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Nasce Giuria Popolare, la nuova rubrica di Eurogamer.it!

Nintendo Switch, colpevole o assolto? Giudicatelo voi!

Inizialmente avevo pensato di chiamarla 'Furor di popolo', poi ho preferito 'Giuria popolare'. Per cosa? Ma per la nuova rubrica con la quale dare voce alle vostre opinioni, e che non potrebbe trovare una data migliore per il proprio battesimo se non oggi, giornata in cui Nintendo annuncia Switch, la sua nuova console.

Nelle prossime ore il solito Luca Signorini commenterà gli annunci del colosso giapponese con uno di quegli editoriali lampo per i quali è ormai famoso. Però non è affatto detto che la sua opinione coincida con la vostra. O che i vostri sentimenti verso Switch siano riassumibili in una sola posizione.

Sarà allora interessare raccogliere tutti i vostri pensieri e rielaborarli in un articolo che sintetizzi un tema destinato a far discutere. Il prezzo vi convince? La line-up vi soddisfa? Insomma, Nintendo Switch vostro al day one o scaffale?

Ecco perché alla fine "Furor di popolo" non mi è sembrato il nome corretto. Perché non lascia intendere quel giudizio, quel verdetto, che invece compete a una giuria popolare. E poi, inutile negarlo, perché è un concetto che la politica ha recentemente fatto tornare d'attualità.

Nintendo ha annunciato Switch. Cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti, i migliori verranno selezionati e appariranno in un articolo che pubblicheremo nelle prossime ore.

Partecipare è semplice: lasciate i vostri commenti al Nintendo Switch (al maschile, come vogliono le linee guida di Nintendo) qui di seguito o nell'equivalente post che troverete sulla nostra pagina Facebook.

Inutile che i troll della console war possono risparmiare il loro fiato e commentare altrove. Tutti gli altri, però, verranno vagliati ed eventualmente pubblicati in un articolo che farà la sua comparsa nelle prossime ore.

Nintendo Switch, dunque, sì o no? La parola alla giuria...

Avatar di Stefano Silvestri
Stefano Silvestri: Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.
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