Gli evidenti limiti di Nintendo Switch Online - editoriale
L'azienda dimostra una volta ancora una certa arretratezza nel mondo digitale.
Siamo tutti pirati fino a prova contraria per Nintendo. E tale prova è un check-in settimanale: se l'utente non si connette a internet almeno una volta ogni 7 giorni, Nintendo blocca l'accesso ai giochi NES garantiti ogni mese a tutti gli abbonati (a pagamento, quindi) al servizio Nintendo Switch Online. Una delle tipiche mosse dell'azienda, che spesso devia dal buon senso pur di combattere a tutti i costi la pirateria, anche se ciò significa creare un notevole disservizio a chi gioca legalmente. Come al solito, d'altronde, a finirci in mezzo sono sempre quelli che pagano; gli altri, coloro che vogliono piratare i giochi, un metodo lo trovano sempre.
Già Nintendo Switch Online non nasce sotto i migliori auspici. Seppur Nintendo sia arrivata molto tardi rispetto a Sony e Microsoft con un servizio online completo, i limiti sono evidenti e gli esempi sono il dover usare un'applicazione per smartphone per chattare durante le partite online, e l'inclusione di giochi NES nell'abbonamento. Classici come Excitebike e Super Mario Bros. 2 sono ancora fantastici, sia chiaro, ma quando la concorrenza di PlayStation Plus e Xbox Live Gold propone ogni mese titoli per le console recenti, comprese PlayStation 4 e Xbox One, forse il compromesso del 3,99 euro al mese non è poi così fantastico.
Al di là della qualità dei contenuti, che tutto sommato possiamo ridimensionare alla visione soggettiva di ogni utente, è molto difficile giustificare il check-in online settimanale. Perché Nintendo ha deciso di introdurre questo sistema di controllo? Per lo stesso motivo per cui per giocare a Super Mario Run, per esempio, bisogna essere sempre connessi a internet: combattere la pirateria. Essenzialmente Nintendo mette in conto che se non sei connesso a internet con Switch, stai nascondendo qualcosa; quindi se dopo 7 giorni non hai ancora connesso neanche una volta la console alla rete, ecco che viene bloccato l'accesso ai giochi NES.
Il che, insomma, mette l'utente in condizioni complicate: basta una vacanza di dieci giorni senza toccare Switch (una situazione piuttosto comune) perché venga bloccato l'accesso ai giochi NES? Siamo davvero tutti pirati per Nintendo fino a prova contraria? Sia Sony sia Microsoft permettono all'utente di giocare anche offline fintanto che il titolo in questione sia stato scaricato sulla memoria interna della console.
C'è di più: se l'utente non rinnova l'abbonamento a Nintendo Switch Online, i salvataggi cloud vengono cancellati. Basta un problema con la carta prepagata per vedersi cancellare tutti i salvataggi cloud? E anche fosse una deliberata decisione dell'utente quella di non rinnovare immediatamente l'abbonamento, è un atteggiamento decisamente fastidioso. È comprensibile che Nintendo voglia limitare tale funzionalità soltanto agli utenti paganti, ma che i salvataggi sul cloud vengano cancellati al primo giorno di mancato rinnovo è decisamente eccessivo.
Come funziona su PlayStation Plus e Xbox Live? Cominciamo con PlayStation: "Se il tuo abbonamento PlayStation Plus scade, allora non puoi più accedere all'archiviazione online finché non rinnovi l'abbonamento. Comunque, tutti i salvataggi di gioco salvati saranno tenuti per sei mesi e potrai accedervi come prima non appena rinnovi l'abbonamento, fintanto che tu lo faccia entro un periodo di sei mesi". Sei mesi, insomma, prima che Sony cancelli totalmente i salvataggi cloud.
Analizzare la situazione di Xbox Live mette Nintendo in una luce ancora più negativa: i salvataggi cloud legati all'abbonamento Xbox Live non vengono mai cancellati e, in più, sono disponibili anche per tutti gli utenti Xbox One, cioè anche coloro che sono iscritti a Xbox Live ma che non pagano l'abbonamento Gold.
Nintendo Switch Online può essere giustificato dal prezzo mensile così basso? I contenuti sono più limitati e, per di più, possono essere bloccati con disarmante rapidità. La "Nintendo difference" che viene usata per descrivere la qualità delle esperienze di gioco sviluppate dall'azienda, implica anche che la società deve ancora maturare moltissimo quando si parla di curare il suo cliente.
Imparare dai rivali non è mai sbagliato e Sony e Microsoft erano due esempi perfetti per capire come impostare un servizio online. Per ora, invece, Nintendo Switch Online promette solo diversi malumori.