Gears Tactics - recensione
X-Com e Gears of War in un solo gioco.
È abbastanza raro vedere due franchise unirsi, più o meno ufficialmente, per dare vita a un nuovo gioco. Nel caso di Gears Tactics, il primo membro dell'unione è Gears of War, la serie di shooter in terza persona creata da Cliff Bleszinski e pubblicata da Xbox Game Studios. La serie nasce nel 2006 e rimane un'esclusiva Xbox fino al quarto episodio, disponibile anche su Windows 10; anche il recente quinto episodio, rilasciato a settembre del 2019, viene proposto per Xbox e PC.
La serie Gears of War ha bisogno di poche presentazioni visto il suo successo planetario e il suo status di killer application per Xbox. Il secondo membro dell'unione è la serie Xcom che è più che altro una forte ispirazione, nonché il campione in carica per il genere dei tattici a turni.
Da questa unione concettuale nasce Gears Tactics, un tattico a turni in cui comandiamo squadre di Gears in missioni lineari lungo una narrativa sviluppata in capitoli e sotto-capitoli.
In una recente intervista il creative director Steve Venezia ha spiegato come il design di Gears Tactics nasca da un prototipo di boardgame messo insieme dal team utilizzando la trasposizione in gioco da tavolo della serie firmata Fantasy Flight e le classiche regole dei boardgame tattici.
Questo "dietro le quinte" è particolarmente interessante perché la prima cosa che impressiona di Gears Tactics è proprio la totale assenza della classica griglia su cui muovere i propri soldati. Rimangono i punti movimento, e quindi, comunque, un movimento a step discreti, ma l'assenza della griglia rende l'esperienza più realistica, più ricca di possibilità e in definitiva più vicina a un gioco d'azione.
A prima vista non sembra che Gears Tactics si discosti molto dagli stilemi del genere, assenza di griglia a parte, ma, man mano che si gioca, ci si rende conto che la nuova creatura dei The Coalition ha una sua personalità molto peculiare. Il team si è focalizzato sul rendere l'esperienza più aderente possibile all'atmosfera della serie Gears of War. Questo vuol dire rispettarne i valori, quindi carneficine in quantità, gore senza limiti e, in generale, azione improntata alla brutalità e a kill count molto, molto alti.
I nemici in ogni missione sono tanti, molti di più di quanto ci si possa aspettare in Xcom. E molti di questi nemici sono estremamente fragili, carne da cannone insomma. I Wretch in particolare assaliranno il vostro gruppo in stormi e vi costringeranno a identificare le strettoie in cui si affolleranno e a impostare overwatch incrociati per macellarli. Il risultato è spesso una carneficina in cui si eliminano anche decine di nemici a turno.
Oltre agli overwatch incrociati, infatti, il vostro team dispone di granate e mine infinite (ma usabili dopo un cool-down) e di una serie di abilità parecchio interessanti. Le abilità sono, in effetti, uno dei punti forti di Gears Tactics.
L'abilità principale di cui dispongono tutti i soldati fin dall'inizio del gioco è quella delle esecuzioni. Quando certi nemici esauriscono l'energia sotto i vostri colpi cadono in stato di incoscienza; a questo punto chiunque dei vostri soldati si trovi a portata di movimento può finire il poveretto con la consueta animazione sanguinolenta in stile Gears. L'esecuzione assegna un punto-azione aggiuntivo a tutti gli altri membri della squadra.
Ciò vuol dire che, utilizzando un po' di sagacia tattica, potrete abbastanza facilmente creare degli effetti a catena che letteralmente moltiplicheranno i punti a vostra disposizione in un turno. Il risultato netto è una carneficina prolungata, una sorta di combo tattica estremamente soddisfacente che costituisce uno dei picchi di divertimento del gioco.
Ma questa abilità è solo la punta dell'iceberg perché le cinque classi di soldati disponibili (Vanguard, Support, Heavy, Scout e Sniper) hanno ognuna quattro alberi di abilità in cui potrete spendere i punti esperienza guadagnati. Queste quattro ramificazioni non si escludono a vicenda, ma permettono al giocatore di mescolare a piacimento, pena ovviamente la maggior difficoltà nel raggiungere le abilità più potenti di una ramificazione.
Le abilità sono moltissime e aggiungono una miriade di possibilità ai combattimenti. Ci sono abilità che sbloccano punti-azione aggiuntivi, altre che aumentano le chance di colpire e altre ancora che abbassano i turni di cool-down di altre abilità. Ma la lista è lunga e si va anche su talenti difensivi legati al recupero di punti vita o a una protezione da danni aumentata.
Insomma, se Gears Tactics sul campo di battaglia sembra un'esperienza molto votata all'azione, in verità avrete a disposizione un armamentario pressoché infinito di opzioni tattiche da combinare tra loro per ottenere i risultati migliori in combattimento.
In ogni missione potrete variare la vostra squadra scegliendo personaggi differenti e riassortendo armi e armature. Anche queste ultime sono dotate di abilità particolari e aggiungono ulteriori opzioni; scegliendo accuratamente potrete insomma creare personaggi specializzati e in grado di raggiungere livelli di abilità francamente spaventosi.
Purtroppo, tra una missione e l'altra non c'è molto altro da fare, ed è qui che Gears Tactics rilascia l'acceleratore e si differenzia da Xcom in maniera decisa. Non esiste ricerca, non esiste gestione strategica della situazione e la storia è molto lineare. Gears Tactics si focalizza sull'azione sul campo di battaglia e la vostra base ha l'unico obiettivo di arricchire le opzioni tattiche a vostra disposizione.
Tornando quindi proprio sul campo di battaglia, bisogna specificare che le missioni sono totalmente scriptate e dotate di checkpoint da quali potete ripartire in caso di disastro. L'endgame di Gears Tactics prevede la modalità 'Veteran' nella quale è possibile proseguire all'infinito con la nostra squadra di Gears su mappe rimescolate.
Ma se qualcuno alzerà un sopracciglio di fronte all'assenza di randomizzazione e alla linearità delle missioni, va specificato che le novità portate nel genere da Gears Tactics sono tali e tante da garantire un'esperienza tra le più divertenti oggi tra i giochi tattici. Facciamo qualche altro esempio.
I punti-azione di cui si dispone sono utilizzabili liberamente per qualsiasi abilità o azione; quindi si può sparare, e poi muovere o viceversa e scegliere liberamente quando attivare qualsiasi skill. Anche gli overwatch sono stati ritoccati e resi più interessanti. A seconda di quanto si estende il raggio del cono di overwatch questo si amplierà, ma il fuoco che scatenerà sarà anche più impreciso, ed ecco quindi una nuova decisione interessante. Gli accerchiamenti rimangono fondamentali, come comanda il genere, e spesso fanno la differenza tra successo e disastro.
Altra caratteristica originale di Gears Tactics è la presenza di boss di fine capitolo con pattern da imparare e strategie particolari da mettere in atto. Si tratta di scontri particolarmente tesi e decisi sul filo del rasoio in cui le singole decisioni sono ancora più importanti e determinanti.
L'unico punto debole che abbiamo riscontrato nei combattimenti è la IA non sempre all'altezza della situazione con decisioni a volte un po' bizzarre a livello tattico e una disponibilità eccessiva dei nemici a correre allegramente nei nostri coni di overwatch. Altre volte alcuni nemici sono rimasti stranamente nascosti nelle retrovie mentre i loro compagni avevano un disperato bisogno d'aiuto; questo ci ha permesso di affrontarli separatamente e averne la meglio piuttosto facilmente.
A livello estetico Gears Tactics rispetta la tradizione Gears; questo vuol dire che il gioco è letteralmente una gioia per gli occhi con una grande abbondanza di dettagli negli scenari e il tema futuristico/steampunk della serie rispettato e riprodotto fedelmente. Esplosioni, animazioni, sequenze in computer grafica...tutto trasuda qualità da produzione tripla A. Parlato e testi seguono la stessa stregua con un'aderenza completa alla qualità e ai temi della serie.
In definitiva Gears Tactics è una perla tattica che porta nel genere una gran quantità di novità, una personalità ben precisa e una formula dedicata agli appassionati di tattici a cui la parte strategica di gestione della base non interessi. Una IA più efficiente e sfidante avrebbero garantito un punto in più al voto in calce.