God Eater 2: Rage Burst - recensione
A caccia di temibili e potenti Aragami per salvare l'umanità.
God Eater 2: Rage Burst arriva finalmente in occidente su PS4, PS Vita e PC e lo fa in grande stile, con un restyling grafico e regalando con l'acquisto una copia digitale di God Eater Resurrection, versione anch'essa rimasterizzata del primo episodio della serie, uscito nel 2009 su PSP.
God Eater è una serie di videogiochi, anime e manga molto apprezzata in Giappone e, videoludicamente, si propone come una delle più valide alternative al colosso Monster Hunter. Bandai Namco sta chiaramente cercando si spingere la serie anche in occidente, volontà che si percepisce anche dal fatto che offre in regalo il prequel. La serie animata è inoltre disponibile in queste settimane con i sottotitoli in italiano su daisuki.net o su vvvvid.it.
Nonostante le similitudini con la saga di Monster Hunter, quella di God Eater si differenzia dalla fortunata IP di Capcom per una narrazione più profonda e una trama ricca e impegnata. Se in Monster Hunter saremo degli avventurieri a caccia di mostri e di gloria, nella serie di Bandai Namco vestiremo i panni dei God Eater, soldati speciali dell'organizzazione Fenrir, paladini della giustizia e ultimi baluardi a difesa del Pianeta Terra dalla minaccia degli Aragami: orribili, enormi e spietate creature affamate di vite umane.
La nostra avventura prenderà il via dopo aver superato il test d'idoneità a diventare un membro dei Blood: unità elite dei God Eater, dotata di poteri speciali grazie all'iniezione nel braccio di cellule modificate degli Aragami. Grazie a questa modifica genetica sono in grado di brandire l'arma più potente dei soldati God Eater: il God Arc di terza generazione. Quest'ultimo, come quello di seconda generazione, è capace di mutare forma tra arma da mischia, arma da fuoco e una terza forma senziente, comprendente la forza del Blood Power.
Gli eventi di God Eater 2: Rage Burst sono ambientati temporalmente tre anni dopo quelli accaduti nel prequel e la nostra missione sarà d'investigare sull'esplosione di un'epidemia tra i sopravvissuti agli attacchi del mostri, causata da una strana pioggia rossa, apparentemente letale per chiunque venga a contatto anche con una singola sua goccia.
Dopo un breve addestramento alla lotta, alle meccaniche di gioco ed ai tipi di armi e abilità da utilizzare in battaglia, saremo chiamati ad andare sul campo per combattere i primi Aragami ed aiutare gli altri soldati impegnati sul fronte. Il centro logistico sarà una base mobile nella quale potremo accettare missioni, personalizzare i nostri eroi, gestire gli equipaggiamenti e le abilità, ma soprattutto interagire con tutti i personaggi. Dopo ogni missione completata sono presenti degli intermezzi, occasioni in cui la narrazione diventerà protagonista, con brevi dialoghi con compagni e superiori che presentano anche possibilità di risposte multiple (che però non influiranno in alcun modo l'evolversi della storia).
Nonostante la situazione sia critica e il retroscena drammatico, l'humor tipico dello stile degli anime giapponesi non sarà mai assente ed ogni personaggio avrà il suo carattere e la sua storia da raccontare. Non mancheranno inoltre scene velatamente erotiche o ricche di sentimenti passionali.
Una volta accettata una missione, verremo mandati nella zona di guerra, con una squadra composta al massimo da quattro giocatori. Comanderemo il protagonista (di cui potremo scegliere il nome), mentre gli altri membri del team saranno gestiti dalla CPU o da altri giocatori umani nelle partite multigiocatore.
Le missioni prevedono l'estinzione della minaccia Aragami da una zona specifica. Potremo essere inviati a sconfiggere gruppi numerosi di piccoli mostri o ad affrontare singoli, potenti Aragami come gli Psyon. Una volta iniziata la missione avremo un tempo limite per portarla a termine (solitamente 40 minuti). In questo frangente potremo attaccare gli Aragami con i God Arc: speciali armi in dotazione ai soldati Blood, che possono assumere varie forme. Troviamo ad esempio armi da mischia, come spade di vario tipo e dimensione, lance e falci (novità dell'espansione Rage Burst), ognuna con i propri vantaggi e svantaggi nel combattimento corpo a corpo, ma anche armi da fuoco, come come fucili esplosivi, shotgun, fucili di precisione o carabine. Il passaggio da una modalità all'altra è pressoché istantaneo e una modalità è complementare all'altra.
Le armi da fuoco possono funzionare con vari tipi di proiettili (ce ne sono una miriade di diversa tipologia, potenza e natura elementale) ma sono governate da una barra di energia (PO) che si ricarica tramite il combattimento corpo a corpo. Questa meccanica è stata inserita dagli sviluppatori per evitare di abusare del combattimento a distanza e bilanciare la difficoltà del gioco. Infatti, anche se nel combattimento in mischia avremo la protezione dello scudo, saremo molto più esposti agli attacchi degli Aragami, specialmente quando attaccano in gruppo.
Grande enfasi è posta sull'aspetto strategico delle battaglie. Ogni Aragami ha infatti le sue resistenze e debolezze, oltre a mosse di attacco specifiche e ad una tecnica di lotta efficace contro una particolare specie, ma non necessariamente contro le altre. Spesso ci verranno dispensati preziosi consigli di lotta nel briefing della missione, assolutamente da non trascurare.
Le battaglie con gli Aragami si svolgono all'interno di arene che non brillano affatto per varietà, dimensioni e complessità. Alternano spazi vasti a corridoi stretti, che possono avvantaggiarci o svantaggiarci a seconda della situazione. Le ambientazioni risultano povere di poligoni e caratterizzate da texture grossolane, facendo emergere nettamente i limiti della console su cui fu pubblicato originariamente il gioco, ovvero la PSP. Se infatti un eccellente lavoro è stato svolto nella rimasterizzazione di personaggi e mostri, non si può dire altrettanto per le ambientazioni, che sembrano rimaste tali e quali.
Anche dal punto di vista del gameplay, abbiamo sperimentato qualche motivo di frustrazione. Quando si trovano in difficoltà o in fin di vita, gli Aragami spesso fuggiranno in cerca di cibo per rigenerarsi. In queste occasioni eseguiranno sovente dei balzi eccezionali per fuggire dalla nostra area d'azione. Peccato che noi non avremo le stesse doti atletiche e capiterà spesso di dover fare dei giri immensi per andare a riprendere il mostro, che nel frattempo sarà tornato bello vigoroso.
Aspetto fondamentale in God Eater 2: Rage Burst risiede nel grinding. Nei campi di battaglia troveremo una miriade di oggetti da raccogliere ed inoltre potremo sottrarre dei preziosi materiali dalle membra degli Aragami, una volta sconfitti. Per far ciò basterà utilizzare la forma senziente del nostro God Arc per strappare pezzi di carne dalle loro carcasse, ma occorrerà farlo in fretta, prima che scompaiano. I materiali recuperati serviranno a potenziare i God Arc o a crearne di nuovi. I God Arc sono inoltre ulteriormente potenziabili tramite le Blood Art.
Alla fine di ogni missione verremo ricompensati, oltre che con punti esperienza e oggetti vari, anche con resti di God Arc abbandonati. Questi non potranno essere utilizzati come armi, ma serviranno a dotare i personaggi del nostro party di abilità di vario tipo (potenziamenti di attacco, di difesa, o abilità di supporto).
La curva di apprendimento del sistema di combattimento e della gestione di abilità e potenziamenti è abbastanza alta, ma fortunatamente sono presenti degli esaurienti tutorial, consultabili in ogni momento dal database dei terminali della base. Tuttavia, si sente la mancanza di un sistema interattivo che ci guidi nel corso delle missioni, visto che diventa pesante alla lunga andare a sfogliare decine di pagine di tutorial per sciogliere ogni piccolo dubbio che può sorgere. In ogni caso la difficoltà offerta del gioco, anche nelle missioni difficili, non è stratosferica ed è veramente raro che si arrivi al game over, visto che gli alleati ci possono curare e salvare.
Il sistema di combattimento è profondo e soddisfacente, ma non privo di difetti. Appare infatti abbastanza legnoso e a tratti poco fluido, specialmente nel direzionare gli attacchi e quando si brandiscono armi da mischia molto lente e pesanti. Le missioni, inoltre, risultano alla lunga un po' ripetitive, situazione aggravata dalla scarsa varietà delle mappe. Oltre alla presenza di nuove armi, aree e Aragami, la novità principale dell'espansione Rage Burst è l'introduzione del Blood Rage: uno speciale status da attivare manualmente e dalla durata temporanea, durante il quale saremo chiamati a compiere azioni di combattimento specifiche, che ci permetteranno di aumentare drasticamente i danni inflitti.
L'opera di remaster trova la sua espressione più gloriosa nella versione PC che, oltre alla risoluzione maggiore (arriva a 1080p e oltre), offre opzioni grafiche avanzate, antialiasing, caricamenti fulminei e frame rate a 60 fps. La versione PS4 arriva a 1080p, ma il frame rate si limita a 30 fps ed i caricamenti sono più lenti. Infine, su PS Vita il titolo gira alla risoluzione nativa della console e, anche se il frame rate è di 30 fps, il risultato visivo è eccellente sullo schermo della console portatile Sony, specialmente sulla versione FAT con schermo OLED. Ottima anche la colonna sonora, caratterizzata da brani d'atmosfera e parecchio avvincenti, perfettamente a tema con l'esperienza di gioco.
Se avete degli amici con cui giocare, vi divertirete abbastanza con God Eater 2: Rage Burst (e con God Eater Resurrection incluso nell'acquisto). La cooperazione è infatti un elemento fondamentale per applicare le varie strategie con cui affrontare ogni tipo di Aragami e l'IA è troppo scadente per farvi affidamento. In ogni caso, c'è un sistema di lobby con cui potrete trovare dei compagni d'avventura, nel caso non aveste amici con cui cooperare.
God Eater 2: Rage Burst si presenta quindi come un buon remaster che ci consente di mettere finalmente le mani su un titolo che non varcò mai i confini orientali a suo tempo e che costituisce una valida alternativa a Monster Hunter nei giochi di tipo hunting. Nonostante la rimasterizzazione, i limiti della piattaforma di origine si vedono tutti alla lunga, ma non è certo la grafica l'aspetto in cui il gioco deve dare soddisfazioni: una narrazione coinvolgente, ma mai pesante, un sistema di combattimento appagante accompagnato da grinding e sviluppo di armi di spessore fanno di questo titolo un vero must per gli appassionati del genere, ma anche degli amanti degli anime in generale.
La versione da scegliere? Sicuramente quella PC è un passo avanti per grafica e fluidità (i 60 fps fanno la differenza in battaglia) e si può anche utilizzare il DualShock 4, che viene riconosciuto dal sistema con tanto di tasti su schermo. Anche le versioni per console Sony (che offrono il cross-buy, per entrambi i giochi!) riescono però a regalare soddisfazioni, specialmente dal punto di vista della portabilità con PS Vita. Avere anche God Eater Resurrection incluso nel prezzo rende infine l'acquisto ancora più conveniente.