Gears of War 4 - recensione
Un omaggio al passato.
Dopo aver rivitalizzato la serie di Halo, lasciata orfana da una Bungie passata ad Activision, Microsoft prova a rilanciare l'altro suo grande cavallo di battaglia, Gears of War.
Inizialmente visto come un mero sfoggio di potenza grafica, la produzione di Cliff Bleszinski in realtà si rivelò uno dei più brillanti shooter della scorsa generazione di console, capace di introdurre alcuni concetti nel genere come la ricarica attiva, le coperture dinamiche o l'orda, poi divenuti dei veri e propri modelli da copiare.
Ma non solo, l'intelligente campagna cooperativa alternava luoghi e situazioni con ritmo e gusto, portandovi in giro per un universo semplicemente abbozzato ma affascinante. Senza considerare il multiplayer competitivo: veloce, violento e vario, grazie a tante mappe ben disegnate, un ottimo design delle armi e tante modalità diverse. Un cocktail quasi perfetto, che non poteva che ammaliare milioni di fan.
Non c'è da stupirsi dunque che il team di The Coalition, nato dalle ceneri di Microsoft Vancouver e Black Tusk Studios e diretto dal veterano Rod Fergusson, si sia trovato col difficile compito di ridare vita alla serie sulla nuova generazione di console senza rischiare di scontentare l'orda di fan in spasmodica attesa del ritorno dei Gears.
Lo strappo, comunque doveva esserci, dato che la trilogia firmata da Epic Games non lasciava tanto spazio per essere continuata. Ecco che dunque dovrete abituarvi a tre nuovi protagonisti, ossia J.D. Fenix, il suo amico Delmont "Del" Walker e la bella Kait Diaz, pronti a raccogliere l'eredita di Marcus e Dom.
Arrivando da circa una ventina d'anni di relativa pace, il terzetto è decisamente più allegro e spensierato degli originali Gears ma presto le vicende si incupiranno a sufficienza da far perdere loro un po' di ingenuità. Un cambio generazionale simile a quello che avverrà in Watch Dogs 2, dunque, che potrebbe non piacere a tutti, soprattutto a quelli che cominciano ad avere qualche anno di troppo sulle spalle, per via dell'aspetto esageratamente piacevole e stiloso dei tre protagonisti, davvero lontano dall'estetica viscerale dei personaggi originali. Il che va di pari passo con la perdita di quel tocco da film d'azione anni '90 (e che ha reso immortali frasi tipo "Blaaah che puzza! Ma di che sono fatti? Di merda?!").
Gusti a parte, il vero problema della campagna a due giocatori, da poter disputare anche in split screen sulla stessa macchina, è il ritmo monocorde col quale viene raccontata. I livelli, piuttosto stretti e lineari, sono un susseguirsi di combattimenti, brevi dialoghi, combattimenti, dialoghi, e boss piuttosto telefonati e non sempre ispiratissimi. Le campagne dei precedenti giochi vedevano alternarsi non solo diversi scenari ma anche situazioni sempre differenti e divertenti, nelle quali si combatteva ma in maniera sempre differente. Per rendersene conto basta ricordare la sequenza dei krill nei quali uno controllava un faro o quella a bordo della macchina del primo Gears.
Gears of War 4, invece, riproporrà per più volte lo stesso combattimento e al settimo gruppo di robot rovesciato da un cargo l'effetto sorpresa sarà discretamente scemato. A questo si aggiunge che il livello di difficoltà è dato più dalla fragilità dei vostri corpi, pronti ad esplodere in ogni occasione nelle partite più impegnative, piuttosto che dall'intelligenza artificiale nemica, cosa che rende alcuni combattimenti piuttosto frustranti.
L'impressione che abbiamo avuto dalla campagna di Gears of War 4 è dunque quella di essere stata messa nelle mani di un team meno talentuoso e brillante di quello che Bleszinski aveva a sua disposizione. I The Coalition hanno creato una buona esperienza, piuttosto longeva ed impegnativa, senza però riuscire a graziarla con qualche innovazione e colpo di genio.
Il che è un peccato, dato che lo sforzo per introdurre non solo un nuovo set di protagonisti, ma un intero nuovo mondo e nuovi avversari, è piuttosto riuscito. Scoprirete presto che le Locuste non sono state le uniche a pagare un dazio il giorno della loro fine e che l'Umanità è nuovamente sull'orlo dell'estinzione, assediata dalle forze della natura.
È piuttosto riuscito anche l'effetto nostalgia, con vecchie conoscenze (e non stiamo parlando solo di persone, ma anche di armi) che si riaffacceranno sul vostro cammino, più qualche interessante novità, che vi regalerà diverse soddisfazioni in multiplayer. E qui la Coalizione sembra decisamente più a suo agio.
Nelle tante modalità competitive e nella nuova Orda 3.0, infatti, abbiamo trovato il vero valore aggiunto di Gears of War 4. La nuova Orda chiede a squadre composte da un massimo di cinque giocatori di sopravvivere a 50 ondate di nemici dalla difficoltà crescente. Ogni 10 ondate arriverà un boss da abbattere.
Le principali novità sono due: da una parte abbiamo il Fabbricatore, ovvero uno speciale oggetto nel quale investire i punti ottenuti durante la partita per comprare nuove difese o armi. Queste potranno poi essere posizionate liberamente all'interno della mappa per darvi una mano a contenere i nemici. Il Fabbricatore, inoltre, potrà essere migliorato in modo da consentirvi di creare fortificazioni sempre più efficaci con il passare delle ondate.
La seconda novità è il debutto delle classi, che consentirà ai giocatori d'interpretare un ruolo all'interno di un team. Ogni persona potrà scegliere liberamente che classe utilizzare e soprattutto le 5 skill da equipaggiare, tra le 13 a disposizione. Sia la classe che le skill potranno essere migliorate, garantendovi bonus sempre più efficaci.
Al termine della battaglia potrete guadagnare dei pacchetti di "figurine" che conterranno delle carte capaci di migliorare la vostra classe, di sbloccare alcune opzioni di personalizzazione estetica del vostro soldato o di velocizzare l'accumulo di esperienza. Tutte le carte potranno essere trovate durante una normale partita, ma ovviamente saranno l'ossatura del sistema di microtransazioni.
Le novità funzionano piuttosto bene e la possibilità di avere un sistema di difese variabile, oltre che di crescita del personaggio, non può che migliorare la varietà delle partite e prolungare la longevità della modalità stessa. Con dieci mappe e cinque classi differenti, già di base l'Orda 3.0 offre un discreto quantitativo di materiale sul quale confrontarsi contro molteplici nemici.
La stessa varietà e quantità di elementi caratterizza anche la parte competitiva di Gears of War 4. Dieci mappe e otto modalità dovrebbero consentire a chiunque di trovare la sfida che più lo soddisfa. Lo stile è il classico 5vs5 brutale e frenetico alla Gears, fatto di corse Gnasher in pugno, gioco di squadra e finisher.
Le mappe, come da tradizione, sono simmetriche e concentrano gli scontri nella parte centrale, pur consentendo di circumnavigare la zona di guerra piuttosto agevolmente. Tra queste non possiamo non citare Ingorgo, una delle più amate sin dai tempi del primo Gears of War e ancora dannatamente funzionale a praticamente qualunque modalità di gioco. La sensazione è che, a parte l'estetica, siano strutturalmente tutte piuttosto simili tra di loro, ma anche per questo sono tutte funzionali alle tante modalità proposte.
Tra queste troviamo dei grandi classici come Deatchmatch a squadre, Re della Collina, Zona di Guerra ed Esecuzione. Più originali sono invece Corsa agli Armamenti, dove ogni tre uccisioni l'arma di una squadra viene cambiata, Dodgeball, dove ogni kill consente di rianimare un compagno caduto o Gurdiano, una modalità nella quale la rigenerazione della squadra è presente fintanto che non eliminerete il suo leader. Chiude il lotto delle modalità Escalation, una modalità studiata per l'e-Sport nella quale dovrete occupare i tre anelli presenti nella mappa. Ad intervalli sempre più ravvicinati cominceranno ad apparire armi sempre più potenti e letali, mentre il tempo di respawn si dilaterà progressivamente.
A fare da corollario a questa pletora di opzioni abbiamo la possibilità di gestire una partita privata, di entrare in battaglia con un compagno in split screen e la possibilità di organizzare partite in LAN. Grazie al programma Xbox Play Anywhere potrete oltretutto giocare a Gears of War 4 sia su Xbox One sia su Windows 10 con un unico acquisto, sincronizzando la partita attraverso il cloud. Questo vi consentirà, oltretutto, di poter sfidare avversari provenienti da entrambe le piattaforme in crossplay.
Il teamplay sarà ancora al centro dell'esperienza, dato che i lupi solitari non avranno vita lunga all'interno di queste brutali arene, dove i nemici spuntano da ogni "fottuta parete" e dove le vostre morti saranno sottolineate da spietati effetti sonori.
Durante la durata della recensione abbiamo avuto diverse difficoltà a trovare un numero sufficiente di persone per testare in maniera esaustiva sia l'Orda 3.0 sia la modalità Versus, per cui rimandiamo di qualche giorno (perlomeno fino all'11 ottobre, giorno in cui Gears of War 4 arriverà nei negozi) il giudizio completo su queste modalità e dunque anche sul voto finale. La stabilità dei server e la velocità e l'affidabilità del matchmaking sono infatti elementi troppo importanti per capire la validità di Gears of War 4 online.
La nostra esperienza dice che tutte le partite effettuate hanno garantito un'ottima stabilità della connessione e performance del codice, consentendoci di riassaporare quel feeling unico di Gears of War. Anche da questo punto di vista il lavoro è stato più quello di preservare la tradizione e la memoria della serie, piuttosto che di innovare, ma i risultati sembrano comunque decisamente soddisfacenti soprattutto per i nostalgici di Marcus e soci.
Il feeling con le armi è sempre ottimo e ogni bocca da fuoco ha una propria personalità. Le nuove armi, poi, garantiscono quel mix di potenza e difficoltà d'uso che saprà esaltare i giocatori più esperti. I 60 fotogrammi al secondo garantiscono un'esperienza incredibilmente fluida e reattiva, fondamentale per lo stile di Gears. Il nuovo sistema di ricompense dinamico vi chiederà di selezionare prima di una partita il tipo di premio e l'azione che dovrete compiere per riceverlo, spingendovi di volta in volta a mantenere uno stile di gioco differente.
In altre parole è Gears of War, nel bene e nel male. Coloro che amano questo genere di esperienza online andranno a nozze con la nuova offerta di The Coalition, mentre se siete alla ricerca di qualcosa di nuovo l'esclusiva di Microsoft forse, non fa per voi.
Dal punto di vista estetico lo sviluppatore canadese ha svolto un ottimo lavoro su Xbox One, ma soprattutto su PC. Su console Gears of War 4 gira stabilmente a 30 frame al secondo durante la campagna e a 60 in multiplayer. I livelli ristretti e piuttosto guidati della storia hanno consentito agli sviluppatori di spremere l'Unreal Engine 4 sotto il profilo della mole poligonale e dei colori, sempre molto accesi e vivi, soprattutto se goduti su di un monitor HDR.
Il sistema di collisione e le animazioni sono un po' vecchiotti, ma è apprezzabile il tentativo di introdurre alcuni elementi distruttibili all'interno dello scenario. Le mappe multigiocatore, invece, sono molto classiche sia nello stile, sia nei colori, decisamente più freddi.
Su PC, invece, il lavoro di The Coalition potrà strapparvi più di un gemito di stupore grazie all'ottimo livello di dettaglio che è possibile ottenere, e a un comparto luci che rende più morbida ogni superficie. Su di un i5 6600k con una GeForce 780ti e 16GB di RAM, e su di un Asus ROG G752V, il motore grafico riesce a mantenere stabilmente i dettagli Ultra a 60 frame al secondo. Questo dovrebbe garantire una buona scalabilità verso il basso, ma anche consentire a chi è in possesso di configurazioni più performanti di poter puntare ai 4K.
Altalenante il discorso audio. Da una parte abbiamo una localizzazione in italiano non particolarmente ispirata, con battute troppo "pulite" e recitate con poca verve, dall'altra abbiamo un sistema di effetti sonori fenomenale, che aiuta a comprendere al volo alcune dinamiche di gioco come per esempio quando il caricatore è quasi vuoto o se un nemico sta per colpire. Buone le musiche di accompagnamento, anche se si nota ancora una volta il riutilizzo dei classici asset della serie, riproposti senza alcuna variazione.
In attesa di un giudizio definitivo per quanto riguarda il multiplayer, ci sbilanciamo nel dire che Gears of War 4 è un prodotto creato e pensato per i fan. Un omaggio alle radici della serie, ai suoi protagonisti, al suo multiplayer. Questo per molti potrebbe rappresentare il maggior pregio ma è anche la più grossa pecca di The Coalition, ovvero la mancanza di coraggio nel rischiare, non diciamo un nuovo stile nel gameplay, ma almeno un nuovo arrangiamento per le musiche.
Invece tutto è dove deve essere, ogni arma, suono, oggetto, ma a distanza di 10 anni l'effetto meraviglia è un po' svanito. La modalità Versus e l'Orda 3.0 sono comunque capaci di garantire un divertimento veloce, viscerale ed intenso, come solo GoW ormai sa fare. Si tratta solo dell'inizio comunque. Adesso che nuove basi sono state gettate e che la licenza è stata rivitalizzata, c'è ancora tempo per le innovazioni.
Gears of War 4 è un prodotto creato e pensato per i fan. Un omaggio alle radici della serie, ai suoi protagonisti, al suo multiplayer. Questo per molti potrebbe rappresentare il maggior pregio, ma per altri potrebbe essere la più grossa pecca di tutta a produzione. The Coalition ha sviluppato un prodotto solido e completo, competente sotto tutti i punti di vista, ma spesso si avverte la mancanza di coraggio nel rischiare, non diciamo un nuovo stile nel gameplay, ma almeno un nuovo arrangiamento per le musiche o una struttura per le mappe più varia.
Invece tutto è dove deve essere, ogni arma, suono, oggetto, ma a distanza di 10 anni l'effetto meraviglia è un po' svanito. La modalità Versus e l'Orda 3.0 sono comunque capaci di garantire un divertimento veloce, viscerale ed intenso, come solo GoW ormai sa fare. Coloro che dunque attendevano da tempo un nuovo Gears vedranno in questo quarto capitolo il messia, il ritorno di uno stile, di sensazioni e di un gameplay che nessun'altra serie è riuscita a riprodurre, gli altri, invece, potrebbero non cadere vittime di questo effetto nostalgia.
Si tratta solo dell'inizio comunque. Adesso che nuove basi sono state gettate e che la licenza è stata rivitalizzata, c'è ancora tempo per le innovazioni.