Ghostbusters: Il Videogioco
I fantasmi su Wii fanno meno paura.
Le rare sezioni puzzle comprese nel prezzo del biglietto non fanno molto per migliorare la situazione, risultando spesso o troppo elementari o eccessivamente fuori contesto: avere l'impressione che il vostro zaino protonico sia più simile a una lenza da pesca con il quale muovere gli oggetti, piuttosto che un arma ad alto valore tecnologico, è probabilmente più di quanto anche il fan più sfegatato possa arrivare a sopportare.
Anche l'intelligenza artificiale gioca il suo ruolo, sia nella gestione dei vostri compagni che nell'affrontare i vostri antagonisti: se i primi avranno la spiacevole tendenza a incrociare il vostro flusso (e più navigati sanno cosa questa cosa comporta), i secondi seguiranno schemi di attacco ripetitivi, difficilmente in grado di risultare una sfida degna di tal nome.
E nel caso foste in difficoltà, da buona tradizione Wii, non verrete abbandonati al vostro destino, con il prode Egon pronto a indicarvi come e quando attaccare.
Per quanto riguarda l'interazione a video, controllare il vostro giovane e sconosciuto acchiappafantasmi, come ormai da sempre più consolidata tradizione, vi vedrà sfruttare un'intuitiva collaborazione fra Nunchuck e Wiimote: mentre il primo sarà deputato ai movimenti, il secondo svolgerà il ruolo di telecamera e di mirino dei vostri “agili” fucili. Sebbene il tutto sia mosso da un motore 3D onesto, la resa non sarà però purtroppo sempre delle migliori, soprattutto nella gestione dei puntamenti.
Non preoccupatevi: non sarà necessaria una particolare precisione per avere la meglio dei vostri eterei nemici, in quanto il sistema si premurerà di imboccare il vostro raggio fino a destinazione, declinando tutta la difficoltà nel saper colpire i bersagli con il giusto tempismo.
Guardando al tutto nel suo complesso, un’aggiunta meritevole di attenzione sarebbe anche stata fatta rispetto alle versioni di Terminal Software, ma anche qui non ci si allontana in maniera decisa dalla soglia della sufficienza. Se infatti il multiplayer è stato cestinato in favore di una modalità cooperativa in split screen, decisamente una mancanza notevole nelle altre incarnazioni, quest'ultima risulta posticcia e appiccicata giusto come mero riempitivo piuttosto che inserita con cognizione di causa all'interno del contesto ludico.
È tutto da buttare quindi? Ovviamente no. Se si chiude un occhio sulle aspettative che accompagnano qualunque titolo che porta un'eredità tanto pesante, ci si ritrova di fronte a uno shooter onesto che difficilmente entrerà nella vostra personale classifica dei migliori giochi di tutti i tempi, ma che si lascerà giocare in maniera tranquilla.
Una resa tecnica solida inserita all'interno di una storyline che si offre come seguito del secondo capitolo della saga, possono inoltre essere motivi sufficienti per i fan per giustificare l'acquisto di un videogioco che altrimenti rischierebbe di perdersi nel mare magnum degli scaffali dei punti vendita. Come spesso accade tutto dipende da che parte intendiate vedere il vostro bicchiere.
È con un po’ di sconforto che ci ritroviamo quindi a terminare questa recensione, come potete evincere scorgendo il punteggio finale. Ancora una volta infatti, a fronte delle potenzialità che sarebbe state possibile implementare sfruttando appieno le caratteristiche peculiari della console Nintendo, il risultato è quanto mai scialbo. Red Fly Studio svolge in maniera lineare il compitino, dando alla luce un titolo che, pur non demeritando, non riesce però a rendere giustizia ad una licenza che rasenta le soglie del mito. Peccato, davvero peccato.