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Ghost Pirates of Vooju Island

Pirati e rum ma senza scimmie...

Alzi la mano in sala chi non conosce il mantra storico “scimmie, rum e pirati”. Mmm.. bravi, nessuno osa farsi beccare impreparato. E ora alzi la mano chi non sa chi sia Bill Tiller? Mmm..vedo già qualcuno in difficoltà.

Se però avete un retaggio culturale che si perde negli anni d'oro della sempre fedele LucasArts, non faticherete nel riconoscere nel buon Tiller l'artista dietro il terzo capitolo della saga di Monkey Island, nonché l'autore di A Vampire Story, discreta avventura grafica di cui ci siamo occupati in tempi recenti.

Cercando di cavalcare l'onda lunga del fattore nostalgia, Autumn Moon Entarteinemt ha così deciso di calare il poker d'assi, andando a toccare atmosfere caraibiche troppo spesso invocate da giovani e vecchi avventurieri in tutto il mondo, osando proporre però allo stesso tempo un propria variante. Ecco quindi arrivare il coraggioso Ghost Pirates of Vooju Island, portato in Italia dagli operosi ragazzi di Adventure Productions.

Anche sotto forma di fantasma, Jane rimane sempre un bel pezzo di pirata.

Se coltivate qualche timore di trovarvi di fronte a un clone mal riuscito di Guybrush Threepwood, tranquillizzatevi all'istante: la storia che vi vedrà protagonisti fra isole caraibiche, maledizione e sangue di pollo è probabilmente uno dei soggetti più originali proposti sul tema negli ultimi anni e la struttura generale ricalca maggiormente un altro classico come Day of The Tentacle piuttosto che le avventure del giovane aspirante pirata.

Preso infatti possesso della partita dopo una breve ma piacevole introduzione, vi ritroverete, esattamente come nel classico Lucas, al comando di ben tre personaggi distinti, ognuno dei quali dovrà poi compiere la propria parte di storia per permettervi di giungere al lieto (ma deludente) finale. Potrete così guidare di volta in volta la bella Jane, il cuoco Blue Belly e il mistico Papa Doc, il tutto nel tentativo di fermare la terribile maga Zimbi dai suoi propositi di sovvertire l'ordine dei pirati con l'aiuto del malefico Barbaverde.

A differenza di quel gran pezzo di software, non potrete però scambiare gli oggetti raccolti fra i personaggi ma di contro potrete chiedere il parere di tutti e tre i vostri eroi qualora uno di essi raccolga qualcosa e lo ponga nel suo inventario. Una variante piacevole che apre la porta a una serie di situazioni interessanti, sia sul fronte dei dialoghi che soprattutto nella costruzione di alcuni enigmi, i quali beneficiano sicuramente di questa sovra struttura aggiuntiva, pur non brillando per originalità.

Sembra che nascere a mezzanotte permetta di vedere gli spiriti...

Il tutto comporta poi che quando vi stancherete o vi ritroverete bloccati in uno dei tre segmenti di ciascuno dei due capitoli che compongono il gioco, potrete spostare le vostre meningi sui problemi che attanagliano uno degli altri due personaggi, così che difficilmente vi troverete con qualche tempo morto.

Mentre cercherete di recuperare i vostri corpi e di salvare dalla congiura in atto il capitano Flint, l'attuale capo dei pirati, non potrete inoltre far altro che compiacervi di fronte al meticoloso lavoro svolto in fase di caratterizzazione, tanto efficace da rendere in maniera eccellente un'atmosfera forse ancora più fedele alle leggende piratesche rispetto a quanto riuscì a suo tempo l'illustre mentore. Il numero di antagonisti e di personaggi di contorno che vengono proposti e soprattutto la loro qualità complessiva penso siano davvero il fiore all'occhiello di questa produzione e le premesse gettate per eventuali seguiti hanno tutto per germogliare ed entrare nei cuori degli appassionati.