Gears of War 2
Il giorno dopo quello della Locusta...
I momenti scriptati sono innegabilmente eccitanti, come quando i colpi di mortaio piovono dal cielo turbinando, lasciando dietro di loro una scia di fumo nero, maciullando i vostri vicini con imponenti esplosioni, cambiando la morfologia del terreno con profondi crateri o generando frane. A tutto questo si aggiunge la frenetica battaglia con il derrick guidto dalle Locuste che fornisce lo spettacolo necessario durante lo scontro con un miniboss.
Giunti ad una città di montagna completamente deserta, il gioco cambia ritmo ancora una volta presentando un nuovo nemico. Il Ticker è uno scarafaggio gigantesco con una simpaticissima mina fissta alla sua schiena. Dato che attacca in massa, affiderete il successo e la vostra sopravvivenza alle esplosioni a catena che dovreste riuscire a generare colpendo le mine da una distanza appropriata. Si tratta di una strategia utile dai risultati assai divertenti.
Ci sono poi anche nuove armi come il mortaio che si pianta semplicemente nel terreno con il grilletto sinistro e si attiva con il destro. Sulle prime, per via del puntamento che è comandato anch'esso dal grilletto destro, l'operazione risulta piuttostointricata, ma con il progredire del gioco e l'aumentare della vostra abilità nell'uso di questo strumento di distruzione, riuscirete a far piovere morte sugli equipaggi di Boomer anche piuttosto distanti, mentre i vostri compagni si prenderanno cura dei nemici più vicini.
Ma il primo capitolo di Gears 2 tiene in serbo i suoi monenti più intensi per il finale. Il primo vi vedrà all'interno di un tunnel completamente buio, fatto che manderà lo schermo della vostra televisione completamente "a nero" con l'eccezione degli sporadici colpi che sparerete nell'oscurità. Qui sarete attaccati da un'orda di ripugnanti Ticker che potranno essere identificati unicamente dal raggelante suono che emettono.
Nella sua smplicità rappresenta uno dei momenti di tensione più memorabili fin dal livello ambientato a Ravenholm visto in Half-Life 2. Il tutto è immediatamente seguito da un secondo brivido intenso: il primo, velocissimo sguardo a una nuova Locusta, la Skorge, che vedrete mentre passeggia felicemente attorno a un derrick, mostrando con orgoglio il suo bastone a doppia lama di motosega. Lo Skorge è apparentemente il samurai del mondo delle Locuste e, rispetto alla pesantezza dei canonici grunt, sembra un bisturi paragonato a una mazza ferrata. A dispetto del fatto che possa in qualche modo somigliare a un Bionicle della LEGO lasciato troppo a lungo vicino al camino, lo Skorge promette di essere un cliente assai scomodo in combattimento. "Vi farà sudare," suggerisce cortesemente il lead designer Cliff Bleszinksi.
Con la modalità Campagna che sembra essere rifinita al punto giusto e affilata come la lama di un rasoio, anche il multiplayer dovrebbe essere in grado di regalare brividi e innovazione grazie all'introduzione della nuova modalità Horde. Giocabile su qualsiasi mappa multiplayer, questa modalità è una pura e semplice competizione per i punti accumulati che vede cinque giocatori fronteggiare ondte di nemici differenti.
Ci sono 50 ondate in totale, con i nemici che migliorano in precisione e salute ogni dieci. Per farvi un'idea di come funzioneranno le cose lo stesso Bleszinski, che possiamo immaginare sia piuttosto bravo al videogioco che ha creato, non è riuscito ad andare oltre la ventisettesima ondata. Fate voi.
Tra un'ondata e l'altra, la modalità Horde non si resetta ed è come se andasse in pausa, spostando l'enfasi sulla frenetica ricerca di nuove armi sparpagliate sul terreno e sull'identificazione di un miglior rifugio prima che il massacro ricominci. Giocare sulla nuova mappa Day One - un incrocio cittadino sprprendentemente colorato, completo di insegne al neon, un ristorante in stile anni '50 e persino una sala giochi piena di cabinati in funzione - è un'ottima esperienza che offre la possibilità di alternare il gamplay da cecchino con combattimenti ravvicinati, un'alternanza tra alto e basso che scorre in modo molto natyrale. .
Anche qui l'intelligenza artificiale, così come nella campagna principale, sembra significativamente migliorata, con Locuste che cercano di levarsi dai guai guadagnando coperture o che tentano sortite se sottoposte a fuoco nemico. Avrete anche l'opportunità di provare alcune nuove armi come la gatling gun, molto potente ma con alcuni difetti come quello di rallentarvi nei movimenti causa del peso e l'impossibilità di essere usata quando sarete al coperto.
La nostra preferita è lo Scorcher, un simpatico lanciafiamme che è però assolutamente inutile a distanza, ma esistono anche coperture portatili. Si tratta di accessori piuttosto utili che somigliano a un coprimozzo disegnato da Jean-Paul Gautier e che possono essere usati in movimento o piantati nel terreno.
Anche se non c'è pericolo che Gears venga stritolato dalla competizione natalizia, la vicinanza temporale della sua uscita con titoli innovativi come Mirror's Edge e LittleBigPlanet potrebbe far apparire il buon vecchio massacro organizzato da Epic come poco eccitante o stimolante.
Ma nella sua essenza GoW 2 è ben lontano dall'essere un gioco datato. Mentre la campagna in singolo continua a portare mescolare il gameplay riflessivo di Resident Evil con la maestosità di Halo e il multiplayer allarga la sua vocazione verso territori simili a quellidi Geometry Wars e compagnia bella, possiamo scommettere che entro Natale ai canti tradizionali si sostituirà il gelido suono di milioni di crani di Locuste che vengono fracassati.
Gears of War 2 iverrà pubblicato in esclusiva per Xbox 360 il 7 novembre. Per maggiori informazioni sul gioco e su come il suo sviluppatre ritiene sia mogliorato, leggete la nostra Eurogamer TV intervista Cliff Bleszinski.