Ghostbusters Spirits Unleashed, la recensione
Gli eredi di Venkman, Stantz, Egon e Zeddemore diventano un videogioco.
Rispondete con sincerità: voi credete agli UFO, alle proiezioni astrali o alla telepatia? Credete all'ESP, alla chiaroveggenza, alla fotografia spiritica, alla telecinesi, ai medium scriventi e non scriventi, al mostro di Lochness e alla teoria sull'Atlantide? Se avete risposto affermativamente a tutte queste domande... siamo pronti a credere in voi. Purtroppo, di stipendio fisso non se ne parla, ci dispiace, ma l'azione non mancherà e garantiamo anche qualche brivido non richiesto.
Sono esattamente 13 anni che attendiamo un nuovo gioco di Ghostbusters. L'ultimo è stato il titolo sviluppato da Terminal Reality che fungeva da ipotetico terzo capitolo della saga cinematografica, nel quale il team originale accoglieva tra le sue file un rookie pronto a farsi “smerdare” pur di ripristinare “la quantità normale di energia psico-cinetica”. Era un buon titolo, con un gameplay capace di catturare l'attenzione sia del pubblico più affezionato che delle generazioni meno legate al franchise.
Da allora il silenzio più totale, interrotto solo per un attimo dall'edizione remastered del suddetto gioco uscita nel 2019 su PS4, Xbox One e Switch. D'altronde è comprensibile, stiamo parlando di una licenza di peso con cui molti sviluppatori hanno paura di incrociare i flussi. Non è il caso di Illfonic, che ha abbracciato il progetto con entusiasmo completando così la loro personale trilogia cinematografica dopo le esperienze di Predator: Hunting Grounds e Friday The 13: The Game.
Se avete giocato almeno uno dei due titoli appena citati non avrete problemi ad adattarvi al gameplay di Ghostbusters: Spirits Unleashed, che ancora una volta mette al centro dell'esperienza il multiplayer asimmetrico, lasciando comunque aperta la porta del single-player ai giocatori meno avvezzi alle interazioni online. L'impronta lasciata dai precedenti titoli sviluppati da questo team si vede soprattutto nella tendenza a rilasciare i giochi con una quantità di contenuti non particolarmente ricca, per poi arricchirli successivamente con la regolare uscita di DLC.
In questo caso parliamo di una mezza dozzina scarsa di mappe abbastanza intricate e ben disegnate ma non particolarmente estese, e di una sola modalità di gioco di nome Caserma dei Pompieri. La vostra attività partirà e si evolverà proprio dalla mitica base degli Acchiappafantasmi, che per l'occasione è stata rinnovata e ampliata dal buon Winston. Qui potrete personalizzare il vostro personaggio, potenziarne l'attrezzatura e provarne l'efficacia, andare a caccia di Easter Eggs cinematografici ma soprattutto iniziare a disinfestare la città accettando le missioni dall'agenda che si trova sulla scrivania una volta occupata da Janine.
Voi, insieme ad altri tre compagni gestiti da amici o da altrettanti bot, entrerete nella location selezionata, sia essa una vecchia prigione, un pub o un museo di storia naturale, e dovrete impedire che questa venga infestata e abbandonata dagli occupanti. All'inizio sembrerà tutto normale, gli impiegati e/o avventori se ne andranno in giro abbastanza tranquilli (capirete il loro stato di allerta dall'icona posta sopra la loro testa) e niente sembrerà fuori posto. Ben presto però arriveranno i primi segni dell'infestazione: un urlo, una persona che corre via terrorizzata, una sedia che fluttua o chissà cos'altro.
Da quel momento voi e i vostri compagni dovrete scovare la posizione dei fantasmi, o meglio dei “portali” dai quali questi trasmigrano nel mondo reale. Sono tre e dovrete chiuderli per evitare il respawn dell'ectoplasma in questione, che una volta costretto nel nostro mondo potrà essere definitivamente catturato. Non avrete tutto il tempo del mondo, visto che nel frattempo l'infestazione andrà avanti e, una volta raggiunto il 100%, la partita sarà persa.
La presenza degli spiriti verrà spesso tradita da un movimento sospetto, da un oggetto che si muove da solo o da una scia luminosa che prima non c'era. A quel punto dovrete fare affidamento sul misuratore PKE e sullo zaino protonico per farlo comparire e avere così una possibilità di confronto diretto. Il fantasma può passare attraverso i muri e muoversi a 360°, cosa che rende molto facile “spezzare” il flusso che lo trattiene. Spesso inoltre è accompagnato da scagnozzi di piccola taglia che si fanno fuori abbastanza facilmente ma che possono rendere più difficile l'operazione di cattura.
Dovrete inoltre fare attenzione alla vostra attrezzatura. Gli zaini si possono surriscaldare e quando questo accadrà sarete obbligati a raffreddarli. Potreste anche esaurire l'energia delle trappole e in questo caso dovrete ricaricarle in appositi punti posizionati sulla mappa. Vi succederà anche (ovviamente) di essere “smerdati”, cosa che rallenterà i vostri movimenti e di conseguenza il vostro apporto alla battaglia. Potrebbe capitarvi persino di essere terrorizzati e di perdere il controllo del personaggio, in questo caso non dovrete fare altro che rimanere in compagnia del gruppo per ritornare alla normalità.
Tutto risulta più semplice se voi e i vostri compagni collaborerete per la stessa causa. Per vincere una sfida in Ghostbusters: Spirits Unleashed è fondamentale il gioco di squadra, e ogni elemento del gameplay è costruito per incentivare la collaborazione visto che da soli difficilmente riuscirete a portate a compimento i lavori. Soprattutto le prime partite risultano piuttosto caotiche in quanto la morfologia delle mappe non permette di tenere facilmente sotto controllo la posizione degli altri giocatori e la facilità con cui i fantasmi sfuggono alla morsa protonica fa sì che buona parte dei match si traducano in corse a perdifiato, nella speranza che il maledetto ectoplasma si palesi da qualche parte.
Con il tempo, l'esperienza e il potenziamento dell'equipaggiamento le cose migliorano ma in linea generale possiamo dire di non trovarci di fronte allo “shooter” più tattico di sempre. Se per fare tutto questo avete a disposizione da uno a tre amici, a meno che questi non siano totalmente incapaci, le possibilità di vittoria saranno abbastanza alte.
Al contrario, giocando in singolo dovrete affidarvi all'Intelligenza Artificiale dei bot che, diciamo, non è esattamente la punta di diamante della produzione. Ciò significa che se state valutando di acquistare Ghostbusters: Spirits Unleashed per godervelo soli soletti sul vostro divano, forse dovreste pensarci due volte.
Il discorso cambia un po' nel caso siate poco avvezzi alla caccia allo spirito maligno e vi attiri di più l'idea di infestare, possedere e spaventare inermi visitatori. Spirits Unleashed vi permette di fare anche questo. Un quinto giocatore può impersonare uno dei mostri fluttuanti disponibili nel gioco, i quali possiedono poteri che di fatto permettono di equilibrare il divario dovuto all'inferiorità numerica.
Il gioco nei panni di un fantasma è inquadrato con la classica visuale da TPS, molto più pratica vista la maggiore libertà di movimento, e l'obiettivo è diametralmente opposto: infestare il livello con la sua semplice presenza e con la possibilità di spaventare gli umani o possedere oggetti, che a loro volta andranno a confondere l'operato dei Ghostbusters. Una volta raggiunto il 100% di infestazione è necessario “sopravvivere” altri 90 secondi per far sì che la partita venga dichiarata vinta dallo schieramento ectoplasmico.
Alla fine del confronto le azioni di Acchiappafantasmi e Spiriti verranno giudicate in base ai risultati ottenuti, che andranno ad aumentare il livello dei personaggi. Questo sbloccherà nuovi equipaggiamenti e poteri e farà progredire la “storia” del gioco. Abbiamo volutamente aggiunto le virgolette in quanto Ghostbusters: Spirits Unleashed non ha una vera e propria trama, il gioco procede su binari predefiniti e già dopo le prime 2/3 ore tende a riproporre sempre le stesse sfide e situazioni. Come accennavamo all'inizio, la quantità di contenuti disponibili al lancio è abbastanza scarsa e l'idea di giocare da soli che inizialmente ci solleticava è stata affossata dalla prova su strada.
Tecnicamente siamo su livelli discreti anche se appartenenti ad una generazione decisamente più indietro rispetto a quella attuale raggiunta da Sony e Microsoft. I modelli poligonali sono semplici ma “simpatici” e le architetture sono sufficientemente complesse per un titolo che fa della caccia il suo obiettivo primario. Sono però ingiustificati alcuni evidenti tentennamenti del motore di gioco, che già in presenza di due personaggi, una manciata di fantasmi, raggi protonici attivati e trappole spianate, vede calare il conto degli fps sotto la soglia di allerta. Anche qui serve qualche intervento per riportare le cose alla normalità.
Ghostbusters: Spirits Unleashed mette in campo tanta buona volontà per regalare ai giocatori quell'irresistibile mix di azione e umorismo che ha contraddistinto i primi due film della saga, ma nonostante il fan-service sia presente in quantità generosa grazie alla presenza di due membri del cast originale (come forse già sapete i personaggi di Bill Murray e del compianto Harold Ramis non sono presenti nel gioco) e a numerose citazioni dei film, manca qualcosa che impatti in maniera significativa chi si trova di fronte allo schermo.
Il titolo di Illfonic parte da un buon concept iniziale: mettere insieme una “vera” squadra che vada a caccia di fantasmi in giro per la città. Ciò che lascia nella memoria però è sottile come un foglio di carta, un'esperienza al momento troppo ripetitiva e poco profonda.
Nonostante i dubbi espressi fin qui, abbiamo deciso comunque di dare una valutazione sufficiente perché non possiamo negare di esserci divertiti nel corso delle sfide online e di aver intravisto in Spirits Unleashed un potenziale non indifferente. Come si direbbe a scuola è un voto d'incoraggiamento per quello che questo titolo può e deve dare, visto il lignaggio che si porta dietro.
Ci aspettiamo dunque un supporto corposo nel medio e lungo termine, che fornisca linfa vitale atta a giustificare la spesa iniziale non esattamente da titolo budget.