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I giochi giapponesi stanno rivivendo una nuova età dell'oro grazie a Switch - articolo

Rhythm heaven.

Succede sempre, non è vero? Aspettavamo da una vita qualche buon rhythm action game a base di tamburi e batteria su Switch e, all'improvviso, ne arrivano due lo stesso giorno. Davvero, non vedevamo l'ora: abbiamo acquistato una copia di importazione di Taiko no Tatsujin: Drum n'Fun di Bandai Namco qualche mese fa, quando è uscito sul territorio nipponico, completo della periferica già vista nel classico arcade e abbiamo speso anche qualche settimana in compagnia di Gal Metal, l'extreeeeeme rhythm action che è stato mostrato al mondo dalla star dell'E3 2018: Tak Fuji.

Sono entrambi giochi divertenti, affascinanti... ed imperfetti. Taiko no Tatsujin: Drum n'Fun è un porting diretto di un classico moderno che è stato già protagonista di un paio di dozzine di incarnazioni in versione arcade dal momento del suo debutto, ad inizio secolo ed è il primo gioco della serie ad arrivare in occidente. Il titolo non ha bisogno di molte spiegazioni: c'è un tamburo e il giocatore deve colpirlo energicamente a tempo di musica in quello che è uno dei più apprezzati (e longevi) rhythm game sul mercato.

È qualcosa che vi sarà familiare se avete mai visto una sala giochi giapponese. Vicino all'ingresso di qualsiasi sala arcade degna di questo nome troverete una fantastica macchina di Taiko no Tatsujin, con i tamburi visibilmente consumati da anni di amorevoli maltrattamenti. Non c'è niente di veramente sofisticato in questo particolare gioco, è semplicemente divertente, colorato, chiassoso, il tipo di cosa assolutamente perfetta per le persone che visitano una sala giochi.

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Analogamente, non c'è niente di troppo sofisticato nemmeno nel porting per Switch del gioco. È Taiko no Tatsujin portato sull'ibrida di Nintendo, in tutta la sua colorata e cacofonica brillantezza e con tutti i disegni gioiosi che accompagnano le veloci note sullo schermo. La sua tracklist, inoltre, è davvero generosa e completa, con alcuni pezzi davvero fantastici. La versione per Nintendo, infatti, offre un'ottima selezione di medley provenienti da Splatoon e Kirby ma anche da serie di Namco come Ridge Racer. C'è pure la sigla di Dragon Ball Z e, se avete il DLC, potrete suonare anche il tema di Totoro.

Oh, e com'è suonare il tamburo su Switch? È okaaaaay.Siamo andati fino in fondo e abbiamo preso la periferica che accompagna il gioco e, anche se non sarà mai soddisfacente come la versione arcade (non ha la stessa sensazione tattile e appare un po' troppo plasticoso ed economico) è sicuramente il modo migliore per giocare. Ci sono altre opzioni, anche se non sono ideali: si può giocare con i Joy-Con distaccati per imitare le bacchette ma, anche con l'HD rumble, non c'è lo stesso feedback di quando si colpisce la batteria ed è tutto terribilmente impreciso. Se si sceglie di giocare con i pulsanti frontali, invece, con i soli due input necessari (uno per colpire il centro del tamburo, l'altro per il bordo), l'esperienza finale risulta snaturata e superficiale.

È strano che Taiko no Tatsujin non riesca a ottenere dei buoni risultati con i Joy-Con mentre Gal-Metal (disponibile sull'e-Shop di Nintendo) ci riesce alla grande. Si tratta di un rhythm game d'azione avvincente e flessibile che lascia molto spazio all'improvvisazione. Nel gioco, infatti, non viene richiesto di eseguire note a tempo seguendo un ordine particolare, piuttosto si tratta di utilizzare uno dei vari ritmi disponibili in ogni particolare canzone, mescolandoli mentre si procede per raggiungere punteggi sempre più alti. I Joy-Con sono reattivi (forse grazie al fatto che questo è un gioco creato su misura per Switch) ed è facile e soddisfacente lavorare sui ritmi. Un vero peccato, quindi, che la selezione musicale sia così povera.

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Forse la colpa è del fatto che Gal Metal non aveva lo stesso budget di Taiko no Tatsujin e nemmeno la stessa storia radicata in anni di capitoli per sala giochi ma, nonostante ciò, le 13 canzoni presenti, reinterpretazioni in chiave metal di alcuni classici privi di copyright, sono davvero deludenti. Non si riesce a fargliene una colpa, però, perché Gal Metal ha un cuore enorme e si pone come un gioco in stile Persona, in cui costruire legami con i compagni di band in un intricato RPG. Funziona? Non ne siamo pienamente convinti. Siamo contenti che esista? Assolutamente sì.

Siamo lieti che esistano sia Taiko no Tatsujin: Drum n'Fun che Gal Metal, in realtà, nonostante tutti i loro difetti e le loro mancanze. Sono entrambi giochi squisitamente gioiosi, esempi di quelle stravaganze giapponesi incredibilmente comuni nell'età d'oro di PlayStation 2 e Dreamcast, a inizio secolo. Taiko no Tatsujin e Gal Metal starebbero benissimo in mezzo ad altri classici come Gitaroo Man, Mad Maestro e Samba de Amigo: sono tutti giochi fatti della stessa pasta.

Sono entrambi titoli che suggeriscono che siamo nel mezzo di un'altra piccola età d'oro per questo genere grazie, in parte, al successo travolgente di Switch in Giappone e anche ad un mercato globale in cui prodotti così bizzarri sono più richiesti e apprezzati. È tutto abbastanza incoraggiante, in verità, e se avete anche un briciolo di interesse per quell'epoca particolare, vi consigliamo vivamente di provare sia Gal-Metal che Taiko no Tatsujin: Drum n'Fun. Abbiamo aspettato tanto a lungo il ritorno di giochi come questi, in fondo.