developers Conference, come riportato da Gamasutra, sostenendo che l'impostazione del lavoro del suo team non è certamente impostata verso ciò che la gente, la stampa e presunti paladini del bene (dei videogiochi), sembra ritenere presuntuosamente la sua intenzione di base: l'arte per l'appunto. "Personalmente non è proprio la nostra filosofia" ha dichiarato il simpatico e geniale giapponesino "Io e la mia squadra abbiamo sempre lavorato tenendo a mente un concetto fondamentale che è quello di divertire e intrattenere, mettendo nei nostri lavori il nostro modo di essere e un tocco particolare che può essere stato frainteso e interpretato come un qualcosa che in realtà, non è. Il feedback è sempre ben accetto ma non è arte quella che cerchiamo di fare".
Ancora più diretto Suda 51, intervenuto allo stesso meeting: "Noi facciamo giochi, la gente pensa che siano arte. Spesso mi capita di andare in bagno e tornare con un'ottima idea. Stare da soli a riflettere è molto importante".
Meditate gente. Meditate.