Skip to main content

I giochi dell'anno - World of Warcraft: Shadowlands

Un'espansione che unisce e fa riflettere.

In un anno come il 2020, che ha ristretto e talvolta impedito incontri fra amici e familiari, un gioco come World of Warcraft ha avuto un ruolo fondamentale per molti, risolvendo almeno in parte problemi di isolamento e solitudine. Collegarsi online e incontrare le versioni digitali dei nostri amici e membri di gilda, spesso provenienti da diverse nazioni e culture, ci ha permesso di rimanere collegati col resto del mondo, restando al sicuro nelle nostre abitazioni.

Ma l'espansione Shadowlands è andata oltre, fornendoci un mondo mai visto, quello dell'aldilà, che per molti versi i nostri eroi potranno visitare solamente da ospiti, data la natura del gioco e del protagonista, immune alla morte in senso definitivo. Ogni area delle Terretetre incarna diverse filosofie e ospita tipologie diverse di anime dannate, un po' come i cieli e i gironi danteschi. E la caratterizzazione di ciascuna di queste zone è ciò che rende l'espansione unica.

Guarda su YouTube

Le tematiche trattate durante il viaggio sono mature e colpiscono in profondità, mettendo allo scoperto le nostre paure e inquietudini. Dubbio, abbandono e ingiustizia sono emozioni che tutti abbiamo provato almeno una volta, quando abbiamo perso qualcuno a noi caro; vedere questi temi trattati in un videogioco MMO come World of Warcraft potrebbe sembrare fuori luogo, ma lo sfondo si rivela tremendamente adeguato e rappresenta un'area che non avremmo mai pensato di approfondire.

La regione che mi ha colpito più duro di tutte è sicuramente Bastione, la prima visitata dal nostro eroe. È perfetta in ogni punto nella rappresentazione del paradiso da cartolina: pace dei sensi, campi di grano che ondeggiano al vento e trasmettono serenità. Ma è una perfezione che nasconde tribolazione, dubbio e incertezza sul cammino verso l'illuminazione. Un cammino che costringe le anime qui destinate ad abbandonare i propri ricordi e le emozioni mortali per ascendere.

Molti degli NPC non riescono in questo percorso, e con una sorta di ribellione decidono di formare una fazione che semplicemente non ci sta: imperfezioni, emozioni e ricordi sono infatti le caratteristiche che ci rendono unici. Mi sono ritrovato molto in questi ribelli, ho condiviso le loro motivazioni e l'intera esperienza mi ha fatto riflettere.

La zona di Maldeaxxus sembra completamente agli antipodi riapetto a Bastione. Armature fatte d'ossa per una fazione di guerrieri votati alla difesa delle Terretetre.

Si tratta di pensieri ed emozioni che un gioco come WoW non mi aveva mai trasmesso. Ed è veramente strano vedere questo gioco in una luce diversa, accanto alle note assai leggere a cui siamo abituati.

Il 2020 ha cambiato tutti, per molti versi ci ha reso più riflessivi, più attenti a chi ci circonda, e in alcuni versi ha amplificato la nostra empatia. WoW si è adeguato a questo nuovo modo di vivere la nostra vita, fornendoci qualcosa di cui non sapevamo di aver bisogno.

Avatar di Alberto Naso
Alberto Naso: Appassionato di videogiochi fin dall'infanzia, non sembra voler smettere da adulto. Streaming, articoli e la gestione di un negozio di giochi riempiono le sue giornate, col desiderio di giocare sempre un'altra partita. Potreste incontrarlo molto probabilmente nelle vaste terre di Azeroth.
In this article
Related topics

Sign in and unlock a world of features

Get access to commenting, newsletters, and more!