Giochi del decennio: Splatoon ha avviato la rinascita di Nintendo - articolo
Danno a schizzo.
È davvero interessante vedere come il decennio appena passato per Nintendo sia diviso in due parti nette, separate dal lancio della console ibrida Switch. Non è così semplice, però: il Wii U, nonostante il suo fallimento, ha rappresentato una chance per Nintendo per fare il punto, riassestarsi e cambiare rotta.
Ha offerto anche la possibilità di sperimentare e di allestire una nuova generazione di talenti. Probabilmente Switch non avrebbe goduto dello stesso livello di successo se non fosse stato lanciato durante uno dei periodi più bui di Nintendo.
Tutto questo ha reso Splatoon una benvenuta esplosione di colore. Una nuova IP da Nintendo è un evento più unico che raro (le ultime che ci vengono in mente sono Tomodachi Life e Rhythm Paradise, ma in realtà bisogna scavare molto indietro fino a Pikmin per trovare una nuova IP con la stessa magnitudo), ed uno shooter multiplayer era decisamente un prodotto che sembrava molto lontano dalla zona di confort della compagnia.
Ma l'approccio alla fragfest adottato da Nintendo è stato perfettamente nintendoso, e Splatoon non ha un gameplay basato interamente su headshot, visto che bisogna ricoprire la mappa di inchiostro appiccicoso.
Si tratta di uno stravolgimento di tutti i canoni degli shooter? Non esattamente, visto che visto che questi vertono fortemente sull'occupazione degli spazi, mentre Splatoon è una reinterpretazione della formula ricostruita secondo la stessa immagine di Nintendo, ove i sistemi si mischiano giocosamente l'uno con l'altro in un titolo che è arrivato in una forma già molto solida.
Il primo Splatoon era talmente ben fatto che il suo sequel aveva realmente poco da migliorare (anche se Splatoon 2 ha aggiunto una richiestissima modalità single-player che ha praticamente raggiunto la perfezione con il contenuto aggiuntivo Octo Expansion).
Nei quattro anni dopo il lancio, Splatoon è diventato uno status symbol: in Giappone gli inkling sembrano celebri tanto quanto Mario e compagnia, e non è affatto un fenomeno temporaneo. Il design del gioco è allegro e gioioso, forse come nient'altro introdotto da Nintendo o da chiunque altro negli ultimi dieci anni.
E Splatoon ha aiutato a rendere nuovamente trendy Nintendo, e la vecchia generazione di designer ha ceduto il testimone a un nuovo gruppo di giovani. Uno dei director del primo gioco, Tsubasa Sakaguchi, sembra l'esempio perfetto dell'inventiva di questa nuova generazione (infatti ha contribuito a Nintendo Labo, una delle proposte più innovative degli ultimi tempi), mentre Hisashi Nogami si è gustato il suo ruolo di figura pubblica per la serie.
Potreste considerare Breath of the Wild come il coronamento di Nintendo per questo decennio, e non c'è dubbio che sia il suo miglior gioco. Ma per quel che ha ottenuto, Splatoon è una serie altrettanto importante.