God of War: Ghost of Sparta
Si può migliorare l'eccellenza?
L'intero gioco ripercorre i passi impressi nella storia dei videogiochi dai suoi predecessori: poco, pochissimo spazio a puzzle ed enigmi e piede ben piantato sull'acceleratore dell'azione. Anche in questo caso l'avventura è come se fosse divisa in due parti, ma stavolta la seconda è addirittura migliore della prima.
Per l'occasione il team di sviluppo ha insegnato qualche nuovo trucco al nostro iracondo eroe. Le lame applicate sui suoi polsi vi sembrano poco efficaci? Perché non applicarci qualche bella fiamma in grado di penetrare anche le corazze più solide ma anche di aprire porte altrimenti inaccessibili? E che ne dite della possibilità di piombare su un nemico, "inchiodarlo" a terra e infliggere una sana dose di brutalità al suo corpo, magari con la nuova combo Lancia+Scudo che Kratos nel frattempo ha acquistato nel supermercato sotto casa?
Piccola delusione invece per quanto riguarda le magie. I due nuovi incantesimi, uno basato sui fulmini e l'altro in grado di risucchiare i nemici, sono piacevoli a livello visivo ma in combattimento si sono rivelati lenti e poco efficaci. Praticamente non li ho usati quasi mai per tutta la durata del gioco ma sinceramente il mostruoso ritmo e gli eventi che mi si sono presentati davanti non mi hanno dato il tempo di dispiacermene.
Parlando d'altro, e in particolare del sistema di controllo, in occasione del precedente Chains of Olympus il team di sviluppo aveva fatto un piccolo miracolo, riuscendo a non far sentire la mancanza di un secondo stick analogico. Cambiare ora sarebbe stata una follia e infatti Ghost of Sparta condivide il medesimo setup, che anche i neofiti dei capitoli portatili non impiegheranno più di 10 minuti per padroneggiare al meglio.
Discorso longevità. Se si parla di pura durata del gioco, l'avventura è mediamente più corta rispetto ai precedenti God of War. Siamo intorno alle dieci ore, ma la saga ci ha ormai abituati a una serie di extra sbloccabili dopo i titoli di coda e Ghost of Sparta non fa eccezione. Chi avrà abbastanza coraggio potrà cimentarsi nelle oltre 20 sfide, ognuna delle quali metterà a dura prova le vostre abilità di guerrieri con obiettivi non esattamente semplici da portare a termine, specialmente dopo la prima dozzina di "stanze".
Potrete anche sbloccare dei contenuti bonus nel Tempio di Zeus, che vanno dai soliti artwork e video a nuovi costumi, alcuni dei quali forniranno a Kratos delle abilità differenti che potrebbero invogliare alcuni di voi a iniziare una seconda volta il gioco.
Al fin della fiera, quindi, Ghost of Sparta non rivoluziona nulla ma penso che nessuno si aspettasse questo dall'ultima fatica dei Ready at Dawn. Come si colloca dunque nella scala di valori della saga? Il sottoscritto ritiene ancora il primo capitolo inarrivabile, col secondo e il terzo a seguire.
Diciamo che questo nuovo episodio può tranquillamente posizionarsi alla pari di questi ultimi, il ché non è poco visto che ormai la serie va avanti da parecchio e inventarsi qualcosa è sempre più difficile.
Ci troviamo di fronte a una piccola (ma neanche tanto) meraviglia tecnica, uno di quei giochi che nel futuro verranno ricordati per l'eccelso uso che i suoi creatori hanno fatto dell'hardware su cui è uscito. Se qualche anno fa qualcuno mi avesse detto che la PSP era in grado di tirare fuori titoli come questo, probabilmente non gli avrei creduto.