Videogiochi in Cina: nuove pesanti restrizioni contro le microtransazioni
Un problema serio evidentemente per la Cina.
Cina e videogiochi sembrano non andare d'accordo, nonostante posseggano gran parte del mercato soprattutto grazie a Tencent. Dopo la questione relativa alle ore passate davanti lo schermo, arriva un'altra direttiva, stavolta rivolta verso le microtransazioni, più croce che delizia dei videogiochi contemporanei e su cui la Cina si è scagliata come fosse una piccola nazione confinante.
I cittadini cinesi hanno dunque nuove regole e mentre qualcuno potrebbe pensare alla "dittatura videoludica", la situazione può risultare quasi paradossale. In sostanza le regole vogliono che i bambini sotto gli otto anni non possano effettuare acquisti digitali, cui si aggiunge per la fascia 9-16 anni, il limite di spesa a circa 7€ a transazione e di 27€ circa al mese.
La cifra sale nella fascia d'età che va dai 17 ai 19, con 13€ a disposizione per transazione e 53€ al mese. Anche le aziende che si troveranno ad approfittare delle microtransazioni potrebbero passare guai molto grossi, e qui sorge un problema: la maggior parte di titoli con microtransazioni, è cinese. Insomma, la classica "zappa sui piedi" che potrebbe diventare mannaia, in territorio cinese.
Fonte: pledgetimes.com